La Gazzetta dello Sport

Terim positivo. Maldini: «Quanto affetto»

L’allenatore turco: «Sono in ospedale in buone mani». Il d.t. ringrazia su Instagram Milan, il muro regge Ma ora i contratti di Romagnoli&C. vanno ridiscussi Diavolo con la 6a retroguard­ia del torneo però tra 2021 e 2022 scadranno in quattro

- Di Alessandra Bocci di Marco Pasotto - MILANO

Non si volevano fermare. Obi Mikel se n’è andato sbattendo la porta, perché il calcio turco sembrava un’isola non propriamen­te felice. E che non fosse un’isola lo si è capito meglio ieri, quando Fatih Terim, massima autorità del calcio turco, ha annunciato su Twitter di essere positivo. «Dopo aver svolto i test per il coronaviru­s, sono risultato positivo. Sono in buone mani in ospedale. Non vi preoccupat­e, presto vi darò nuove informazio­ni». Intanto

NPaolo Maldini attraverso i social ringrazia tutti per l’affetto, e l’operato dei medici. «Sto bene, io e mio figlio Daniel riusciremo a guarire entro una settimana. Grazie per l’affetto. Ringrazio dottori, infermieri, protezione civileche stanno affrontand­o l’emergenza con coraggio. Ci fate sentire orgogliosi di essere italiani».

Visionario

Paolo era ancora ampiamente in attività quando Fatih Terim è arrivato sulla panchina del Milan. Si è parlato tanto nei mesi scorsi del possibile arrivo di Ralf Rangnick, ormai sfumato o, non siamo più sui livelli del 2019, quando in alcuni momenti dell’anno quella del Milan era addirittur­a la miglior difesa d’Europa. Oppure, mal che andasse, in certi periodi la meno battuta del nostro campionato. E’ stata l’arma - confortevo­lmente costante - che ha permesso al Diavolo di sopperire alle negligenze offensive e cullare qualche sogno di gloria europeo. No, non siamo più su quei livelli, eppure la tenuta difensiva rossonera continua a restare nella casella - poco abitata al momento - delle cose positive. I macro-numeri dei gol fatti e subiti scavano infatti un abisso: il Milan, settimo in classifica, ha il quindicesi­mo attacco del torneo, ma la sesta difesa. Ed ecco spiegato il motivo per cui i rossoneri sono ancora agganciati all’Europa League. Attenzione, però: da qui al 2022 c’è più di mezza difesa in scadenza di contratto. A partire da capitan Romagnoli. Non è una questione da poco.

Tanti cambiament­i

Ma partiamo dalle cose belle. Il buon rendimento della difesa va oltre tutte le traversie. Per esempio in termini di sistema di gioco. Certo, la linea davanti a Donnarumma è sempre rimasta a quattro, ma davanti le cose sono mutate con una certa rapidità. Prima 4-3-1-2, poi 4-3-3, quindi 4-4-2 e infine 4-2-3-1. Appare chiaro come le modifiche dalla cintura in su impattino in maniera non indifferen­te sulle dinamiche difensive. Ritrovarsi davanti una mediana a tre o a due fa parecchia differenza. Dopo di che, c’è da registrare il capitolo infermeria. Anche in questo caso la sorte non è stata esattament­e benevola. La storia più triste è ovviamente quella di Caldara, che dopo un lungo stop non è comunque riuscito a superare il test agli occhi degli allenatori, e ha fatto ritorno nell’isola felice di Bergamo. Tra i brutti episodi da segnalare anche la frattura al calcagno di Duarte, proprio quando il brasiliano stava iniziando a ingranare e ad avere un po’ di minuti nelle gambe. Poi, in ordine sparso, guai - non lunghi, ma comunque guai - alle caviglie per Musacchio e Calabria, e un paio di problemi muscolari

INUMERI

per Kjaer e ancora Musacchio.

Rendimento

pare, ma l’ultimo dei visionari è stato questo signore turco, che dopo aver incantato l’Italia con la sua Fiorentina era stato ingaggiato dal Milan, e licenziato poi in fretta dal club rossonero, che ai primi di novembre 2001 aveva già riportato a casa l’ex giocatore Ancelotti, mettendo in essere la famosa regola del Milan ai milanisti (abbastanza dimenticat­a negli ultimi tempi). Terim non ha fatto in tempo a lasciare grandi segni, a parte un famoso derby vinto in rimonta, nell’autunno del 2001. Non bastò per trattenerl­o sulla panchina rossonera: troppo diversi lui e

Eppure la diga regge. E regge nonostante un paio di sprofondi da film dell’orrore, se pensiamo ai nove gol incassati fra Atalanta e derby. Nove reti in centottant­a minuti, eppure il Diavolo presenta ancora la sesta retroguard­ia del torneo. Significa che nel resto del cammino le cose sono state fatte, almeno là dietro, abbastanza per bene. A supportare la tesi, oltre al numero non elevato dei gol presi, c’è anche quello dei gol non presi. Ovvero le partite in cui i rossoneri hanno chiuso con la porta immacolata. Donnarumma può essere soddisfatt­o: in questo campionato gli è successo nove volte, nessuno è riuscito a fare meglio di lui. Nella stagione più complicata, dove all’orizzonte si profilano perturbazi­oni contrattua­li molto pericolose, Gigio ha garantito un rendimento più che buono e ha quasi sempre risposto presente, ma c’è chi in difesa ha fatto meglio: Romagnoli ha fatto en plein, in campo dal primo all’ultimo minuto disponibil­e. Non è un dato qualunque: Alessio è, assieme al bresciano Sabelli, l’unico giocatore di movimento del campionato a essere sempre rimasto in campo.

Progetto

l’ambiente .Fatih tornò nella sua casa turca, dopo l’esperienza italiana, breve ma intensa, fra Firenze e Milano. Ha passato tanti anni altrettant­o intensi nella sua Turchia, fra la panchina della nazionale e quella del Gala. Adesso è in ospedale, positivo come il suo vice Umit Davala, altro ex milanista, e altri dirigenti. Il virus, purtroppo, è di tutti. Chissà se il mondo del calcio l’ha finalmente capito.

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Con Romagnoli, peraltro, va fatta una certa attenzione in termini di contratto. Il capitano scadrà nel 2022 e occorre evitare in tutti i modi il rischio di arrivare troppo a ridosso della scadenza come sta succedendo con Donnarumma. Elliott dovrà definire in tempi non eccessivi budget e progetto sportivo, e la cosa non vale soltanto per lui. Occhio, infatti, alle scadenze della difesa in generale. Nel 2022 infatti, scadranno anche Conti e Calabria, ovvero entrambi i terzini destri (più Laxalt a sinistra). Mentre la prossima estate sarà la volta di Musacchio, che quest’anno sta giocando meno di quanto si sarebbe aspettato, ma è sempre stato una pedina importante. Il futuro del Milan va pianificat­o adesso.

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Mateo Musacchio, 29 anni, argentino, è arrivato al Milan nell’estate del 2017 dal Villarreal

Alessio Romagnoli, 25 anni, veste il rossonero dal 2015 ed è di scuola romanista. E’ stato nominato capitano della squadra nell’estate del 2018

Davide Calabria, 23 anni, è un prodotto del settore giovanile rossonero. In carriera non ha mai vestito una maglia diversa da quella del Milan, nemmeno sotto forma di prestito

Andrea Conti, 26 anni, è arrivato al Milan dall’Atalanta nell’estate del 2017. E’ stato fermo a lungo per infortunio

Valutazion­i Musacchio fra un anno, poi tocca a Calabria, Conti e al capitano

Progetto Elliott dovrà valutare chi può far parte del progetto

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I clean sheet di Donnarumma: nessun portiere ha mantenuto più volte la porta inviolata rispetto lui nel campionato in corso 1
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LAPRESSE Imperatore Fatih Terim ai tempi del Milan lle partite di Terim sulla panchina del Milan. La più celebre è il derby vinto in rimonta 4-2.

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