Tebas: «Via dal calendario le date Fifa, non interessano»
Il presidente della Liga spagnola risponde a Infantino:«Vuole giocare meno partite? Distrugge il calcio»
L’intervista alla Gazzetta dello Sport del presidente della Fifa Gianni Infantino come prevedibile non è passata inosservata. Una delle reazioni più rumorose, per vigore dialettico e peso del personaggio, è stata quella di Javier Tebas, vulcanico presidente della Liga e uomo chiave nella gestione della crisi del calcio per il coronavirus: il dirigente spagnolo è uno degli 8 membri della commissione che con la Premier League, la Uefa e la Eca di Andrea Agnelli in questi giorni sta stilando il possibile calendario per provare a chiudere la stagione 19-20 una volta che si riprenderà a giocare.
«Salviamo il calcio»
Infantino si è augurato dalle colonne del nostro giornale che la crisi legata al coronavirus possa rappresentare un’occasione per la revisione dell’intero sistema calcio: «Possiamo riformare il calcio mondiale facendo un passo indietro. Con formati diversi. Meno tornei, ma più interessanti. Forse meno squadre, ma più equilibrate. Meno partite per proteggere la salute dei calciatori, ma più combattute. Quantifichiamo i danni, vediamo come coprirli, facciamo sacrifici. Ma salviamo tutti insieme il calcio da una crisi che rischia di essere irreversibile».
Ironia e furia
A Tebas le parole di Infantino devono essere arrivate nel “café con leche” mattutino come un cucchiaino di sale. Il presidente della Liga ha preso in mano il telefono, ha aperto Twitter e non ha fatto prigionieri: un solo tweet, con link a un pezzo de El Mundo con le dichiarazioni del presidente Fifa alla Gazzetta e commento al veleno: «Inopportune dichiarazioni di Infantino, però ha ragione, iniziamo ad eliminare le date Fifa dove si giocano partite prive di interesse, partite di mondiali prive di interesse, … pretende distruggere il calcio costruito dalla storia». Tanta ironia e le unghie mostrate in un tweet che non ha ricevuto tanti like ma che ha avuto una grande ripercussione mediatica in quella che sembra a tutti gli effetti la
Grande Battaglia del calcio, sinora combattuta in maniera sotterranea e ora venuta alla luce con la pandemia del coronavirus, lo stop forzato e l’evidente crisi economica che dovranno affrontare i club. Quei club, riuniti nelle grandi leghe, che da tempo vedono con pessimo occhio l’idea di prestare i propri tesserati alle nazionali e quindi alla Fifa. Evidentemente Tebas ha intenzione di contrattaccare, difendendo il proprio territorio per provare ad intaccare quello della confederazione svizzera.
TEMPO DI LETTURA 1’38’’