La Gazzetta dello Sport

L’isolamento è finito ma non per i positivi CR7 & co. lavoro a casa

Per Rugani, Matuidi e Dybala nuovi test, il club non ha ancora una data per la ripresa degli allenament­i

- Di f.d.v.- TORINO

L’isolamento è finito, ma non per tutti. Oggi saranno passati i fatidici 14 giorni dal momento disgraziat­o in cui un test ha svelato la positività di Daniele Rugani, il primo giocatore della Serie A vittima del COVID-19. Da allora la vita è cambiata non solo per lui e per tutti i suoi compagni, ma anche per coloro che avevano avuto potenziali contatti con il difensore bianconero: la Juventus infatti ha messo in isolamento fiduciario 121 persone tra squadra, staff, dirigenti e dipendenti del club, che adesso potranno riprenders­i almeno parzialmen­te la loro normalità.

I nuovi tamponi

Tutti tranne tre, ovvero Rugani e gli altri due bianconeri risultati positivi nei giorni successivi, Blaise Matuidi e Paulo Dybala. Per il centrale l’iter sarà più corto, perché essendo stato il primo è già in dirittura d’arrivo: dopo i canonici 14 giorni il protocollo prevede un altro tampone, che in caso di negatività dovrà essere ripetuto a distanza di 24 ore. Solo a quel punto, se l’assenza del virus verrà confermata, Rugani potrà lasciare il J Hotel, dove ha scelto di trascorrer­e la quarantena insieme ad altri compagni (Chiellini e Bernardesc­hi) e alcuni uomini dello staff di Maurizio Sarri.

L’attesa

Rugani è stato testato la prima volta l’11 marzo, sei giorni dopo è arrivata la notizia della positività di Matuidi, che era già in isolamento volontario a casa sua con moglie e figli. Anche per lui stessa trafila, ma dovrà aspettare ancora qualche giorno in più. Idem Dybala, che il 21 ha annunciato via Social la positività sua e della fidanzata Oriana. «Faremo un altro tampone a fine marzo — ha spiegato su Instagram — e nel frattempo proseguire­mo la quarantena».

Anche via Skype

L’isolamento terminerà anche per Cristiano Ronaldo, che era volato a Madeira prima della positività di Rugani e della sospension­e della Serie A: il portoghese era andato a trovare la madre malata il giorno dopo Juventus-Inter (quando Sarri aveva concesso alla squadra 24 ore di riposo). È rimasto in Portogallo, dove ha fatto il tampone (negativo) e dove si divide tra palestra, tuffi nella piscina della mega villa di famiglia e mamma Dolores, che nel frattempo è stata dimessa dall’ospedale dopo l’ictus di inizio marzo. Di sicuro CR7 non solo avrà seguito scrupolosa­mente il programma personaliz­zato che lo staff bianconero ha preparato per ogni giocatore, ma avrà fatto anche copiose aggiunte. Al momento in casa bianconera non esiste una data per la ripresa degli allenament­i, ma tutti (tranne i tre contagiati) stanno facendo i compiti a casa per cercare di arrivare preparati al gong, ammesso che ci sia. Molti bianconeri stanno lavorando via Skype con un preparator­e personale: da Douglas Costa a Bentancur fino a Bonucci, abbondano i video con pesi, elastici, skip e scatti col pallone. A proposito di Douglas Costa, il brasiliano è uno di quelli che ha lasciato l’Italia dopo l’esito del tampone per motivi familiari, come Higuain (che è volato in Argentina per raggiunger­e la mamma, gravemente malata), Pjanic (in Lussemburg­o dai genitori) e Khedira (in Germania per ricongiung­ersi con la famiglia). Douglas è stato l’ultimo a partire: è andato dai figli che non vedeva da mesi. Resta da capire che cosa succederà quando rientreran­no, perché l’attuale decreto prevede l’obbligo di autoisolam­ento per 14 giorni per tutti coloro che rientrano in Italia dall’estero.

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GETTY Difensore Daniele Rugani, 25 anni, quinta stagione alla Juve

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