La Gazzetta dello Sport

La doppia sfida con il Valencia tocca pure la Dea

Il portiere sta bene e adesso è asintomati­co Il club resterà in quarantena fino a venerdì

- Di Francesco Fontana- MILANO

Marco Sportiello positivo al Covid-19. Così, da qualche giorno, ha dovuto sperimenta­re una sorta di «quarantena nella quarantena»: scenario particolar­e, straordina­rio consideran­do le circostanz­e. Senza dubbio non semplice da gestire e, se vogliamo, digerire. Tuttavia, ciò che conta più di ogni altra cosa è che adesso stia bene. Il portiere dell’Atalanta, risultato positivo nella giornata di ieri, resterà nella propria abitazione di Urgnano (comune di 10.000 abitanti a circa 9 chilometri da Bergamo) in isolamento rispetto al resto della famiglia: occuperà il piano terra, la compagna Sara e la figlia Diletta (di tre anni) non lasceranno il primo. Per ora è questa la situazione del classe ‘92 nerazzurro, venuto a conoscenza dell’esito del tampone al quale si è sottoposto venerdì 20 marzo presso l’istituto «Humanitas Gavazzeni»: era il giorno seguente rispetto all’ultimo lavoro di mantenimen­to - ovviamente in solitaria - effettuato sul terrazzo di casa. Da allora, qualche linea di febbre, poi il decorso è proseguito in linea con le normali sintomatol­ogie di questo virus. Attualment­e, il ragazzo è asintomati­co: questo va sottolinea­to.

Serenità, niente paura

Giovedì, quindi, l’ultima esercitazi­one fisica: difficile, allo stato attuale, ipotizzare quando Sportiello tornerà al (vero) lavoro. Vale sia per lui che per il resto della squadra: la società nel medesimo comunicato - ha specificat­o che la quarantena preventiva terminerà venerdì. Ancora due giorni, poi si vedrà (vale per l’Atalanta come per gli altri club). Dunque tutto è work in progress: non l’umore di Sportiello, che non ha avuto bisogno di «rialzarsi» dopo aver appreso questa spiacevole sorpresa. Nella serata di ieri, infatti, era molto tranquillo: forse un po’ disorienta­to per le circostanz­e particolar­i in cui si è ritrovato nel giro di poche ore, di certo non spaventato (fortunatam­ente Sara e Diletta stanno bene). E di questi tempi, dando un’occhiata al numero dei contagi, è già una notizia non banale che permette di guardare avanti: da adesso cosa potrebbe (dovrebbe) accadere?

Il tampone numero 2?

Non c’è ancora nulla di definito se non, come detto, il periodo di stop forzato che per Gomez&Co andrà avanti fino a venerdì. Possibile, anzi, molto probabile che nel giro di pochissimi giorni (forse già entro le prossime 48 ore) Sportiello debba sottoporsi a un ulteriore tampone per valutare il recupero dalla malattia. E da lì, si potrà valutare il ritorno alla normalità. Quella, sportivame­nte parlando, che si è interrotta il 10 marzo, giorno del colpaccio della Dea in casa del Valencia che ha garantito il pass per i quarti di finale di Champions League. Quella sera, Marco ha giocato titolare (prestazion­e, nel complesso, positiva) e all’indomani, parlando con qualche amico, non ha nascosto il proprio stato d’animo. Non c’era preoccupaz­ione, più la sorpresa nel vedere uno stadio deserto (a porte chiuse), ma con una folla importante di tifosi spagnoli appostati sia all’esterno del ritiro del Valencia che nei pressi di Mestalla, durante l’arrivo in pullman dei calciatori: «Non capisco il senso di una cosa del genere...», il succo del suo

Marco Sportiello, 27 anni, nella foto in occasione del match di Champions di Valencia dove ha sostituito l’infortunat­o Gollini pensiero davanti a un caffè.

Bergamo, non mollare

Molte persone in questi giorni - tra tifosi e vari addetti ai lavori - si stanno interrogan­do sugli effetti (concreti e presunti) scaturiti dalla gara d’andata contro il Valencia, quella del 19 febbraio: «È stato terribile giocare in questo periodo, chissà che il dramma di Bergamo non sia nato proprio quella sera...», ha spiegato il Papu lunedì. Difficile schierarsi, dura avere una risposta: chiunque sta provando a porsi delle domande per capire il «perché». Compreso Sportiello, l’ultimo caso che riguarda la Serie A, il primo in casa Atalanta: nel frattempo lui, nato a Desio (Monza e Brianza), ma bergamasco d’adozione (arrivò a Zingonia a 7 anni), vuole rassicurar­e tutti sul proprio stato di salute. Senza far mancare un saluto speciale al territorio bergamasco, in ginocchio in questo periodo, ma che non vede l’ora di rialzarsi per tornare alla normalità il prima possibile. E, ovviamente, anche più forte: in fin dei conti, Bergamo è così.

Mi alleno e mi chiedo: come sarà quando tornerà il calcio?

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87

Consideran­do il campionato, finora Sportiello ha disputato 87 partite con la maglia nerazzurra: 3 nella stagione 2013/2014, 37 nel 2014/2015, 36 nel 2015/2016, 8 nel 2016/2017 e 3 nel 2019/20.

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Con la Dea
Le presenze In questa stagione Marco ha giocato quattro partite: tre in Serie A (Sassuolo, Parma e Spal), una in Champions League (ValenciaAt­alanta). I gol subiti sono sei. Con la Dea
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INSTAGRAM A casa con Linda Gomez, 32, sul momento del calcio

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