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Jenson Button
devi uscire in pubblico, è meglio vestirsi da scemo come me. Ma restare al sicuro.
●Sono stanco di rimanere a casa! Vado a fare un giro in garage!!!
●Pescando nel baule dei ricordi.
●La vita è fatta di attese. Aspettiamo un’emozione, aspettiamo un momento, aspettiamo la persona giusta. Ora aspettiamo la fine di tutto quello che sta succedendo nel mondo. Qual è la prima cosa che vi aspettate o che vorreste accadesse finito questo momento?
Sembrava già incredibile che, causa coronavirus, saltasse la stagione delle scalate himalaiane, in Nepal e Tibet: non ci saranno code sulla pista verso la cima dell’Everest. Ma ora appare più che probabile che nemmeno l’estate vedrà spedizioni: niente salite sul K2 e le altre bellissime montagne del Karakorum. Intanto è già proibito scalare anche in Alaska, in Yosemite, oppure sui Pirenei e sulle Alpi. Gli alpinisti, come tutti, devono restare in casa. Per capire come si sentono, mi basta ricordare quando mi sono stupidamente rotto il tallone, cadendo dalle mura del castello di Juval. Mesi di inattività fra operazioni e doloroso recupero: ero un leone in gabbia. Prima, nel 1970, avevo vissuto i duri giorni dell’amputazione delle dita dei piedi per i congelamenti sul Nanga Parbat, quando morì mio fratello Günther.
I giovani scalpitano, come scalpitavo io. Ma oggi si tratta anche di proteggere gli altri, non solamente se stessi. Tornato dalle montagne dell’Etiopia, questi tristi giorni li passo scrivendo e dandomi un programma di cose da fare. Credo che dovrebbero