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Il presidente Usa teme la recessione, New York chiede 140 mila posti letto Cresce l’allarme in Africa e India

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l presidente Usa Donald Trump vorrebbe revocare le restrizion­i anti-Covid entro il 12 aprile, perché «la recessione farà più vittime del virus». Ma il governator­e dello Stato di New York Andrew Cuomo ha notizie in senso opposto: «Il numero dei contagi qui sta raddoppian­do ogni tre giorni e saranno necessari 140 mila posti letto, 40 mila in terapia intensiva». Attualment­e lo stato ne ha 53 mila. «E abbiamo anche bisogno di personale medico». Uno scenario che fa pensare di utilizzare i dormitori delle università e di richiamare i dottori in pensione. Del resto, «vedremo tutto questo in ogni comunità dell’America — continua Cuomo —: dove siamo noi oggi, voi sarete in tre, cinque o sei settimane. Noi siamo il caso test». Ieri sera l’Oms calcolava 42.164 contagiati negli Usa (oltre 600 morti), il terzo dato più ampio fra i quasi 373 mila infetti nel mondo. Attualment­e deve restare a casa più del 40% dei cittadini. E mentre sarebbe imminente il via al pacchetto di misure da

FIGLIO DI IMMIGRATI ITALIANI: AVEVA 92 ANNI 2.000 miliardi di dollari a sostegno dell’economia, la Protezione civile Usa vuole applicare la legge (da tempi di guerra) che ordina alle aziende private forniture sanitarie. Cuomo, però, avverte Trump: «Le vite umane sono più importanti dell’economia».

Cassa integrazio­ne

Non è emergenza solo negli Usa: la Spagna conta 514 vittime in più in 24 ore, mentre i casi accertati sono circa 40 mila e colpisce il dato di 5.400 operatori sanitari colpiti dal virus. «Siamo nella settimana più difficile», ammette il ministero della Sanità di Madrid. E mentre in Germania la Volkswagen annuncia 80 mila dipendenti in cassa integrazio­ne (in vari Paesi), la Francia conferma 22 mila casi e ascolta gli esperti consigliar­e un periodo di riduzione delle attività nazionali fino al 28 aprile. Infine, l’allarme scatta anche in Africa, dove si registra un boom di contagi: dalla Nigeria, a quota 40 casi, concentrat­i ad Abuja e Lagos si tratta, per lo più, di persone tornate dall’estero - all’Algeria, con 230 malati. Infine, l’India dove, da oggi, scatta una serrata nazionale delle «attività non essenziali» per 21 giorni.

al.mo.

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