Il richiamo di Chiellini La squadra pensa a ridursi gli ingaggi
Tre proposte del capitano ai compagni per aiutare il club: si va da uno a due mesi di rinunce
La situazione è drammatica, il mondo sta vivendo un’emergenza senza precedenti a causa del coronavirus e l’Italia pagherà un prezzo molto alto. La crisi avrà ripercussioni pesanti sul futuro di tutti e il calcio non fa certo eccezione. Per questo i giocatori della Juventus, consapevoli del loro status di privilegiati e dell’importanza, soprattutto in questo momento, di dare una prova di responsabilità, stanno valutando di tagliarsi una parte dello stipendio, non solo spalmando ma anche rinunciando ad alcune mensilità prima ancora che tutto venga stabilito a livello nazionale.
Soluzione interna
Così Giorgio Chiellini, che oltre a essere il capitano della Juventus ha una laurea in Economia e quindi una buona conoscenza della materia, dopo un confronto con Fabio Paratici e Andrea Agnelli, ha deciso di proporre ai suoi compagni su indicazione della società tre differenti soluzioni per aiutare il club, partecipando di tasca propria al momento di grande difficoltà. Un clima completamente differente rispetto a quello che si è creato a Barcellona, dove secondo quanto riportato dal quotidiano «As», i giocatori hanno rigettato la proposta della società di un taglio del 70% dello stipendio quotidiano per tutto il periodo dell’isolamento, ovvero per quei giorni in cui l’attività è sospesa e i giocatori non possono allenarsi. Alla Juventus invece si procede in sintonia e senza fratture, con l’obiettivo di trovare una soluzione che possa in qualche modo alleggerire la Juventus. Sul piano nazionale, la Lega di Serie A cercherà di adeguarsi alle consorelle europee. L’idea è quella di decurtare gli ingaggi del 30% (cifra proporzionale alle giornate disputate, 26 su 38 salvo recuperi) nel caso in cui non si riprenda a giocare. Il progetto bianconero è più articolato e prevede sacrifici economici indipendentemente da come finirà la stagione.
La prima opzione
Il piano A prevede lo stipendio di marzo pagato subito ai giocatori, poi due diverse strade a seconda della piega che prenderà la stagione: in caso di sospensione, la retribuzione verrà interrotta finché non si ricomincerà a giocare, se invece si tornerà in campo i giocatori prenderanno i soldi nel periodo in cui si disputeranno gli incontri (stimato più o meno in un mese o poco più), ma questa parte di stipendio verrà congelata e pagata più avanti.
Il piano B
La seconda proposta prevede la rinuncia dei giocatori a due mesi sui prossimi quattro di stipendio (da marzo a giugno) nel caso in cui il campionato venga definitivamente sospeso, e a uno su quattro nell’ipotesi in cui si riesca a portare a termine la stagione. Tutte le mensilità verranno comunque pagate nelle prossime stagioni.
La terza via
L’ultima opzione è rinunciare subito a un mese e mezzo di compensi dei prossimi quattro, indipendentemente dal destino della stagione 2019-20, sempre con pagamento posticipato degli stipendi. Tutte e tre le idee prevedono una rinuncia, considerata però necessaria in una fase cruciale come questa. I giocatori sanno che al momento non sono obbligati a tagliarsi gli stipendi (almeno fino a quando non verrà fatta una normativa ad hoc dal governo), Chiellini però ha fatto appello al senso di responsabilità, ricordando quello che è accaduto per esempio al Bayern Monaco, dove i giocatori hanno deciso di tagliarsi il 20% dell’ingaggio mensile per aiutare il club a pagare altri dipendenti. La squadra avrà qualche giorno di tempo per pensarci: entro fine mese verrà presa una decisione che metta d’accordo tutti.
Il confronto Il difensore ha fatto leva sul senso di responsabilità