Un ritorno convincente «Drago» guiderà la Fiorentina dei baby
Riportato a casa da Empoli, ha conquistato il rinnovo Con lui, Vlahovic e la banda del ‘97 futuro assicurato
L’uomo con la barba, la scorsa estate, ha detto sì. E viceversa. Perché anche la Fiorentina per il prossimo futuro ribadirà il proprio pollice alto a Dragowski: la porta viola, in sostanza, continuerà ad essere sua. Look particolare, considerando la barba lunghissima («voglio diventare un vichingo» scherzò qualche mese fa) che avrebbe bisogno di una sistemata, come lui stesso ha scherzosamente ammesso recentemente sui propri social, facendosi alla barba addirittura due codini in attesa che riaprano i barbieri. Più importante del look il rendimento. Che è in crescendo. A Firenze per il polacco non è sempre stato facile. Un esempio? Ha dovuto fare il vice addirittura a tre compagni diversi. Nel 2016 partì dietro Tatarusanu, l’anno successivo il titolare fu Sportiello. Nel 2018-19 la porta viola fu assegnata ad un collega addirittura più giovane di lui, Lafont. Logico che non avesse più tutta quella voglia di rimanere a Firenze.
Consapevolezza
La Toscana però era nel suo destino e nel gennaio del 2019 arriva l’occasione da sfruttare. Va ad Empoli in prestito, gioca da titolare, convince tutti. Chiude spesso la porta ed apre gli occhi, quelli viola. Il resto è storia ed in estate la nuova Fiorentina decide di puntare su di lui. L’ultimo scoglio, il prolungamento del contratto, viene superato dopo qualche tira e molla. E’ un portiere potente e reattivo con un buon senso della posizione e che sa leggere il gioco. Stando a chi lo conosce bene però, il vero clic positivo deriva da una consapevolezza . Quella di essere forte.
Focus
Dragowski non ha compiuto ancora 23 anni, nulla per un portiere. Logico debba migliorarsi. Tende, ad esempio, a prendere dei gol su conclusioni magari dalla distanza apparentemente non impossibili. «Le parate più difficili sono quelle sui tiri facili, dove si perde concentrazione. Le altre vengono da sole», disse dopo una super partita contro il Genoa nella quale parò anche un rigore a Criscito, che i carriera in campionato aveva sempre fatto centro. E’ stato bravo a parare