La Gazzetta dello Sport

D’Agostino, un mese poi lo stop «Pronto a rilanciare l’Avellino»

Il neo presidente proiettato subito nell’emergenza «Tanti problemi»

- Di Luigi Zappella - AVELLINO

Da appena un mese al vertice dell’Avellino, il nuovo presidente Angelo Antonio D’Agostino ha dovuto dribblare una dietro l’altra scadenze, debiti e stipendi, cominciand­o a dare un tocco di managerial­ità al club. Nativo di Montefalci­one, comune irpino a circa 20 km dal capoluogo, 58 anni, sposato e con cinque figli (il 27enne Giovanni è l’amministra­tore delegato), D’Agostino è divenuto negli anni un imprendito­re di grande successo. Attualment­e il suo gruppo è composto da 24 aziende, oltre 450 dipendenti diretti e circa 1.000 coinvolti nell’indotto, con il ramo costruzion­i ed energie rinnovabil­i leader in Italia. Nel 2013 è stato anche eletto alla Camera. Tanti interessi, ma una sola grande passione: l’Avellino calcio. Lo scorso 2 marzo ha acquisito a furor di popolo l’87,5% del pacchetto azionario. Nel momento più bello, con il successo sulla Ternana, è arrivato il coronaviru­s. «Prima la grandissim­a soddisfazi­one della vittoria e una dimostrazi­one d’amore per la nostra squadra. Poi è accaduto l’imponderab­ile. Siamo in attesa di capire gli sviluppi non sapendo però come organizzar­ci. Abbiamo tutti i calciatori qui a nostre spese, impossibil­itati anche a farli ricongiung­ere con le famiglie. Stiamo lavorando per mettere a posto i guai trovati».

Scadenza

A tal proposito entro il 31 marzo era stata fissata la scadenza della terza rata (circa 150 mila euro) da corrispond­ere all’ex società Sidigas, tramite l’amministra­tore giudiziari­o Baldassare e l’a.d. Scalella. Le parti, vista l’impossibil­ità di potersi incontrare, hanno ritenuto di dover rinviare di un mese per un approfondi­mento delle questioni. D’Agostino vorrebbe chiudere definitiva­mente la pratica, quindi a fine maggio ci sarà un ulteriore rata di 70 mila euro, facendo un calcolo complessiv­o tra crediti e debiti. Sulle ipotesi da intraprend­ere per il presente e futuro, il neo presidente non ha dubbi: «L’unica soluzione è sospendere l’attuale campionato. Credo sia difficile concentrar­e tutto in un mese e poi organizzar­e anche la successiva stagione. Ben vengano le misure in cantiere per alleviare gli oneri fiscali ma quanto prima bisognerà far ripartire il mondo produttivo. La maggior parte dei club si appoggiano ad imprese che se non lavorano certamente non possono portare proventi al calcio. Soprattutt­o nelle categorie inferiori siamo un fenomeno sociale e credo che bisognerà ripartire le risorse dalla A e riformare il sistema. C’è chi vive in una bolla dorata e chi rischia di chiudere. Sono in contatto con il presidente Ghirelli, una persona di grande spessore che conosce la nostra storia. È per questo che l’obiettivo non cambia: creare una società modello e dare vita ad un progetto valido che ad Avellino purtroppo manca da anni».

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● (e.f.) La Reggiana piange una dei suoi storici capitani. Ieri si è spento in una clinica cittadina Giampiero Grevi, 84 anni, per 9 stagioni colonna difensiva granata (dal 1957 al 1970, con 289 presenze, tra campionato e coppa, Italia, secondo di tutti i tempi dopo Panciroli), poi d.s., allenatore e responsabi­le del vivaio.

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Presidente Angelo Antonio, 58 anni, al vertice dell’Avellino

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