Pjanic e Bentancur, la Juve ora ha due play
●Mire ha appena compiuto 30 anni, è alla Juventus da 4 e fino a poco tempo fa nessuno avrebbe pensato che qualcuno potesse togliergli il posto davanti alla difesa. Rodri è il più giovane della mediana della Juventus (22) e zitto zitto sta scalando posizioni e sovvertendo gerarchie, candidandosi come play del presente oltre che del futuro. In mezzo il duello più interessante è quello tra il maestro Pjanic e l’allievo Bentancur, con un finale tutt’altro che scontato. Sarri li ammira entrambi, tanto che aveva messo il pianista bosniaco al centro del suo villaggio bianconero («Deve toccare 150 palloni a partita», aveva detto a inizio stagione) ma aveva anche etichettato subito il tenace ragazzo uruguaiano come un predestinato («Sono impressionato dai suoi numeri, prevedo per lui un carriera da top player»). Pjanic è stato il regista titolare per tutta la stagione, però nell’ultima gara prima dello stop il tecnico aveva sorpreso tutti: contro l’Inter dentro Bentancur e fuori Mire, il cui rendimento era nettamente calato nell’ultimo periodo. Il 2-0 finale ha dimostrato che l’esperimento è stato positivo e non è escluso che possa aprire nuovi scenari per il futuro bianconero. Rodrigo piace a Sarri perché è un centrocampista totale, è dinamico ma sa anche giocare la palla, fa bene le due fasi e dà equilibrio alla squadra. Pjanic però ha più varietà e idee in fase di impostazione, segna di più (anche se quest’anno è fermo a 3 reti) e batte (bene) le punizioni. Difficile rinunciare al suo talento quando è in forma e con la sosta prolungata avrà tutto il tempo per tornare agli ottimi livelli di inizio 2019-20. Solo un vantaggio per Sarri, che potrà alternare i due play, facendoli riposare a turno, quando (e se) finalmente si ripartirà.