5 motivi per cre
DALLA LU-LA PIENISSIMA A SENSI-ERIKSEN AL TOP TUTTE LE ARMI DI CONTE
Romelu Lukaku, mica uno qualunque, l’ha detto qualche giorno fa: «Il calcio mi manca, non lo nascondo, però adesso l’importante è la salute della gente. Tutto il resto è secondario». Pensare alla ripresa, insomma, è più che prematuro, però c’è un’Inter che deve stare comunque sull’attenti, pronta a ripartire e a rimettersi in corsa nel bel mezzo di uno sprint stagionale che può dire ancora tante cose. La Juve è in testa e Sarri ha praticamente due undici equivalenti da mixare, anche la Lazio è davanti e Inzaghi non ha mai smesso di correre. Ma la squadra di Antonio Conte può rispondere con una serie di buoni motivi per crederci. Che poi sono cinque nomi in grado di cambiare il futuro nerazzurro. Handanovic, Sensi, Eriksen, Lukaku e Lautaro. Con loro al comando si può fare.
Sicurezza dietro
Il capitano è tornato l’8 marzo, la notte della sfida persa a Torino, prima che il coronavirus tirasse giù il sipario. Dalla sua Lubiana, dove è andato dopo la fine dell’isolamento obbligatorio, Handanovic ha detto che sogna di alzare un trofeo con l’Inter. Pensiero legittimo, per uno che dal 2012 tira la carretta in nerazzurro senza vittorie. Dopo l’infortunio al mignolo sinistro e le sei partite con Padelli titolare, il rientro di Samir a pieni giri sarà essenziale. Intanto perché solamente Szczesny tra i numeri uno titolari ha preso meno gol (17 a 20 per il polacco, con 3 partite in meno), poi perché la sua presenza dà sicurezza. Samir è un leader stimato da tutti, che senza eccessi sa spingere il gruppo: anche per questo motivo il capitano allungherà presto il matrimonio con l’Inter, firmando sino al 2022, quando avrà 38 anni.
Qualità in mezzo
In mezzo al campo l’Inter che verrà, se verrà, punta ad avere molto di più da due giocatori, fondamentali per motivi diversi. Christian Eriksen e Stefano Sensi: il primo si è visto poco e ha fatto poco; il secondo ha fatto vedere tantissimo ma purtroppo per l’Inter ha avuto troppi infortuni. Il danese, l’uomo chiamato da Suning per contendere lo scudetto a CR7, deve accelerare. Glielo chiede Conte, che non cambierà certo il suo collaudato 3-5-2 per aiutare l’ex Tottenham, e lo sa benissimo anche lui. Al di là di quello che sarà la prossima stagione, quando iniziare la preparazione con i compagni lo aiuterà di sicuro, Christian può fare la differenza anche prima. E dovrà farla, per confermare l’entusiasmo dei tifosi per il suo atterraggio a Milano che in qualche mese è quasi svanito. A questo punto a Eriksen l’Inter chiede più cattiveria, di fisico e di testa: il numero 24, che di campionati ne ha vinti tre in Olanda con l’Ajax, deve avere la stessa fame di Conte, diventan