La Lazio e la partitella negata Violato il Dpcm a Formello?
La partitella vietata. Nel calcio immerso nel tormentone ripartenza sì e no, c’è anche il caso di un allenamento proibito che sarebbe andato in scena mercoledì a Formello, casa Lazio. Ne ha scritto ieri il Corriere della sera pubblicando pure una foto per documentare «sfide 3 contro 3» in violazione del Dpcm che permette solo allenamenti individuali (solo da lunedì possibili quelli collettivi). La notizia ha scatenato un putiferio. Tanto che la Federcalcio ha annunciato di «aver attivato un pool ispettivo della Procura Federale, con il compito di verificare il rispetto delle indicazioni contenute nei Protocolli sanitari». La vicenda è rimbalzata anche in giunta Coni, dove Spadafora e Malagò hanno condiviso una reazione che ha stigmatizzato l’accaduto. «Non faccio l’ispettore o il poliziotto - ha detto il presidente del Coni - di certo c’è che molti atleti di altri sport ci hanno contattato per dire che finora non c’era stato nessun caso del genere. Questo la dice lunga su certi aspetti culturali che esistono in una parte del mondo del calcio». Dalla Lazio nessun commento ufficiale. Anche se filtra da Formello un’altra versione: macché partitella, solo un esercizio a gruppi di tre giocatori, distanziati dieci metri fra loro. In questi giorni, però, l’allenamento deve essere «individuale». È intervenuto anche il medico sociale Ivo Pulcini: «A me non risulta - ha detto a Radio Punto Nuovo Parliamo di foto vecchie messe a corredo del pezzo di cui si parla. Un controllo da parte mia? Io non ero a Formello, ho chiesto e mi è stato detto che quella ricostruzione non corrisponde al vero e che la società avrebbe smentito. Del resto, se fosse stato vero sarei stato costretto a dimettermi».