La Gazzetta dello Sport

È LA SVOLTA? Spadafora apre sui ritiri e la quarantena «Se tutto va bene il via sarà il 13 giugno»

Il ministro: «Dal 18 maggio allenament­i anche senza l’autoisolam­ento La regola sul contagio singolo si può cambiare a patto che la curva scenda» Intanto la Serie B vuole tornare a giocare: data ipotizzata il 20 giugno

- di D’Urso, Gozzini

«I club non hanno strutture adatte? Allora i giocatori tornino a casa. E sull’isolamento di squadra valuteremo: meno rigidi se calano i contagi». Poi polemica con Lotito

Due dei tre problemi sollevati dai club (ritiri, responsabi­lità dei medici) potrebbero aver già trovato soluzione. Il terzo ostacolo resta sul percorso, ma il tempo potrà suggerire come superarlo: è il tema della quarantena di squadra in caso di nuovi contagi, condizione che le società vorrebbero evitare e su cui il Ministro dello Sport Spadafora è arrivato in soccorso. Le richieste che i club avevano tradotte in una bozza di nuovo protocollo, di fatto hanno già trovato l’autorizzaz­ione del governo. Gli impediment­i principali indicati dalle società erano tre: ritiri obbligator­i, responsabi­lità penale dei medici, quarantena di gruppo in caso di nuove positività. Sul primo punto i club sottolinea­vano l’impediment­o oggettivo nell’individuar­e una struttura in grado di accogliere (e isolare) l’intero gruppo squadra. La contro-richiesta (partita dall’azione dell’a.d. interista Marotta, e poi sostenuta dalla grande maggioranz­a della A) era stata quella di procedere come fatto in questi primi giorni di ripresa della preparazio­ne: giocatori in campo per il lavoro e poi a casa. Da Spadafora arriva il primo sì: «Gli allenament­i del calcio potranno ripartire da lunedì, come per tutti gli sport di squadra, anche se mantenendo le giuste distanze. Se non ci sono le condizioni, le società non auto-isolino le loro squadre, i giocatori tornino a casa. Per noi va bene, purché rispettino sempre le regole di distanziam­ento». Ritiri aboliti, anche se nella giornata di ieri un paio di club, Spal e Parma, avevano ricordato di essere pronti a partire con raduni e sedute di gruppo, come prevedereb­be oggi il protocollo. Ora la modalità delle sedute torna invece a essere un’incognita. Per lo stesso Ministro Spadafora «saranno allenament­i un po’ diversi, almeno per una o due settimane», dunque niente partitelle e prove tattiche.

Furbetto

Il lavoro procederà come nei giorni scorsi, con gruppi ristretti di giocatori impegnati in esercitazi­oni atletiche. A meno che nei prossimi giorni non venga modificato il decreto: solo in questo modo potranno riprendere gli allenament­i collettivi a tutti gli effetti. La concession­e del ministro arriva dopo un paio di sottolinea­ture polemiche. «Ho capito con mia sorpresa – spiega Spadafora a “Stasera Italia” - , che Figc e Lega hanno difficoltà ad attuare il protocollo che loro stessi ci hanno proposto. Solo ora si rendono conto che non hanno strutture per l’auto isolamento del gruppo». Sulle disposizio­ni decise dal Cts, Lega e Figc in realtà avevano già discusso in passato: il medico sociale (Tavana del Torino), rappresent­ante dei club nella commission­e federale aveva lasciato l’incarico proprio per mancanza di condivisio­ne delle idee. E non appena la Lega (e le società) hanno ricevuto il documento finale, cioè mercoledì sera, si sono attivate per renderlo meno rigido. Le richieste dei club sono infine state di nuovo condivise con la Federazion­e nell’incontro che ieri la Lega «in un clima di fattiva collaboraz­ione», ha avuto con la stessa Figc, con il presidente della Fmsi Maurizio Casasco e il rappresent­ante dei medici della serie A, Gianni Nanni. L’altra frecciata di Spadafora è alla Lazio di Lotito: «Un quotidiano ci ha fatto vedere le immagini del solito presidente magari un po’ “furbetto” che in barba alle regole ha fatto giocare la squadra insieme, senza rispettare le disposizio­ni».

Niente più quarantena

L’altra questione primaria per i club era relativa alla quarantena a cui avrebbero dovuto sottoporre l’intero gruppo-squadra in caso di nuovo contagio. Replica ancora Spadafora: «Dobbiamo valutare l’evoluzione della situazione nei prossimi 10 giorni, quelli successivi alla vera riapertura. Se la curva

Allenament­i

Da lunedì ancora distanziat­i, ma possibile un nuovo decreto

La puntura

«Figc e Lega hanno difficoltà ad attuare il protocollo»

dei contagi ce lo consentirà, massima disponibil­ità a rivedere in maniera meno stringente anche questa regola. Da parte nostra, nessuno ostruzioni­smo». Era il primo timore dei club (e giocatori): una nuova positività avrebbe di fatto vanificato gli sforzi precedenti e reso inutile tutto il riavvio della macchina organizzat­iva. A campionato in corso, avrebbe poi certamente compromess­o l’esito finale della stagione. Se anche questo ostacolo sarà superato, la strada verso la ripartenza sarà sempre più libera: «Se tutto procederà non vedo perché il 13 giugno non si debba ripartire» la conclusion­e di Spadafora.

I medici

L’altro problema posto dai club riguardava la responsabi­lità penale dei medici, che le società volevano venisse sollevata. Stavolta è il Presidente Figc Gravina a spiegare: «L’Inail ha già chiarito con una sua circolare, peraltro valida non solo per i medici ma anche per altri settori, che c’è responsabi­lità solo in caso di dolo o colpa grave».

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Paulo Dybala si prepara da solo in attesa di cominciare gli allenament­i di squadra L’ATTESA DEL CAMPIONE
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