Gravina e l’ipotesi playoff «Pronti a qualsiasi evento»
«Il calendario è ricco di impegni, l’idea non è accantonata. Poi partiremo con la riforma»
Ealla fine l’ultima pagina della storia la scrivono in due. Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina nel provare a ricostruire un percorso per la Serie A e il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora nel legittimarne le proposte. Ripartenza del campionato sì, ma con prudenza e spirito di collaborazione. E senza escludere nemmeno opzioni estreme. Perchè il numero uno della Figc mantiene una carta di riserva per abbracciare tutto l’orizzonte delle possibilità legate all’evolversi del quadro epidemiologico italiano: «L’idea non accantonata», cioè, «di concludere la A tramite i playoff, perchè c’è la possibilità che il 13 giugno si riprenda con un calendario ricco di impegni e noi dobbiamo essere pronti a tutto, dunque valutiamo anche modalità diverse come i playoff per definire la chiusura del campionato 2019/2020». In virtù, aggiunge Gravina, «della norma approvata dal governo che ci consente di definire gli organici, le classifiche e prendere decisioni, e che è una sorta di paracadute che ci aiuta per questa stagione e ancora di più per rilanciare un progetto di riforma per la prossima, non più procrastinabile. Va fatto con attenzione, senso di responsabilità e lungimiranza: questo è il momento, dobbiamo dare risposte concrete. Non parlo solo dell’area professionistica, ma soprattutto dobbiamo costruire un sistema sostenibile e spendibile».
Progetto condiviso
Le soluzioni avanzate dal presidente della Federcalcio, in fondo all’incontro con Lega e rappresentanti dei medici in cui è stato chiesto l’alleggerimento al protocollo del 18 maggio, troveranno poi in serata una sponda nelle parole del ministro per superare le difficoltà del momento (come il nodo della responsabilità dei medici: «Solo in caso di dolo o colpa grave») e dimostrare che un piano d’emergenza pienamente condiviso è l’unica via d’uscita: «Voglio ringraziare i ministri Spadafora e Gualtieri, il presidente del Consiglio, tutto l’Esecutivo - conclude Gravina -, perché il decreto Rilancio contiene moltissime proposte nostre, del calcio, condivise dal ministro dello Sport, che hanno riflessi importanti su tutto lo sport italiano. Credo che il calcio abbia dimostrato ancora una volta di essere in grado di poter lavorare e sapersi proporre nella logica di interessi di sistema».