Higuain di rincorsa
JUVE, IL PIPITA A TORINO STARÀ IN ISOLAMENTO PER DUE SETTIMANE MA DYBALA È... IN FUGA
Gonzalo è sbarcato in Italia, ma è ancora inquieto tra problemi personali e pensieri sul mercato Oggi farà il tampone. E intanto Paulo lo ha sorpassato
Gonzalo Higuain da ieri è un centravanti dimezzato: il cuore e la testa in Argentina, il corpo a Torino. L’Italia lo ha rivisto ieri: camminava sotto una felpa chiara, con un trolley in mano, negli occhi l’espressione di chi avrebbe voluto essere altrove. Il Pipita è partito giovedì sera da Buenos Aires con un volo privato, ha fatto uno scalo in mezzo al mare a Las Palmas, nelle Canarie, ed è arrivato a Caselle intorno alle 16. Un’auto della Juventus lo ha accompagnato a casa, dove resterà nei prossimi giorni. Nel suo piccolo, è un passo importante: la squadra recupera la sua struttura - tutta la rosa è a Torino – nei giorni in cui Sarri ritrova la sua dimensione naturale. MS ieri è andato in campo, alla Continassa, per il secondo giorno consecutivo: ha ripreso contatto con la squadra e la seguirà sia in questi giorni di allenamenti individuali sia nelle prime sedute di gruppo, quando ci saranno. Higuain, inevitabilmente, seguirà da lontano.
Il 9? Dybala
Il Pipita in questo momento corre di rincorsa. È arrivato in Italia in coda ai viaggi di rientro dei compagni – Pjanic, Ronaldo, Szczesny, De Ligt, Khedira, Matuidi, Danilo, Alex Sandro, Douglas Costa, Rabiot – e inevitabilmente dovrà rimontare anche nelle gerarchie di Sarri. La prima partita è ancora lontana ma è chiaro che il centravanti titolare ora è uno strano tipo col 10 e il sinistro facile: Paulo Dybala. Higuain passerà due settimane a prepararsi da solo – a meno che non cambi qualcosa nelle norme e un paio di esami in serie permettano un rientro più rapido, cosa non impossibile – così, quando tornerà, troverà una squadra più avanti fisicamente. Nell’attesa, spazio alle questioni sanitarie: Higuain oggi molto probabilmente farà un tampone per accertare una negatività al Covid che appare molto probabile. In fondo, è andato in Argentina per stare vicino a mamma Nancy, purtroppo malata di cancro: è logico abbia evitato il più possibile di esporla a rischi di contagio.
Nella testa di Gonzalo
Higuain in questi giorni però dovrà recuperare il morale. Sulla condizione atletica, difficile esprimersi: in Argentina si è allenato un po’ da solo, un po’ con papà Jorge, ma nemmeno la Juve
sa quanto Gonzalo sia vicino al top. I suoi ritorni, nelle scorse estati, sono stati… discontinui: a volte è arrivato in condizione perfetta, a volte molto meno. La testa però conta di più. Il Pipita sarebbe rimasto volentieri in Argentina, sia per stare vicino alla mamma e alla figlia Alma, sia per evitare la beffa di una doppia quarantena. Se la A non dovesse riprendere, infatti, dovrebbe passare questi giorni da solo in Italia e altre due settimane chiuso in casa in Argentina, dopo l’ennesimo volo intercontinentale. Anche per questo non è sembrato di grande umore nel suo primo giorno italiano: arrivato sotto casa, ha avuto da ridire con un giornalista che voleva immortalarlo.
Mercato (e non solo)
La speranza di Gonzalo a questo punto non può che essere un ritorno in campo rapido. Durante la quarantena, nei messaggi ai
compagni, è stato uno dei più contrari alla ripresa: preoccupato per i numeri del coronavirus in Italia, ha sperato che il campionato tardasse il più possibile. Ora però le partite gli permetterebbero di non pensare troppo a mamma Nancy e di tornare importante per la Juve come a marzo, quando fu titolare nella partita scudetto contro l’Inter. Il mercato, in fondo, può aspettare. Higuain, a meno di sorprese, sarà con la Juve nelle 12 partite rimanenti, poi penserà al futuro. La Mls continua a essere un’ipotesi, con la solita pista che porta ai Galaxy e l’alternativa Miami, nella franchigia che ha David Beckham tra i proprietari. Il ritorno al River Plate resta invece l’ipotesi più affascinante (ma la più insidiosa per il Pipita, che a Buenos Aires avrebbe grande pressione).
Decide la mente
In un sondaggio su Gazzetta.it, i lettori ieri hanno votato per un suo futuro lontano dalla Juve (62%) e, in misura minore, su un suo futuro da 9 titolare (24%). La via intermedia, mesi da alternativa di Dybala, è arrivata terza e staccata, come se tutti conoscessero l’indole di Higuain, uno dei giocatori che male digerisce la panchina. Ecco, ora la chiave di tutto è proprio il carattere: Gonzalo è mutevole, cambia umore con facilità. Può mettere il muso ma anche essere molto positivo per il gruppo, in campo e fuori. A 32 anni, ha vissuto tre carriere in una e ora può scegliere: capire se gli interessa di più vincere una Champions o stare vicino alla famiglia determinerà tutto il suo futuro. Anche le date dei prossimi viaggi intercontinentali.