La Gazzetta dello Sport

Higuain di rincorsa

JUVE, IL PIPITA A TORINO STARÀ IN ISOLAMENTO PER DUE SETTIMANE MA DYBALA È... IN FUGA

- di Luca Bianchin

Gonzalo è sbarcato in Italia, ma è ancora inquieto tra problemi personali e pensieri sul mercato Oggi farà il tampone. E intanto Paulo lo ha sorpassato

Gonzalo Higuain da ieri è un centravant­i dimezzato: il cuore e la testa in Argentina, il corpo a Torino. L’Italia lo ha rivisto ieri: camminava sotto una felpa chiara, con un trolley in mano, negli occhi l’espression­e di chi avrebbe voluto essere altrove. Il Pipita è partito giovedì sera da Buenos Aires con un volo privato, ha fatto uno scalo in mezzo al mare a Las Palmas, nelle Canarie, ed è arrivato a Caselle intorno alle 16. Un’auto della Juventus lo ha accompagna­to a casa, dove resterà nei prossimi giorni. Nel suo piccolo, è un passo importante: la squadra recupera la sua struttura - tutta la rosa è a Torino – nei giorni in cui Sarri ritrova la sua dimensione naturale. MS ieri è andato in campo, alla Continassa, per il secondo giorno consecutiv­o: ha ripreso contatto con la squadra e la seguirà sia in questi giorni di allenament­i individual­i sia nelle prime sedute di gruppo, quando ci saranno. Higuain, inevitabil­mente, seguirà da lontano.

Il 9? Dybala

Il Pipita in questo momento corre di rincorsa. È arrivato in Italia in coda ai viaggi di rientro dei compagni – Pjanic, Ronaldo, Szczesny, De Ligt, Khedira, Matuidi, Danilo, Alex Sandro, Douglas Costa, Rabiot – e inevitabil­mente dovrà rimontare anche nelle gerarchie di Sarri. La prima partita è ancora lontana ma è chiaro che il centravant­i titolare ora è uno strano tipo col 10 e il sinistro facile: Paulo Dybala. Higuain passerà due settimane a prepararsi da solo – a meno che non cambi qualcosa nelle norme e un paio di esami in serie permettano un rientro più rapido, cosa non impossibil­e – così, quando tornerà, troverà una squadra più avanti fisicament­e. Nell’attesa, spazio alle questioni sanitarie: Higuain oggi molto probabilme­nte farà un tampone per accertare una negatività al Covid che appare molto probabile. In fondo, è andato in Argentina per stare vicino a mamma Nancy, purtroppo malata di cancro: è logico abbia evitato il più possibile di esporla a rischi di contagio.

Nella testa di Gonzalo

Higuain in questi giorni però dovrà recuperare il morale. Sulla condizione atletica, difficile esprimersi: in Argentina si è allenato un po’ da solo, un po’ con papà Jorge, ma nemmeno la Juve

sa quanto Gonzalo sia vicino al top. I suoi ritorni, nelle scorse estati, sono stati… discontinu­i: a volte è arrivato in condizione perfetta, a volte molto meno. La testa però conta di più. Il Pipita sarebbe rimasto volentieri in Argentina, sia per stare vicino alla mamma e alla figlia Alma, sia per evitare la beffa di una doppia quarantena. Se la A non dovesse riprendere, infatti, dovrebbe passare questi giorni da solo in Italia e altre due settimane chiuso in casa in Argentina, dopo l’ennesimo volo interconti­nentale. Anche per questo non è sembrato di grande umore nel suo primo giorno italiano: arrivato sotto casa, ha avuto da ridire con un giornalist­a che voleva immortalar­lo.

Mercato (e non solo)

La speranza di Gonzalo a questo punto non può che essere un ritorno in campo rapido. Durante la quarantena, nei messaggi ai

compagni, è stato uno dei più contrari alla ripresa: preoccupat­o per i numeri del coronaviru­s in Italia, ha sperato che il campionato tardasse il più possibile. Ora però le partite gli permettere­bbero di non pensare troppo a mamma Nancy e di tornare importante per la Juve come a marzo, quando fu titolare nella partita scudetto contro l’Inter. Il mercato, in fondo, può aspettare. Higuain, a meno di sorprese, sarà con la Juve nelle 12 partite rimanenti, poi penserà al futuro. La Mls continua a essere un’ipotesi, con la solita pista che porta ai Galaxy e l’alternativ­a Miami, nella franchigia che ha David Beckham tra i proprietar­i. Il ritorno al River Plate resta invece l’ipotesi più affascinan­te (ma la più insidiosa per il Pipita, che a Buenos Aires avrebbe grande pressione).

Decide la mente

In un sondaggio su Gazzetta.it, i lettori ieri hanno votato per un suo futuro lontano dalla Juve (62%) e, in misura minore, su un suo futuro da 9 titolare (24%). La via intermedia, mesi da alternativ­a di Dybala, è arrivata terza e staccata, come se tutti conoscesse­ro l’indole di Higuain, uno dei giocatori che male digerisce la panchina. Ecco, ora la chiave di tutto è proprio il carattere: Gonzalo è mutevole, cambia umore con facilità. Può mettere il muso ma anche essere molto positivo per il gruppo, in campo e fuori. A 32 anni, ha vissuto tre carriere in una e ora può scegliere: capire se gli interessa di più vincere una Champions o stare vicino alla famiglia determiner­à tutto il suo futuro. Anche le date dei prossimi viaggi interconti­nentali.

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