«ITALIA ARRIVO! SAREBBE BELLO RIPARTIRE DA TE»
Il n. 1 azzurro ancora fermo in Florida «Non vedo l’ora di tornare, a giugno agli Assoluti di Todi vorrei esserci. Le sfide con Ajla in cucina? Vinco io»
Mi alleno con la mia fidanzata Ajla. Certo, ho dovuto limitare i servizi a 200 chilometri all’ora
Sui vaccini non la penso come Djokovic. Io sto con la scienza, se servirà per giocare lo farò
Una vacanza non richiesta. Una luna di miele improvvisata, tanta voglia di tornare a giocare. Matteo Berrettini è a Boca Raton, in Florida, dove è arrivato a inizio marzo, dopo l’annullamento di Indian Wells e Miami. È rimasto ad allenarsi e a vivere con la fidanzata-collega Ajla Tomljanovic. Ora il romano, numero 8 del ranking mondiale, non vede l’ora di riprendere la routine di un tempo. Magari in Italia, dove dal 15 giugno si giocheranno gli Assoluti a Todi. Fognini forse non ci sarà: «Gli Assoluti sono una bellissima iniziativa - ha detto —, ma al momento non posso confermare la mia presenza a Todi». Berrettini, invece, sta cercando di capire quando potrà rientrare.
3Matteo, ma quando torna a casa?
«Eh, qua non mi fanno partire... Non so davvero quando tornerò, spero presto perché mi manca la famiglia. Vediamo come evolve la situazione in Europa».
3Sarebbe bello se arrivasse in tempo per giocare gli Assoluti, da numero 1 italiano...
«Ho saputo di questa novità e mi ha fatto molto piacere. Sarebbe interessante tornare in campo per un torneo vero, in Italia, e vedere anche dei volti amici. Se sarò in Italia cercherò di esserci. È un bel modo di ripartire».
3Lì come riesce ad allenarsi?
«Prima con Ajla giocavamo all’Accademia di Chris Evert, poi hanno chiuso e abbiamo affittato un campo privato».
3Sarà stata felice, la sua fidanzata, di ricevere i suoi servizi a 200 all’ora...
«Effettivamente ho dovuto controllarmi. Adesso abbiamo ripreso gli allenamenti anche insieme con altri ragazzi. Ovviamente tutto si svolge nella massima sicurezza. Gel disinfettanti, maschere, mascherine, maschere antigas...».
3Comodo comunque avere la sparring partner in casa.
«Sì, insomma. Viviamo insieme, giochiamo insieme. Sempre insieme... Fra un po’ finiamo nella cronaca nera».
3Ma almeno le ha insegnato un po’ di italiano?
«Ci ho provato, ma non c’è niente da fare. Qualche parola la dice, ma ci vuole troppa pazienza. Io non ho la stoffa dell’insegnante. E poi...»
3Poi?
«Voglio tenermi una lingua di riserva. Ad esempio, ora non sa cosa sto dicendo... E poi lei ha il croato, potrebbe dirmi di tutto e io non capirei. Così siamo pari».
3Ci dica, Ajla ha imparato a cucinare la carbonara?
«Lasciamo stare. Lei è brava a fare quelle cose leggere, le insalatine. Insomma, tabula rasa, io in confronto sono uno chef stellato. Cacio e pepe, ajo e ojo e pizza sono le mie specialità».
3Non avrà perso la forma?
«No no. Ho fatto attenzione. Sono rimasto fermo solo una decina di giorni per un problema a una caviglia».
3Coach Santopadre deve preoccuparsi?
«Tutto sotto controllo. Ho già ripreso. Poi lui sta benissimo, non disturbiamolo. Senza di me non c’è nessuno che gli rompa le scatole. Se rinasco faccio Santopadre».
3Che cosa le è mancato di più in questo periodo?
«Sapere che questa era la settimana del Foro Italico e non poter giocare è un dispiacere, così come rischiare di non tornare a Flushing Meadows. Comunque speriamo che tutto finisca presto perché c’è tanta gente che rischia il lavoro. In questo periodo ho capito ancora di più quanto sono fortunato».
3E però dicono che è tirchio perché non vuole dare i soldi per i tennisti meno abbienti...
«Mi avete scoperto! Scherzi a parte, secondo me non devono essere i giocatori a pensare ad altri giocatori, ma gli organi che governano il tennis. Magari distribuendo meglio i guadagni. Ne ho parlato con Djokovic, sa come la penso».
3A proposito, Nole ha detto di essere contrario a un vaccino obbligatorio per giocare, lei?
«No, su questo punto devo dissentire. Io credo moltissimo nelle persone che hanno passato la vita a studiare, negli scienziati. Quindi se sarà il modo per arrestare questa pandemia, io sarò assolutamente favorevole al vaccino».