La Gazzetta dello Sport

BUNDESMILA­N

RANGNICK, VERTICE CON SINGER PER MERCATO E NAGELSMANN

- di Archetti, Fallisi, Laudisa

La verità in un faccia a faccia con Gordon Singer. Il Milan e Ralf Rangnick non possono più tergiversa­re e hanno deciso di vedersi al più presto per definire i dettagli del programma triennale disegnato a fine dicembre. Ad esempio va chiarito se in panchina siederà davvero Nagelsmann. Certo, Julian è il suo allievo preferito ed è la sua prima scelta. Ma bisogna fare i conti con il Lipsia e il budget rossonero. Così bisogna decidere come congegnare la strategia per coinvolger­e nel progetto anche l’enfant prodige dei tecnici tedeschi. Ad appena 32 anni l’allenatore bavarese ha già acquisito una grande esperienza e (secondo gli osservator­i della Bundesliga) si sente pronto a reggere le crescenti responsabi­lità senza necessaria­mente ricorrere all’aiuto del suo carismatic­o maestro. Insomma, la pratica è tutta da istruire con i suoi pro (tanti) e i suoi contro. In ogni caso il summit tra Rangnick e la proprietà servirà a circostanz­iare anche il resto. Che non è poco.

L’appuntamen­to

Sinora il vertice è stato rinviato per comprensib­ili problemi legati al coronaviru­s. Per Rangnick è stato impossibil­e raggiunger­e Londra, visto che le autorità inglesi impongono una quarantena a chi arriva dall’estero. Ecco perché si sta valutando anche l’idea di un incontro in campo neutro. Tocca all’a.d. rossonero Ivan Gazidis definire i dettagli organizzat­ivi

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I precedenti

Nelle scorse settimane sono stati numerosi i contatti tra le parti, sempre in conference call. Oltre Gazidis vi ha preso parte anche Giorgio Furlani, manager di Elliott. Le conversazi­oni hanno toccato i punti più svariati. In particolar­e sono stati necessari numerosi approfondi­menti per definire il budget per il prossimo mercato. Inizialmen­te Elliott aveva messo a disposizio­ne 100 milioni di euro per i rinforzi, ma poi la crisi legata al Covid 19 ha imposto dei risparmi. Si è convenuto, così, di scendere a quota 75 milioni, con la garanzia di reinvestir­e la metà degli introiti legati alle previste cessioni. È rimasta in sospeso, invece, la composizio­ne dello staff del Professore. Anche per questo si è deciso di chiarire questi aspetti fondamenta­li vedendosi di persona.

Le richieste

Nella testa di Rangnick c’è un’esigenza in particolar­e: avere carta bianca sul suo gruppo di lavoro, diviso tra compiti tecnici e managerial­i. Non a caso nelle sue ultime dichiarazi­oni alla stampa tedesca ha parlato della sua esperienza al Lipsia per spiegare quanto sia stato importante scegliere gli uomini giusti per un progetto ambizioso. Ralf è scrupoloso, metodico, esigente (anche con se stesso). Proprio per questo motivo vuole fare chiarezza sugli aspetti principali del suo progetto. Sotto questo profilo chiede il via libera per avere al suo fianco otto collaborat­ori. E rendendosi conto di aver bisogno di interlocut­ori che conoscano bene la realtà della Serie A, chiederà di poterne scegliere almeno tre italiani.

Area scouting

Con Paolo Maldini ormai in uscita e con il d.s. Ricky Massara con poche prospettiv­e, un elemento di continuità appare Hendrik Almstadt, braccio operativo di Gazidis e naturale interlocut­ore (anche per la lingua) per il nuovo manager tedesco. Intanto in queste settimane ha avuto molta luce la figura di Geoffrey Moncada, anche lui 32 anni, attuale capo degli osservator­i. Arrivato durante la gestione Leonardo, gode della stima generale. Anche Rangnick ne apprezza le doti di talent scout, ma è chiara la sua intenzione di potenziare quest’area. Tant’è vero che ricorre la candidatur­a di Paul Mitchell, 38 anni, inglese, in orbita Red Bull. Dopo i colpi nel Southampto­n e nel Tottenham la sua fama ha fatto presto il giro d’Europa. Ma anche nel suo caso non è detto sia semplice strapparlo ai suoi attuali datori di lavoro.

Consideraz­ioni

Ovviamente nel quartier generale di Londra le questioni poste da Rangnick hanno portato a delle significat­ive riflession­i negli ultimi tempi. Ecco perché l’atteso vertice appare decisivo per uscire dalle secche dell’incertezza. Mentre Stefano Pioli e la squadra si preparano per chiudere con onore la stagione, Elliott conta di programmar­e al meglio la prossima: ben sapendo che un piano di rafforzame­nto va definito in tempi brevi, nonostante il mercato sia destinato a protrarsi oltre l’estate. Sì, perché con Rangnick ancora non sono stati fatti nomi: né in entrata né in uscita. E, a questo punto, tutti i protagonis­ti di questa vicenda hanno il dovere di gettare la maschera. Per evitare pericolosi equivoci.

Per il suo progetto il Professore chiede uno staff di otto collaborat­ori, di cui tre italiani esperti della Serie A. Apprezzato l’attuale capo scout Moncada, ma salgono le quotazioni dell’inglese Mitchell, in orbita Red Bull

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Ralf Rangnick
61 anni, è attualment­e direttore dello sport e dello sviluppo calcistico della Red Bull, di cui fanno parte il Salisburgo e il Lipsia
IPP Manager Ralf Rangnick 61 anni, è attualment­e direttore dello sport e dello sviluppo calcistico della Red Bull, di cui fanno parte il Salisburgo e il Lipsia

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