La Gazzetta dello Sport

El “Cuti” Romero ha una missione: stupire ancora

Con Soumaoro e Masiello, sogna un finale top in difesa

- Di Filippo Grimaldi - GENOVA

Quando aveva dodici anni, in Argentina, El Cuti si fece tatuare una frase in italiano sul braccio destro: «Credo nei miei sogni». La sua storia ha dimostrato che aveva ragione. Appena sbarcato al Genoa, quasi due estati fa, giocò tre settimane in Primavera e poi un’intuizione a sorpresa dell’ex Juric lo lanciò in prima squadra. Non in una gara qualunque: titolare a Torino, in casa della Juve, di fronte a CR7, contro la squadra che sarà il suo futuro a partire dalla prossima stagione. Prima, però, in una difesa diventata di nuovo solida con gli innesti di Soumaoro e Masiello, il difensore argentino sta lavorando per un finale da campionato da grande protagonis­ta, con dodici partite che possono definitiva­mente consacrarl­o ad alti livelli. Il rapporto di Cristian con la piazza è solidissim­o, e la sua intenzione è quella di dare il suo apporto per blindare ulteriorme­nte la difesa tirando fuori in fretta il Grifone da una classifica migliorata, ma non ancora ottimale.

Il cuore del Cuti

Le due stagioni in rossoblù ne hanno confermato il talento, trasforman­do l’argentino in un elemento imprescind­ibile nonostante la giovane età. A ventidue anni appena compiuti, Romero è stato decisivo o superare i momenti complicati del Grifone nell’ultimo anno e mezzo. Difetti? Solo un po’ di irruenza di troppo (dieci ammonizion­i quest’anno), ma è un piccolo dazio. 1’06”

Clarence Seedorf, 44 anni, ex centrocamp­ista Ha giocato con Ajax (Ola), Samp, Real Madrid (Spa), Inter, Milan e Botafogo (Bra)

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