Mazda CX5
Nuovi propulsori, visione notturna e modalità off road Lampi di domani
Potenza da 150 a 194 Cv Sistema di risparmio carburante sui benzina Frenata e connettività sono smart
Nel 2012 ha sancito l’ingresso nel segmento dei Suv e in poco tempo è diventata la Mazda più venduta in Europa. La seconda generazione di Mazda CX-5, lanciata nel 2017, si affaccia nel 2020 con una serie di novità utili per restare sulla cresta dell’onda e respingere la concorrenza sempre più agguerrita dei Suv compatti.
Il Model Year 2020
Al netto dei nuovi badge identificativi del modello, nulla cambia nell’estetica caratterizzata dal rilancio del Kodo design, evoluto nel gioco di riflessi che esalta le linee affilate della carrozzeria. Le novità sono sottopelle, a partire dalla gamma dei motori rinnovata di recente con il 2.0 SkyActiv-G da 165 Cv dotato dell’altra unità a benzina 2.5 da 194 Cv. Entrambe sono munite del dispositivo di disattivazione dei cilindri e del sistema di recupero dell’energia in frenata i-Eloop per limitare il consumo di carburante. Confermati invece i diesel 2.2 da 184 Cv, l’unità protagonista del nostro test drive, affiancata dalla meno potente variante da 150 Cv. All’interno dell’abitacolo, elegante e ben rifinito, il più ampio display da 8 pollici del sistema di infotainment Mazda Connect sostituisce quello da 7, mentre la nuova illuminazione ambientale a Led aumenta l’impatto scenografico nelle ore notturne. La dotazione di serie nell’allestimento top di gamma Signature include paraurti, specchietti e maniglie esterne in tinta carrozzeria, cerchi in lega da 19”, fari anteriori adattivi a matrice Led (ALH) e vetri posteriori scuri. Il tettuccio è apribile elettricamente, così come il portellone posteriore con altezza programmabile che consente l’accesso al vano da 506 litri.
Ancora più adas
Chiudono il cerchio della vivibilità l’head-up display e il cruise control adattivo, in aggiunta all’ultima novità del comparto adas: la frenata di emergenza in città (Smart City Brake Support), ora integrata con la funzione Night Vision per il riconoscimento dei pedoni durante la guida notturna. Sul piano tecnico, le versioni a trazione integrale di CX-5 2020 sono state integrate con la modalità Off Road, che provvede a ripartire la coppia motrice alle ruote con maggiore aderenza garantendo adeguata motricità anche sui fondi più impegnativi.
Su strada
La vocazione al comfort della CX5 emerge ancor prima della accensione: l’accesso è agevole e la seduta è alta, mentre ci vuole poco a trovare la giusta posizione di guida grazie alla regolazione elettronica dei sedili. La confidenza è immediata, anche nel caso di manovre al millimetro grazie al sistema di telecamere a 360°. In città il Suv medio di Hiroshima si muove nel traffico con agilità, isolando adeguatamente gli occupanti dai rumori esterni a patto di non voler sfruttare tutti i 445 Nm di coppia del 2.2 turbodiesel da 184 Cv. Buono nel complesso il lavoro di assorbimento delle sospensioni, ma nel misto la loro buona escursione si fa sentire quando si vogliono mettere alla prova tra le curve i valori di potenza e coppia del motore. L’assetto comunque è solido e ben tarato, accompagnato da uno sterzo piacevolmente progressivo e preciso. In autostrada la CX5 mostra la sua vocazione da stradista veloce e infaticabile, con l’unica pecca rappresentata dai soli sei rapporti del cambio automatico che impongono al motore un regime di rotazione a 1.800 giri viaggiando a 130 km/h. Non ne risentono però i consumi registrati, pari a 7 litri/100 km. Non male, per un’auto così spaziosa.