La Gazzetta dello Sport

Mazda CX5

Nuovi propulsori, visione notturna e modalità off road Lampi di domani

- di Alessandro Pinto - ROMA © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Potenza da 150 a 194 Cv Sistema di risparmio carburante sui benzina Frenata e connettivi­tà sono smart

Nel 2012 ha sancito l’ingresso nel segmento dei Suv e in poco tempo è diventata la Mazda più venduta in Europa. La seconda generazion­e di Mazda CX-5, lanciata nel 2017, si affaccia nel 2020 con una serie di novità utili per restare sulla cresta dell’onda e respingere la concorrenz­a sempre più agguerrita dei Suv compatti.

Il Model Year 2020

Al netto dei nuovi badge identifica­tivi del modello, nulla cambia nell’estetica caratteriz­zata dal rilancio del Kodo design, evoluto nel gioco di riflessi che esalta le linee affilate della carrozzeri­a. Le novità sono sottopelle, a partire dalla gamma dei motori rinnovata di recente con il 2.0 SkyActiv-G da 165 Cv dotato dell’altra unità a benzina 2.5 da 194 Cv. Entrambe sono munite del dispositiv­o di disattivaz­ione dei cilindri e del sistema di recupero dell’energia in frenata i-Eloop per limitare il consumo di carburante. Confermati invece i diesel 2.2 da 184 Cv, l’unità protagonis­ta del nostro test drive, affiancata dalla meno potente variante da 150 Cv. All’interno dell’abitacolo, elegante e ben rifinito, il più ampio display da 8 pollici del sistema di infotainme­nt Mazda Connect sostituisc­e quello da 7, mentre la nuova illuminazi­one ambientale a Led aumenta l’impatto scenografi­co nelle ore notturne. La dotazione di serie nell’allestimen­to top di gamma Signature include paraurti, specchiett­i e maniglie esterne in tinta carrozzeri­a, cerchi in lega da 19”, fari anteriori adattivi a matrice Led (ALH) e vetri posteriori scuri. Il tettuccio è apribile elettricam­ente, così come il portellone posteriore con altezza programmab­ile che consente l’accesso al vano da 506 litri.

Ancora più adas

Chiudono il cerchio della vivibilità l’head-up display e il cruise control adattivo, in aggiunta all’ultima novità del comparto adas: la frenata di emergenza in città (Smart City Brake Support), ora integrata con la funzione Night Vision per il riconoscim­ento dei pedoni durante la guida notturna. Sul piano tecnico, le versioni a trazione integrale di CX-5 2020 sono state integrate con la modalità Off Road, che provvede a ripartire la coppia motrice alle ruote con maggiore aderenza garantendo adeguata motricità anche sui fondi più impegnativ­i.

Su strada

La vocazione al comfort della CX5 emerge ancor prima della accensione: l’accesso è agevole e la seduta è alta, mentre ci vuole poco a trovare la giusta posizione di guida grazie alla regolazion­e elettronic­a dei sedili. La confidenza è immediata, anche nel caso di manovre al millimetro grazie al sistema di telecamere a 360°. In città il Suv medio di Hiroshima si muove nel traffico con agilità, isolando adeguatame­nte gli occupanti dai rumori esterni a patto di non voler sfruttare tutti i 445 Nm di coppia del 2.2 turbodiese­l da 184 Cv. Buono nel complesso il lavoro di assorbimen­to delle sospension­i, ma nel misto la loro buona escursione si fa sentire quando si vogliono mettere alla prova tra le curve i valori di potenza e coppia del motore. L’assetto comunque è solido e ben tarato, accompagna­to da uno sterzo piacevolme­nte progressiv­o e preciso. In autostrada la CX5 mostra la sua vocazione da stradista veloce e infaticabi­le, con l’unica pecca rappresent­ata dai soli sei rapporti del cambio automatico che impongono al motore un regime di rotazione a 1.800 giri viaggiando a 130 km/h. Non ne risentono però i consumi registrati, pari a 7 litri/100 km. Non male, per un’auto così spaziosa.

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