I grandi manager «Ibrido e ricerca È sfida alla crisi»
Continuano i video talk di Gazzetta, un modo per confrontarsi e ragionare insieme sui temi chiave del mondo automotive, per pensare insieme proposte e eventuali soluzioni che riavvicinino gli automobilisti e il mondo dell’auto. In questa seconda tavola rotonda insieme al vicedirettore vicario Gianni Valenti abbiamo coinvolto alcuni dei principali player al fianco di tecnici ed esperti del settore. Il programma #Riaccendiamoimotori ha visto affrontare molti temi dallo stop del mercato al mondo dell’ibrido, dal futuro alla ripartenza dei concessionari. Il dibattito ha coinvolto Mauro Caruccio (CEO di Toyota e Lexus Italia), Massimo Nalli (presidente di Suzuki Italia) e Leone Martellucci (prof. di sistemi di propulsione alla Sapienza di Roma).
Strategie in emergenza
Veniamo da due mesi spaventosi con il lockdown che ha costretto alla chiusura i concessionari. Ora si riparte, ma quali strategie avete apportato in questo periodo critico? «In Suzuki abbiamo lavorato sui nostri tre pilastri - spiega Nalli In primo luogo con i concessionari, attraverso un alleggerimento degli impegni finanziari. Veniamo da una crescita importante che – paradossalmente – ha allungato i tempi di consegna tagliando gli stock e favorendo la cassa delle aziende concessionarie. Abbiamo poi lavorato per i clienti utilizzando il web, allargando a tutta la gamma la possibilità di acquisto online, iniziativa apprezzata anche dai concessionari. E poi, come associazione di categoria, abbiamo cercato di sensibilizzare le istituzioni sui problemi del settore». Aggiunge Caruccio che «in questi due mesi abbiamo mantenuto solo le attività di assistenza, per garantire la mobilità di quanti ne avessero bisogno. Nella Fase1 abbiamo protetto circa 5.000 persone che lavorano con Toyota. Abbiamo poi mantenuto un contatto costante con i clienti, in alcuni casi prolungando i finanziamenti e aiutato i dealer con bassi livelli di stock per auto e ricambi e favorendo le imprese».
Elettrificazione
Parlando di ripartenza e di futuro, non si può non parlare dell’elettrificazione. La ripartenza potrebbe aumentare il peso delle auto ibride, tecnologia sposata sia da Toyota che da Suzuki o in generale verso una maggiore elettrificazione? «Per Toyota non c’è solo l’ibrido - spiega Caruccio - lavoriamo su tutti i fronti dell’elettrificazione: full hybrid, plug-in, elettrico puro e idrogeno, quest’ultimo con tecnologia fuel cell. Tutte e quattro le soluzioni sono complementari e puntano all’obiettivo di emissioni zero. Si tratta di un processo lungo che accelereremo con l’arrivo di 40 modelli elettrificati – dieci solo a batteria, la metà fuel cell – per arrivare al 2025 con una quota di veicoli termici inferiore al 10%. Abbiamo poi appena presentato con la nuova Yaris una nuova generazione di full-hibrid». Per Nalli d’altro canto «il settore auto è chiamato ad agire da solo in mancanza dell’auspicato supporto da parte del governo. Suzuki prevede che in futuro non ci sarà solo una ma un insieme di soluzioni e tecnologie. Stiamo lanciando sul mercato asiatico la nostra prima vettura elettrica e siamo fortemente impegnati a offrire vetture efficienti, sia dal punto di vista dello sfruttamento dello spazio sia dal punto di vista delle masse. Abbiamo una gamma completamente ibrida, strategia vincente su segmenti chiave come quello delle citycar con la Ignis, che si affianca a Swift e ai suv Vitara e SCross. Sul fronte elettrico invece la tecnologia deve ancora evolversi un po’». «A Roma come a Milano - aggiunge il prof. Martellucci - è difficile pensare a un’auto nuova che non sia “almeno” ibrida. Dal punto di vista della ricerca, il tema che sta suscitando maggiore attenzione nelle aziende è quello delle batterie, con studi di tipo chimico per aumentare il potenziale di accumulo di energia, che è passato da 35 Wh/kg ai 300 Wh/kg con l’obbiettivo di crescere ancora. L’altro aspetto è il raffreddamento delle batterie, tematiche che in futuro miglioreranno l’efficienza sia dei veicoli elettrici che di quelli termici».