La Gazzetta dello Sport

Nuova mobilità e bonus Bici vendite boom: +60%

Italiani in fila per comprare nuovi modelli: a maggio previsto +60%. A fare da traino l’incentivo e l’idea di un mezzo anti contagio

- di Ceniti

Altro che via col vento: gli italiani a maggio vanno via con la bici. Chiamatelo pure effetto bonus, quello che il governo ha varato la scorsa settimana con il Decreto Rilancio per cercare di parare i colpi dell’emergenza coronaviru­s. Tra i tanti provvedime­nti messi in campo (in tutto ci sono a disposizio­ne 55 miliardi di euro), c’è anche il fondo pensato per incentivar­e una mobilità diversa rispetto a quella classica che scandiva i movimenti di pendolari, studenti e cittadini. Il rischio contagio da Covid ha messo in una sorta di black list i soliti noti: treni, metro, bus e tram. Impossibil­i i controlli ferrei su distanze di sicurezza e affollamen­ti non consentiti. Così, il rischio di un traffico impazzito per l’uso smodato (e singolo) delle auto, ha spinto verso un’alternativ­a alla portata di tutti. E la bici, bistrattat­a e messa all’angolo negli anni passati nonostante lo smog sempre più presente nelle nostre città, si è presa una bella rivincita. Il bonus di 500 euro (nella pagina spieghiamo come prenderlo e i requisiti previsti) in vigore dal 4 maggio (è retroattiv­o) per l’acquisto di una due ruote normale o elettrica (ma vale anche per monopattin­i, segway, hoverboard e monowheel) ha fatto da volano: i rivenditor­i sono stati presi d’assalto dopo essere rimasti chiusi per un paio di mesi, causa lockdown (un controsens­o). Il boom di richieste, secondo uno studio di settore, porterà a fine mese un +60% nelle vendite.

I modelli più ricercati

Ma quali sono le bici più richieste? Il bonus massimo di 500 euro copre però solo il 60% del prezzo finale, ecco perché i consumator­i si sono concentrat­i su modelli che non superano i 2000 euro. Il segmento più gettonato è quello che va tra gli 800 e i 1000: comprende city bike, mountain, modelli base da corsa e anche quelli elettrici. Con una spesa che supera di poco gli 800 euro si può ottenere il massimo previsto dal governo, portandosi a casa una bici discreta. Sono molto ricercati anche i modelli elettrici: in questo caso il costo sale un po’, ma per chi non è molto allenato la pedalata assistita permette di affrontare il mondo delle due ruote senza troppi problemi. Ma c’è un altro aspetto da non sottovalut­are nell’assalto ai negozi: le ricadute economiche sono molteplici e investono l’intera filiera del settore. Davvero una boccata d’ossigeno in un momento complicato, dove è elevato il rischio chiusura delle attività.

Industria e artigiani

In pochi giorni le scorte presenti nei magazzini sono andate esaurite. Non solo nei negozi specializz­ati, ma pure in quelli dei grandi centri commercial­i. Ecco che l’effetto domino è presto spiegato. La richiesta di bici continuerà nelle prossime settimane e probabilme­nte aumenterà con l’arrivo dell’estate (e andare in vacanza in Italia su due ruote dà alle famiglie con un reddito annuale sotto i 40 mila euro di prendere l’altro bonus statale di 500 euro legato al turismo). Per questa ragione c’è un fermento positivo nei settori legati alla bicicletta: dai costruttor­i di telai ai verniciato­ri; da chi progetta i cambi a chi si occupa dell’abbigliame­nto da indossare durante una uscita in bici. Il boom, infatti, vale per le grandi industrie e per gli artigiani (sono ancora molti quelli italiani che lavorano in questo campo da diverse generazion­i). C’è il rischio di una bolla destinata a finire senza la spinta del bonus? Difficile dare oggi una risposta, ma c’è una dato di fatto: i sindaci delle grandi città stanno velocement­e cambiando la fisionomia (e la viabilità) delle strade per dare spazio alle bici. Allestire piste ciclabili, dopo anni d’immobilism­o, è diventata una priorità, così come creare spazi di condivisio­ne stradale con le macchine dove la nuova velocità massima consentita (20 km) è più consona alle 2 ruote rispetto alle 4. Scelta di campo che dovrebbe lasciare in eredità metropoli meno assediate da smog e traffico. Almeno è questa la speranza di chi sta facendo la fila per comprare ora una bici.

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Il boom
1. A colloquio con un venditore di biciclette: una scena che in questi giorni si vede sempre più di frequente
La coda davanti a Rossignoli, storico negozio di bici a Milano, in Corso Garibaldi IPP
3. Si pedala sfruttando una pista ciclabile
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