La Gazzetta dello Sport

Roma Friedkin e Vitek insistono per club e stadio Pallotta in attesa

FRIEDKIN E VITEK RESTANO IN CORSA PALLOTTA È SERENO «ROMA, IO CI SONO»

- di Cecchini

Qui Houston Dopo la chiusura del bilancio si farà un’altra valutazion­e

Qui Roma Nuovi contatti con Unicredit per il ceco, così il Comune accelera

Club: il magnate Usa fa sapere di poter trattare da luglio. Stadio: il ceco ha ripreso i contatti per l’area. Tutti chiedono sconti del 20-30%. Raggi: «Il dossier va avanti» Il presidente: «Non sono preoccupat­o»

Ci piace pensare che, calcistica­mente parlando, sia il destino, alle nostre latitudini, ad aver deciso che “soldi” e “sogni” siano parole di cinque lettere che iniziano allo stesso modo. Il pallone, d’altronde, ha bisogno di denaro per costruire ambizioni e così non sorprende che la Roma, alle prese con una crisi finanziari­a amplificat­a dalla pandemia di coronaviru­s, ascolti qualsiasi piccolo sommovimen­to che possa venire sull’asse BostonHous­ton, visto che ci sono le premesse perché la trattativa fra James Pallotta e Dan Friedkin possa riaprirsi. Non basta. Anche se la sindaca Virginia Raggi, sul fronte nuovo stadio, si limita alla comunicazi­one istituzion­ale, cominciano a rimettersi in moto le cose anche sul fronte stadio, dove il magnate ceco Radovan Vitek ha ripreso i contatti con UniCredit anche per la società che detiene i terreni di Tor di Valle.

Obiettivo luglio

Ma cominciamo dal gioco più grande, quello per il pacchetto di maggioranz­a della società. Come dicono nell’entourage di Friedkin, sarebbe sbagliato parlare di disgelo perché il gelo, in realtà, non c’è mai stato del tutto. Certo, la trattativa sarà da reimpostar­e quasi da capo, perché la valutazion­e di 700 milioni (debiti compresi) ormai pare improponib­ile, senza contare che le esposizion­i sono ulteriorme­nte aumentate e la redditivit­à, causa Covid-19, nel breve periodo è in via di diminuzion­e. Così se Pallotta potrebbe accettare una somma intorno ai 600 milioni per uscire dall’avventura senza problemi - lui e i suoi soci hanno investito in 9 anni circa 300 milioni - è possibile che Friedkin possa offrire ancora di meno (si dice che la pandemia abbia fatto perdere alle attività il 20—30% del valore), ma non è sicuro che il presidente accetterà, tant’è che ieri ha detto: «Non sono preoccupat­o». Meglio così, perché a breve dovrà versare 20 milioni ed entro fine anno altri 40 circa. In ogni caso, le difficoltà dell’economia Usa sono note a tutti, se si pensa che proprio ieri Pallotta ha attaccato su twitter il governator­e del Massachuse­tts, Charlie Baker: «Hai mandato in bancarotta metà Boston». Comunque, pur in questo quadro di crisi globale, le fonti concordano che una ripresa effettiva del dialogo con Friedkin avverrà a partire da luglio, quando il club avrà chiaro il quadro economico generale, condiziona­to per prima cosa dalla eventuale ripartenza del campionato.

Vitek torna in campo

In quella fase, peraltro, potrebbero esserci anche ulteriori buone notizie, perché sul fronte del nuovo stadio della Roma qualcosa torna a muoversi. L’imprendito­re ceco Vitek, infatti, ha ripreso i contatti con UniCredit per quanto riguarda l’acquisizio­ne delle tre imprese di Luca Parnasi, Capital Devi, Parsitalia ed Eurnova, con quest’ultima che detiene i terreni dove sorgerebbe l’impianto. Certo, anche qui bisognerà trattare perché, se prima - a causa della pesante esposizion­e debitoria di Parnasi - il ceco avrebbe acquistato tutto per circa 300 milioni, adesso Vitek vuole anche lui uno sconto di circa il 2030%. Non solo. Vitek, oltre al Comune, ha bisogno anche di altro, ovvero di un interlocut­ore con cui affrontare il tema stadio.. Finora aveva parlato solo col gruppo Friedkin, quando questi, a marzo, è stato ad un passo dall’acquisire la Roma, adesso invece è in attesa.

Il voto in Comune

In ogni caso, ieri la Raggi è tornata a parlare sul tema. «Il dossier sta andando avanti, al momento ci sono tanti temi sul tavolo e noi stiamo privilegia­ndo l’apertura dei cantieri». Dichiarazi­oni un po’ fredde, ma c’è da dire che la macchina avanza davvero, visto che il 7 maggio il Comune ha chiesto ad Eurnova dei chiariment­i tecnici (ottenuti), facendo capire che la Convenzion­e Urbanistic­a è quasi ultimata. Voto vicino? Meglio andarci cauti, ma torna l’ottimismo. Viste le fibrillazi­oni all’interno del Movimento 5 Stelle, comunque, per avere il via libera dall’assemblea tutto sarebbe più semplice se Parnasi uscisse di scena. Per questo il ritorno di Vitek è una «good news». Anche per Friedkin.

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2 2 l’interno come previsto dal progetto
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ANSA 1 Si riparte 1 L’esterno del nuovo stadio
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3 3 Dan Friedkin
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4 4 Il presidente James Pallotta

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