Svolta Sacchetti Lascia Cremona Due anni a Bologna
La Vanoli si ridimensiona e perde il c.t. «È un vanto allenare questa squadra»
Il grande colpo sulle panchine della prossima Serie A lo batte la Fortitudo Bologna che ieri ha raggiunto l’accordo biennale con Meo Sacchetti, il c.t. che ha deciso di lasciare Cremona dopo l’annunciato ridimensionamento dei programmi da parte del patron Vanoli, per accettare l’offerta improvvisa della Effe bolognese. Il botto è assordante anche perché la Fortitudo, liquidando Antimo Martino, il tecnico della promozione e della qualificazione europea, nei rumors del mercato era avviata a riallacciare il rapporto magico con Jasmin Repesa. Ma con il tecnico bosniaco, artefice dello scudetto 2005, non c’è mai stata una vera trattativa, anche se la suggestione del ritorno del grande Jasko ha fatto gioco all’immagine e ai programmi del club, che sempre ieri ha annunciato l’iscrizione alla prossima Champions League Fiba: tornerà così a frequentare il palcoscenico internazionale 12 anni dopo l’ultima apparizione.
Blitz decisivo
L’ingaggio di Sacchetti non è meno prestigioso e certifica le ambizioni del presidente Pavani, autore di un blitz deciso e decisivo nella tarda serata di martedì quando era chiaro che il c.t. avrebbe lasciato la Vanoli in grave crisi. La garanzia principale di Meo è che non ama stravolgere le squadre e quindi lavorerà sul nucleo della Pompea (molto probabile che lo sponsor rilancerà), puntando magari su un paio di innesti di qualità per il primo quintetto. Unico (forte) dubbio sarà la convivenza col leader Pietro Aradori che Sacchetti aveva tagliato dalla Nazionale prima del volo per il Mondiale cinese con immancabile seguito di polemiche e frecciate a distanza. Quell’esclusione non è stata ancora digerita da Aradori anche se col tempo se n’è fatto una ragione e, anzi, l’ha stimolato a giocare il migliore campionato della propria carriera. Perciò non ci saranno altre fratture: difficile credere che l’arrivo del c.t. possa portare alla cessione del tiratore bresciano, titolare di un contratto importante che arriva fino al 2023. Peraltro Aradori, assieme a Mancinelli, Fantinelli e Sims viene considerato confermatissimo dallo stesso Pavani, il quale confida di ricreare in Fortitudo quel feeling che spinse Sacchetti a nominare Aradori capitano azzurro durante le qualificazioni mondiali.
Quegli anni al Gira
Lavorare a Bologna non sarà una novità per Sacchetti che approdò per la prima volta sotto le Due Torri da giovane ed emergente giocatore a metà anni 70 nelle fila del Gira Fernet Tonic, all’epoca il terzo club cittadino. Sacchetti si mise subito in luce nella squadra che veniva dalla promozione in A-1 e insidiava la Virtus più di quanto facesse la Fortitudo di quei tempi. Dal Gira, che si rivelò una veloce meteora come club, Meo spiccò il volo per Torino e la Nazionale (argento olimpico a Mosca 1980 e campione d’Europa a Nantes 1983) prima di chiudere la carriera a Varese. Le sue prime parole da coach Effe sono uscite da una nota del club: «Al netto delle frasi scontate, credo che sedersi su una panchina come quella della Fortitudo debba essere sempre considerato un vanto per tutti. Anche per me che questa città l’avevo conosciuta e ammirata da giocatore 40 anni fa. Sono molto felice e non vedo l’ora di poter iniziare un lavoro e un percorso che confido potranno essere proficui». Sotto il post del club su Instagram applausi dal collega c.t. della Nazionale di calcio, Roberto Mancini, tifoso della Fortitudo. La missione è scritta: dopo avere lanciato Sassari e Cremona, proverà a consolidare la Fortitudo nell’orbita playoff.
Virtus: c’è Alibegovic
Anche sull’altra sponda bolognese è stata un giornata di mercato: la Virtus ha annunciato l’ingaggio pluriennale di Amar Alibegovic, 25enne ala forte di 207 cm, bosniaco di formazione italiana, reduce da un’ottima stagione a Roma dove ha prodotto, da esordiente in A, 10.5 punti e 7.2 rimbalzi di media. Su Alibegovic, figlio d’arte (papà Teo è stato un’icona fortitudina) c’era l’interesse anche di Milano. Sotto traccia, la Segafredo l’ha portato a Bologna grazie ai buoni uffici del digì Paolo Ronci che portò Alibegovic in Italia dopo l’esperienza nei college Usa a St.John’s. Ancora in stand by la trattativa con Abass: di sicuro la V nera per l’ala di Brescia non vuole farsi trascinare in un’asta selvaggia.
Il caso Nazionale Sacchetti ritrova Aradori dopo il taglio in azzurro
Il tifoso Mancini Sotto il post del club su Instagram gli applausi del c.t. del calcio