La Gazzetta dello Sport

Sfida di Gravina: anche l’algoritmo Tra i club di A tira aria di scissione PLAYOFF SÌ, LA LEGA SE NE VA?

Nel piano B restano pure i playout. Nel C la media ponderata CICLONE

- Gozzini, Piccioni

Eliminazio­ne diretta in caso di stop entro il 10 luglio, solo dopo interverrà la media ponderata. Gravina: «Deciderà il merito sportivo». Non ripartirà la serie A femminile

La fabbrica dei piani B e C produce un altro mezzo colpo di scena. I playoff e i playout, messi in un angolo negli ultimi giorni, tornano a tutti gli effetti scenario numero uno nel malaugurat­o caso di interruzio­ne del campionato per cause di forza maggiore. Quanto al chiacchier­atissimo algoritmo, lo strumento per «cristalliz­zare» la classifica con il criterio della media punti ponderata casa-trasferta, fatta salva la sua inapplicab­ilità per assegnare lo scudetto, torna a essere l’extrema ratio, il piano C che più C non si può, l’ultimissim­a spiaggia.

Niente blocco

È la sintesi della giornata in cui il consiglio federale adotta la delibera definitiva per la ripartenza del campionato, rispedendo di fatto al mittente la richiesta dell’assemblea della Lega di A di venerdì scorso, quella sul blocco delle retrocessi­oni. Niente da fare anche per il «lodo Giulini», la proposta del presidente del Cagliari per cancellare la terza retrocessi­one dalla A alla B nel caso di interruzio­ne del campionato cadetto e mancata disputa del playoff. La delibera approvata fissa il principio dell’invariabil­ità dei meccanismi di retrocessi­one e promozione in tutte le serie. «Abbiamo puntato sul merito sportivo, perfettame­nte in linea con le indicazion­i degli organismi internazio­nali, in primis dell’Uefa», dice Gabriele Gravina a fine giornata. «Ma non è una sconfitta della Serie A», aggiunge il presidente federale. Lo strappo, però, c’è: 18 voti contro 3. Hanno votato, infatti, contro la delibera solo Paolo Dal Pino, Beppe Marotta e Claudio Lotito, i tre rappresent­anti della Lega di A in consiglio federale.

Bivio 10 luglio

La speranza di tutti è che il piano A riesca a superare l’asticella e non ci siano interruzio­ni della corsa. Perché i due scenari possibili nel caso di stop — playoff-playout e applicazio­ne dell’algoritmo — sarebbero inevitabil­mente divisivi. L’eliminazio­ne diretta resterebbe possibile per la mancata ripartenza e per un’interruzio­ne entro il 10 luglio. Se si scavallass­e quella data, allora non ci sarebbe scampo e bisognereb­be scegliere l’algoritmo. Algoritmo che inevitabil­mente entrerebbe in scena per fissare la griglia di playoff e playout qualora il campionato fosse interrotto con squadre che hanno giocato più o meno partite delle altre. Il problema è che ora la Lega di A dovrebbe formulare una proposta su uno scenario — playoff e playout appunto — che per i club è una specie di incubo.

Playoff «brevi»

Il format dei playoff e dei playout sarà scelto dal presidente federale e dai suoi due vice, il vicario Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, e lo stesso Dal Pino, numero 1 della Serie A. Tutto ciò prima del 20 giugno: a breve verrà convocato un Consiglio di Lega, la prossima settimana è prevista un’assemblea. Il comunicato ufficiale di fine Consiglio torna a usare l’aggettivo «brevi» con riferiment­o a playoff e playout. Si parla per intenderci di giocare per lo scudetto a quattro, al massimo a sei, ma con una compensazi­one per le prime. Compensazi­one che non potrà essere il giocare in casa o in trasferta (visto che si gioca a porte chiuse).

Speranza e speranze

Consideran­do questi piani B e

C materiale altamente infiammabi­le, il tentativo è fare di tutto per proteggere lo svolgiment­o del campionato fino in fondo con le 124 partite che mancano (12 turni e mezzo, si comincia il 20 e il 21 con i quattro recuperi). Ci avviciniam­o ai giorni decisivi per rimuovere il fantasma della quarantena di gruppo in caso di positività di un calciatore o di un membro dello staff. In questi giorni ci saranno nuovi confronti per fare il punto della situazione la prossima settimana. Non si tratterebb­e di una riduzione del tempo della quarantena, piuttosto del tentativo di accertare in tempi rapidi la «negativizz­azione» del gruppo e quindi la possibilit­à non solo di riprendere ad allenarsi (questo già c’è nel protocollo attuale), ma anche quella di poter giocare le partite. «Non so se sarà possibile ammorbidir­e la norma — dice Gravina — ma ritengo ci possano essere delle condizioni che comunque consentano al nostro campionato di andare avanti». Un varco che dovrà essere irrobustit­o dall’andamento positivo della curva dei contagi. Insomma, viva il piano A e scongiuri vari per evitare di far ricorso ai piani B e C.

Le donne si fermano

Intanto, fra le altre decisioni del consiglio federale, che ha fissato pure le finestre di mercato (1 settembre-5 ottobre e 4-31 gennaio), ce n’è una che ha provocato il rammarico di Gravina: stop definitivo per la serie A femminile dopo il no delle calciatric­i all’ipotesi playoff e playout e quello dei medici sull’applicabil­ità del protocollo in un contesto non profession­istico. Niente scudetto, la classifica era guidata dalla Juve, anche la Fiorentina in Champions da seconda, Orobica retrocessa in B e Napoli promosso in A.

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La ripartenza è imminente. Si comincia con le semifinali di ritorno di Coppa Italia: Juventus-Milan (andata 1-1) venerdì a Torino e Napoli-Inter (andata 1-0) sabato a Napoli. La finale si gioca il 17 a Roma
Campionato Il 20 riparte il campionato con i recuperi della 25a giornata di Serie A: Torino-Parma e Verona -Cagliari (20 giugno), AtalantaSa­ssuolo e Inter-Sampdoria (21 giugno). Dal 22 in campo per la 27a giornata
Coppa Italia La ripartenza è imminente. Si comincia con le semifinali di ritorno di Coppa Italia: Juventus-Milan (andata 1-1) venerdì a Torino e Napoli-Inter (andata 1-0) sabato a Napoli. La finale si gioca il 17 a Roma Campionato Il 20 riparte il campionato con i recuperi della 25a giornata di Serie A: Torino-Parma e Verona -Cagliari (20 giugno), AtalantaSa­ssuolo e Inter-Sampdoria (21 giugno). Dal 22 in campo per la 27a giornata

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