La ricetta di Colao: fisco e lavoro Stati generali, Conte strappa il sì
Pronto il rapporto della task force: rinvio delle tasse e 5G potenziato «Per un’Italia equa e resiliente»
Adesso ci sono anche i temi. E i dettagli di quelle centoventi pagine sulle quali, per otto settimane, l’ex a.d. di Vodafone Vittorio Colao e la sua task force di esperti hanno lavorato per disegnare l’Italia della “Fase 3”, che dovrà mettersi alle spalle l’emergenza sanitaria, avviare la ripartenza dopo il coronavirus. Eccoli, dunque, i sei macro-temi: imprese e lavoro; infrastrutture e ambiente; turismo, arte e cultura; pubblica amministrazione; istruzione, ricerca e competenze; individui e famiglie. Cosa prevede nel dettaglio il “piano Colao”? Disegna «un’Italia forte, equa e resiliente», si legge nella relazione, che passa dal rinvio di alcune tasse, del saldo delle imposte 2019 e dell’acconto 2020. Ma ci sono anche due passaggi che faranno discutere. Come la richiesta di «escludere il contagio Covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro», laddove si verifichi che abbia rispettato i protocolli di sicurezza. E ancora, la scelta di «accelerare lo sviluppo delle reti 5G», anche escludendo la contrarietà a livello locale «quando i protocolli nazionali vengono rispettati». E di «adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio». Previsti voucher per l’accesso alla banda larga, per le fasce più deboli.
Con Conte nessuna divergenza, ma adesso serve un salto di qualità da parte del governo
Ora noi chiediamo che questo piano di Colao venga trasmesso e discusso in Parlamento
Le questioni
Lavoro e fisco sono centrali nel rapporto del gruppo di Colao. che punta a incentivare lo smart working, a favorire la moneta elettronica, il Pos anziché l’uso del contante, a consentire (in deroga temporanea al decreto Dignità) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza per tutto il 2020. Contrastare il consumo di suolo e il conseguente dissesto idrogeologico, favorire l’attivazione di progetti di economia circolare. Rinnovare i mezzi del trasporto pubblico locale, incentivare bici e car sharing. Con agevolazioni fiscali per gli operatori turistici. E arrivano anche le polemiche, le reazioni politiche. Nel pomeriggio, prima della diffusione alla stampa della relazione di Colao, Lega e Fratelli d’Italia avevano protestato per la «segretezza del testo, che andrebbe conosciuto da tutti gli italiani». Dopo, invece, è stata Italia Viva a ravvisare l’anomalia di una relazione letta prima dai media e poi dai partiti della maggioranza di governo. In ogni caso, da questo rapporto si partirà anche negli Stati generali dell’economia, il maxi-confronto che il premier Giuseppe Conte continua a immaginare nella seconda metà della settimana, magari già da giovedì o venerdì a Villa Pamphilj. Sarà un conclave economico, che il presidente del Consiglio immagina con le parti sociali, il mondo delle imprese e “menti brillanti”, per capire come utilizzare la pioggia di miliardi anti-crisi che l’Ue è pronta a riversare sull’Italia, tra Recovery Fund, Sure e forse anche il Mes. Ma gli Stati generali, «un’esigenza per il Paese, non un mio capriccio», aveva ribadito Conte, hanno visto finora l’indifferenza del Pd.
La trattativa
Anche per questo, per smussare gli spigoli, il premier ieri sera ha convocato a Palazzo Chigi i ministri economici e i capidelegazione dei partiti di maggioranza. Ottenendo il via libera definitivo. Dalla direzione del Pd, il segretario Nicola Zingaretti si era già affrettato a spegnere le polemiche. «Lo scenario pretende scelte nuove e una decisiva svolta da compiere insieme ai nostri alleati», ha detto Zingaretti. «Con Conte non c’è nessuna contrapposizione – ha sottolineato – ma la necessità per tutti di un salto di qualità necessario: la crisi e le scelte europee richiedono uno sforzo programmatico del governo». E intanto, nel M5S scoppia la
bagarre, dopo le parole del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che si è detto favorevole al Mes. «Se sono miliardi senza condizioni, è giusto prenderli». In ogni caso, c’è da fare in fretta. Questo è evidenziato anche dagli ultimi dati economici, che arrivano dall’Istat. E che prevedono «una marcata contrazione del Pil nel 2020», con una caduta dell’8,3%, e «una ripresa parziale nel 2021», stimando un rialzo
del 4,6%. L’Istat, nelle Prospettive per l’economia italiana, rimarca come «il dilagare dell’epidemia di Covid-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal governo» abbiano determinato uno «shock senza precedenti». L’istituto prevede inoltre un crollo dei consumi delle famiglie (-8,7%), a cui si accompagna anche la caduta degli investimenti (-12,5%). Sul fronte del lavoro, la disoccupazione scenderà al 9,6% per effetto dell’aumento degli inattivi: circa 500 mila persone, infatti, «hanno smesso di cercare lavoro».