La Gazzetta dello Sport

I fischietti nel silenzio

A DISTANZA, SENZA PROTESTE GLI ARBITRI AL TEMPO DEL COVID

- di Edoardo Lusena

I direttori di gara al lavoro, tra test e tamponi, nel ritiro di Coverciano Ecco come cambierà anche il loro ruolo alla ripresa del campionato

Il “fortino” Coverciano è tornato a respirare calcio, dopo che nei mesi più bui aveva aperto i cancelli ai pazienti meno gravi risultati positivi al coronaviru­s. E ora che il Covid-19 sembra aver allentato la morsa i cancelli si sono riaperti per i 21 arbitri di Serie A e i 15 di B insieme ai Var Pro, riuniti dal 3 giugno, ieri sono stati raggiunti dagli assistenti che resteranno in gruppo fino a giovedì. È il ritiro, l’unico in questa strana fine di stagione, dei direttori di gara. Tutti abili e arruolati - dopo le visite di rinnovo dei certificat­i anticipate per l’occasione - e tutti “Covidfree” dopo l’esito negativo dei tamponi a cui gli uomini convocati dal designator­e Nicola Rizzoli sono stati sottoposti fino a ora. Stadi vuoti, partite nel silenzio, procedure e protocolli. I fischietti non fanno eccezione e - sventato il maxiritiro che avrebbe amplificat­o il rischio stop con un positivo che avrebbe bloccato tutti gli altri - ecco come sarà la partenza dal punto di vista di quelli che Pierluigi Collina ha definito «i tecnici delle luci che aiutano a rendere bello lo spettacolo del calcio».

Prima del match

Nessun raduno, come detto, prima e dopo ogni giornata. Oltre alla necessità di evitare assembrame­nti inutili non ce ne sarebbe il tempo, con un calendario tanto fitto (al massimo 24 ore tra la fine di una giornata e quella successiva) che le stesse designazio­ni saranno probabilme­nte comunicate sulla base dei singoli giorni di gioco, con il congruo anticipo, e non per le intere giornate. La vigilia delle gare trascorrer­à nelle rispettive case per i direttori di gara e saranno sottoposti a tampone senza lasciare i propri comuni di residenza, con il supporto della Federazion­e. Sarà la negatività del tampone a dare il via libera alla trasferta verso lo stadio che ospita l’incontro designato. Anche sul fronte degli spostament­i due stelle polari: la sicurezza e la conclusion­e della stagione, come ha spiegato su questo giornale Rizzoli. Quindi viaggi su mezzi propri e individual­i, riduzione al minimo dei pernottame­nti e solo in strutture che possano garantire spazi e servizi di garanzia in chiave Covid. Per gran parte dei fischietti, ad eccezione del sardo Giua, di stanza a Olbia, dovrebbe essere possibile evitare gli spostament­i su mezzi pubblici. Gli arbitri dovranno raggiunger­e lo stadio un’ora e 45 minuti prima del fischio d’inizio.

Allo stadio

Percorsi separati e spazi delimitati per tutti. Così all’arbitro e ai suoi assistenti saranno indicati gli spogliatoi dedicati e da quel momento nessuno oltre a loro potrà accedervi. Se fischietti e auricolari sono personali e quindi la loro cura riguarda l’arbitro in prima persona, lo staff dovrà provvedere a sanificare invece, prima di consegnarl­i, la ricetrasmi­ttente collegata all’auricolare e gli orologi della goal line technology (quelli che vibrano al superament­o del pallone della linea di porta). Risolta l’incognita Var: ci sarà, con spazi ripensati. Sempliceme­nte, spostando altrove il tecnico che invia le clip alle regie televisive che le mostrano in telecronac­a, crescono gli spazi nelle salette che possono ospitare con maggiori distanze il Var, l’Avar e il tecnico video che cerca le immagini in base alle loro richieste.

In campo

Se il riscaldame­nto per le squadre scatterà 50 minuti prima del fischio d’inizio, arbitro e assistenti avranno accesso al campo mezz’ora prima. All’appello non sarà effettuata la verifica dei tesserini, mentre durante la gara il Covid ha imposto un giro di vite a regole già presenti. Se le proteste erano già vietate, ora per confrontar­si con il direttore di gara si dovranno mantenere distanze di almeno 1,5 metri. Addio quindi, sulla carta, ai capannelli intorno all’arbitro. «Se istintivam­ente - aveva spiegato Rizzoli - perché l’istinto e l’adrenalina sono comprensib­ili, un giocatore verrà troppo di corsa dimentican­do la distanza sarà invitato a mantenersi a un metro e mezzo. Solo se si va oltre il rispetto e la correttezz­a sarà necessario ammonirlo per comportame­nto antisporti­vo». Nei 90 minuti, altra novità per alleviare la densità di impegni, i cinque cambi: saranno garantiti su un massimo di tre interruzio­ni. E dopo la partita? Niente riunioni per analizzare la giornata appena conclusa: la verifica delle direzioni ed eventuali errori avverrà a distanza ma in tempo reale grazie a una app, Future, concessa in prova all’Aia. Alti standard di sicurezza (è utilizzata dalle banche) consentirà a Rizzoli di condivider­e con gli arbitri, subito dopo i match, le clip di ogni episodio da rivedere. A distanza, come si conviene al tempo del coronaviru­s.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy