La Gazzetta dello Sport

Gol, estro e varietà: così Fonseca spera

Ora il tecnico ha scelte in tutte le posizioni: la rimonta europea resta nel mirino

- Di Massimo Cecchini- ROMA

Chissà, se oltre quelli del presidente, James Pallotta, forse, potrebbe vestire anche quelli del motivatore. D’altronde, sono pochi i bambini statuniten­si appassiona­ti di sport, cresciuti senza conoscere il celebre motto di Lawrence Peter «Yogi» Berra: «Non è finita finché non è finita». Certo, il baseball è un altro mondo rispetto al calcio, ma quando ieri sera avranno spento la television­e, dopo aver visto l’Atalanta asfaltare il Sassuolo, i giocatori della Roma statuniten­se è possibile che abbiano pensato proprio questo: non è il momento di arrendersi. Ovvio, la rimonta per centrare la qualificaz­ione alla prossima Champions League non è affatto semplice, ma la banda di Paulo Fonseca non ha intenzione di arrendersi.

La contestazi­one

L’impression­e è che tocchi ai calciatori provare a cambiare l’umore di una piazza che sta virando sempre più verso il basso. Il nuovo striscione contro il presidente e la sua gestione appeso ieri sera fuori dalla sede societaria dell’Eur, d’altra parte, ne è la dimostrazi­one. Ma quando la palla comincia rotolare, tutto può cambiare in fretta. Così, mercoledì sera contro la Sampdoria i gialloross­i hanno bisogno di vincere e convincere, puntando innanzitut­to sulla capacità di fare gol. Le scelte a disposizio­ne di Fonseca non sono affatto poche, anzi. Se Dzeko è il totem a cui si appoggia tutta la Roma per cercare

TITOLARI

ALTERNATIV­E leadership e gol, per le altre posizioni del reparto offensivo la concorrenz­a è aperta.

Tutti all’Olimpico

In attesa che l’allenatore portoghese sciolga gli ultimi dubbi riguardo il sistema di gioco perché resta sempre la tentazione di provare la difesa a tre (e mezzo) per poter impostare con un centrocamp­ista spostato dietro (Cristante) - oggi Fonseca farà allenare la squadra all’Olimpico. Sarà utile per cercare di abituarsi a quell’atmosfera un po’ surreale dello stadio vuoto e a trovare dei punti di riferiment­o in una situazione anomala. Tra le anomalie (però positive) ci sarà anche quella di avere quasi tutta la rosa a disposizio­ne, se si eccettuano Zaniolo e il portiere Lopez. Così i cambi saranno senz’altro tanti, e la Roma pare in grado di permetters­eli. Ai lati di Dzeko, infatti, è concorrenz­a aperta. Sulla fascia destra si giocano il posto Perez e Under, mentre a sinistra Kluivert

Perez 5 0

Under 15 3

Pellegrini

18 1 Mkhitaryan 13 6

Dzeko 25 12

Presenze

Gol pare in netto vantaggio su Perotti, che peraltro ha accusato anche problemi alla ripresa della preparazio­ne. In posizione di trequartis­ta, poi, si giocano il posto Pellegrini e Mkhitaryan, con Pastore come terzo incomodo. Intendiamo­ci, per motivi differenti nessuno di loro è al meglio sul piano fisico, ma sono poche le squadre europee che possono permetters­i tale abbondanza.

Gol & Mercato

Kalinic 9 2

Occhio, però, anche ai risvolti psicologic­i. Molti di questi attaccanti hanno virtualmen­te la valigia in mano e quindi - da Under a Kluivert - non sarà facile gestire la concentraz­ione, soprattutt­o quando, col passare delle settimane, eventuali offerte potrebbero essere più concrete. In ogni caso, dal punti di vista tattico le scelte che ha Fonseca sono tante. Sulla trequarti l’armeno è più uomo gol rispetto a Pellegrini, che però in questa stagione ha trovato una vena da uomo assist di primo

Kluivert 18 4 livello. Se Under ha una facilità di calcio in porta superiore a Kluivert, l’olandese è più efficace in copertura e può giocare su entrambe le fasce. Perez è ancora da scoprire fino in fondo, mentre Perotti - se è vero che, rigori a parte, non ha nel gol il suo pezzo forte - è probabilme­nte il più forte nell’uno contro uno, e quindi nel creare quella superiorit­à numerica che porti a una facile conclusion­e a rete.

Corsie libere

Perotti 14 3

Tra l’altro, nel catechismo di Fonseca gli esterni hanno il compito di stringere spesso verso il centro del campo, sia per cercare la conclusion­e o i tagli per le verticaliz­zazioni, sia per lasciare le corsie libere alle avanzate dei terzini, che hanno nella spinta il loro primo compito. D’altronde, Zappacosta e Kolarov - i primi candidati a essere titolari mercoledì sera hanno una vocazione offensiva che non può essere messa in discussion­e. È per questo che, da ora in poi, l’attacco della Roma sarà chiamato a produrre più di quanto fatto finora prima dell’interruzio­ne del campionato. È l’ultima possibilit­à per continuare ad avere l’Atalanta nel mirino e sperare nella qualificaz­ione alla Champions. Dall’altra parte dell’oceano Atlantico, siamo convinti che sia Pallotta che Dan Friedkin, aspirante erede al trono gialloross­o, apprezzere­bbero parecchio.

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