Chi ci guadagna?
AFFARE DI BILANCIO PER JUVE E BARÇA SARRI, BENE IL TOCCO MENO FISICO E TESTA
Ottimismo per l’accordo, Pjanic pronto all’addio Setien punge il brasiliano «Pensi al campo» Obiettivo chiudere entro martedì
La quiete prima della tempesta. L’ultimo mercoledì di giugno non ha cancellato l’ottimismo sulla chiusura della trattativa tra Juventus e Barcellona per lo scambio Arthur-Pjanic. Il brasiliano riflette ma Pjanic prepara il trasferimento e c’è la sensazione che tutto si possa chiudere a breve, come Juve e Barça sperano. Sì, ma l’affare a chi converrebbe? Rispetto agli scambi tradizionali, c’è un vantaggio. L’operazione economicamente conviene a entrambe. La Juve e ancora di più il Barcellona hanno esigenze di bilancio, per questo è importante che tutto si chiuda entro fine mese. In questo modo la plusvalenza potrebbe essere messa a bilancio per l’esercizio 2019-20.
Il campo
Se si parla di rendimento in campo, le discussioni si aprono. Il Barcellona ha tanti giovani promettenti e vuole un giocatore come Pjanic per provare a rivincere subito la Champions. Messi ha compiuto 33 anni e l’ultimo trofeo europeo di prestigio è del 2015. Anche per questo si è espresso a favore di Pjanic, che è navigato, ha esperienza, viene considerato un giocatore perfetto per lo stile Barça. Potrebbe giocare soprattutto da mezzala, il suo vecchio ruolo, oppure sostituire Busquets da centrale, ovviamente con caratteristiche molto diverse. Meno lineare il ragionamento sulla Juventus. Arthur ha caratteristiche che piacciono a Sarri: palleggio, grande tecnica, capacità di sviluppare il gioco nello stretto. Non secondario, un grande istinto per la verticalizzazione, dote non comune in bianconero. I dubbi sono sul fisico: Arthur è poco più di 1.70 e il particolare può pesare, anche se proprio il Barcellona ha spiegato che, con il contesto giusto, i piedi contano molto più dei chili. Contano di più quindi altri limiti: la (bassa) capacità realizzativa e una testa non proprio da professionista modello.
Le frasi
La certezza è che per Arthur questi sono giorni di pensieri. Con l’Athletic martedì è stato titolare, però la sua è stata una prestazione grigia, come quella del Barça. La squadra ha preso colore grazie alle giovani pennellate di Riqui Puig, canterano, primo cambio, entrato proprio per il brasiliano. Ed è stata salvata da Ivan Rakitic, anche lui in concorrenza con l’ex Gremio. I giornali, che ieri lo davano praticamente per bianconero, hanno distribuito elogi per Riqui Puig e bacchettate per Arthur, giudicato fuori fase, con la testa altrove. Quique Setien, l’allenatore, si è aggiunto con queste dichiarazioni: «Se le voci su Arthur e la Juve sono vere, sicuramente la cosa lo starà condizionando. Io cerco di tirar fuori da lui il massimo rendimento, e cercheremo di isolarci da questa situazione. Però è una cosa che esula dal nostro controllo: parleremo col giocatore per dirgli di concentrarsi sulle cose sulle quali deve concentrarsi. Capisco che sia complicato, però deve superare le difficoltà».
La trattativa
Arthur insomma potrebbe essere andato in confusione, ma alla Juve ha ampie possibilità di ritrovarsi. È pur sempre titolare nel Brasile di Tite, con cui ha vinto l’ultima Coppa America, e in Sarri potrebbe trovare un allenatore per lui. Non è un mistero che MS per il centrocampo gradirebbe soprattutto Jorginho, giocatore per cui però non è semplice trovare un accordo con il Chelsea. Il mercato dirà. Questi in ogni caso sono discorsi da luglio e agosto, forse da settembre, perché questo strano campionato influenzerà le considerazioni sui calciatori, sugli allenatori e sui progetti del club per il 2020-21. In questo Arthur e Pjanic sono differenti: per loro, giugno somiglia sinistramente ad agosto.