La Gazzetta dello Sport

«Sconfitta amara, risultato severo» Ma si consola con Verdi

Il tecnico: «Puniti da leggerezze, noi con personalit­à» Simone brilla con il Gallo, a segno per la 4ª gara di fila

- Di Nicola Cecere- INVIATO A TORINO

Moreno Longo chiarisce subito: «Ho rinunciato a Nkoulou perché aveva bisogno di rifiatare». È stata la grande sorpresa della formazione granata, alla vigilia proprio nessuno aveva ipotizzato che nel derby la difesa sarebbe stata guidata da Lyanco, rientrato in campo con la Lazio dopo lunga assenza. Nel dopo partita, quindi, c’è molta curiosità su questo tema ricordando il «caso Nkoulou» dell’anno scorso. Longo quindi fa bene a spiegare che si è trattato di una sua scelta. «Con questo format del campionato bisogna tenere in grande consideraz­ione la necessità di ruotare tutti i giocatori, si va in campo ogni tre-quattro giorni e perciò l’allenatore deve considerar­e un po’ tutto. Così stavolta è toccato a Nkoulou rimanere in panchina».

Difesa da migliorare

Normale avvicendam­ento. Peccato che poi Lyanco non sia stato all’altezza del compito. Longo non fa nomi, però ammette che il confronto abbia visto la capolista precocemen­te e facilmente in vantaggio per colpe granata. «Dobbiamo migliorare in difesa. Vedi i primi due gol presi: un uomo dentro l’area non si può girare con quella facilità senza contrappos­izione. Nell’atteggiame­nto, nella ferocia, nell’aggredire per dimostrare di non voler prendere gol, si può fare meglio. Rispetto a un anno fa la differenza è proprio nella fase difensiva».

Tiri e possesso

L’allenatore non appare abbattuto perché l’analisi di varie situazioni lo lascia ottimista per il prosieguo. «Noi siamo venuti a giocarcela a viso aperto contro la Juventus pur sapendo che avrebbe potuto farci male in qualsiasi momento. Essere usciti da qui con questo risultato troppo severo rispetto a quello che si è visto sul campo ci crea rammarico: è una sconfitta amara. Dopo i gol del loro vantaggio, arrivati dopo due leggerezze nostre perché siamo stati troppo morbidi nell’uno contro uno, abbiamo avuto la forza di continuare a giocare proponendo diverse iniziative, fino ad avere le occasioni per arrivare sul 2-2. Però le statistich­e sono confortant­i. Abbiamo avuto più possesso

Moreno Longo, 44 anni, ha vissuto ieri allo Stadium il suo primo derby della Mole dalla panchina: è l’allenatore del Torino dal 4 febbraio, quando è subentrato a Walter Mazzarri della Juve e siamo riusciti a calciare in porta diciassett­e volte. Quindi usciamo dal derby con un passivo ingeneroso ma pure con grande fiducia per la prossima gara».

Ok Verdi, Gallo record

E ad alimentare questa serenità c’è il rendimento offerto da Simone Verdi, che ha disputato la migliore partita della stagione. Longo lo elogia nell’ambito di un ragionamen­to più ampio. «Sì, Simone è andato bene, gli ho risparmiat­o i minuti finali anche qui per una esigenza esclusivam­ente fisica: l’ho tolto sul 3-1 pensando alla prossima. Pure Berenguer, messo tra le linee, ha avuto parecchie possibilit­à di far male: ha sbagliato qualche scelta, al tiro o in rifinitura». Insomma nella fase di palleggio e di attacco, questo Torino non preoccupa il suo tecnico. Anche perché c’è sempre il Gallo a lottare e segnare. Ieri Belotti ha superato il traguardo dei quattro gol in quattro partite di fila precedente­mente mai raggiunto in Serie A. E’ andato a bersaglio su calcio di rigore, d’accordo, ma con il suo centro ha rianimato il Toro, ridando un senso al derby. «E meno male che nell’intervallo non ho modificato niente perché la squadra si è riproposta subito molto aggressiva e pericolosa», commenta Longo. Il che è vero. «Poi però è entrato nel match un certo Ronaldo...».

Ho rinunciato a Nkoulou perché era stanco, aveva bisogno di rifiatare

Abbiamo avuto più possesso della Juve e tirato 17 volte: c’è grande fiducia per la prossima

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