La Gazzetta dello Sport

Il Real Madrid tenta la fuga mentre il Barcellona è nel caos

Sei successi su 6 per Zidane nel post-lockdown: +4 e oggi va a Bilbao Xavi dice “no” a Bartomeu, Messi è stufo e il Villarreal fa paura

- Di Filippo Maria Ricci - CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Oggi non si decide la Liga, però questa domenica è una di quelle segnate col circoletto rosso. Anche perché le prime due giocano lo stesso giorno, cosa inedita sin qui dopo la ripresa. Il Madrid va a Bilbao, il Barça a Vila-real. A 5 giornate dalla fine il Madrid ha 4 punti di vantaggio (più un altro garantito dagli scontri diretti a favore) ed è l’unica squadra della Liga ad aver fatto 18 punti su 18 nelle 6 giornate post-lockdown. Il Barça ha pareggiato in 3 delle ultime 4 uscite e sfida la seconda squadra più in forma dalla ripresa del campionato: il Villarreal ha fatto 16 punti su 18, vincendo 5 volte sempre senza incassare un solo gol, e pareggiand­o 2-2 col Siviglia. La formazione di Calleja l’8 marzo era ottava a 8 punti dalla Champions, oggi è quinta a -3 dal Siviglia, quarto.

Tempi bui

Il Madrid non può vincere oggi la Liga, ma se il vantaggio sul Barça dovesse aumentare ancora la festa si avvicinere­bbe in maniera decisiva. Anche perché i catalani stanno vivendo la peggior crisi dai tempi del declino di Frank Rijkaard e della contestazi­one al presidente Laporta. Dodici anni fa, una situazione risolta in maniera brillante chiamando a tirar su la squadra lo sbarbato e inesperto Pep Guardiola. Oggi Bartomeu vorrebbe giocarsi un jolly simile, rappresent­ato da Xavi Hernandez, ma l’ex cervello del Barça gli ha già detto di no a gennaio e non ha cambiato idea adesso. Xavi è in rotta con questa dirigenza, ma almeno lui è in Qatar. La cosa peggiore per questo Barça è che anche Messi è stufo di questo presidente. E qui il discorso si fa molto più complesso.

Palla in tribuna

Ieri il cruijffist­a Quique Setien in conferenza stampa ha fatto una gran catenaccio dialettico, spedendo in tribuna le tante domande scomode legate alle panchine continue di Griezmann, alla sua posizione e soprattutt­o alla notizia della Cadena

Ser secondo la quale Messi non solo ha interrotto il dialogo con la dirigenza per un eventuale rinnovo del contratto in scadenza nel 2021, ma ha addirittur­a intenzione di andarsene. Dodici mesi sono un’eternità, i problemi invece sono legati al presente. Il malessere di Leo per questa dirigenza è evidente e vediamo se non si arriverà a lezioni anticipate. Bartomeu non ha alcuna intenzione di mollare il posto, ed è fortunato ad avere un Camp Nou senza spettatori.

Villarreal dei miracoli

Setien ha detto che vede bene Messi («a me della cosa del contratto non ha detto nulla, quindi non posso dire nulla»), che vede bene Griezmann («un bravo ragazzo, tornerà forte quando servirà»), e che non vede niente attorno a se stesso («alla mia situazione non dedico nemmeno un secondo. Se le cose non vanno è normale che ci sia rumore»). Come detto: “balones fuera”. Parole il più possibile neutrali, ma la faccia del tecnico era un poema, e vediamo come andrà stasera: il Barça fuori casa in Liga ha fatto 23 punti su 48 e nelle varie competizio­ni con QS ha vinto solo in 2 delle ultime 9 trasferte, col Betis e il Maiorca, perdendo 3 volte (Valencia, Athletic e Madrid). E, come detto, il Villarreal dei miracolati Cazorla, Asensio e Bruno Soriano vola.

Hazard fuori

A Madrid si parla tanto di Eden Hazard, che Zizou ha difeso in tribuna stampa ma ha poi lasciato di nuovo fuori dalla lista dei convocati per acciacchi non ben precisati. Il belga non ingrana, fisicament­e e sul campo (quando gioca). Zizou minimizza il tema e più in generale invita alla calma, cerca di frenare l’euforia che ha contagiato la Casa Blanca per la più che probabile conquista di una Liga che il Barça sta servendo ai rivali su un piatto polemico e argentato.

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