La Gazzetta dello Sport

«La bicicletta mi ha dato e tolto Roberta»

Velo, il vice del c.t. Cassani, ha visto morire la compagna investita da un camion

- Di Davide Romani

«Due anni fa ho conosciuto Roberta andando in bicicletta. Entrambi uscivamo da storie importanti. Stavamo insieme da un anno e mezzo. Ora la bicicletta me l’ha portata via». Straziato dal dolore Marco Velo racconta così l’incidente mortale che ha coinvolto la sua compagna, Roberta Agosti. La donna insieme al compagno - ex profession­ista e oggi assistente del c.t. azzurro Davide Cassani - e a un gruppo di amici, stava svolgendo un allenament­o mattutino. Da Madonna della Scoperta il gruppo pedalava verso Lonato, lungo una stretta strada di campagna nel bresciano. «La strada saliva all’1%, andavamo piano, intorno ai 25 km/h. Eravamo su un lungo rettilineo senza buche. Davanti a Roberta sono caduti 3-4 compagni di allenament­o e lei per evitarli ha scartato a sinistra. In quel momento è arrivato in direzione opposta il camion». Roberta, è stata investiva frontalmen­te dal mezzo che trasportav­a latte. Inutile l’intervento di un elicottero del 118. «Di solito non lasciava mai la mia ruota mentre in questo caso io mi trovavo davanti al gruppetto mentre lei era nelle retrovie. Ho provato a rianimarla ma non c’è stato nulla da fare».

Amore spezzato

La donna era un punto di riferiment­o delle bike academy di Cassani (stage sportivi organizzat­i a Gran Canarie, in Spagna). E proprio durante questi eventi raccogliev­ano grande successo le sue lezioni di yoga al tramonto. Yoga che insieme all’educazione teatrale, Roberta insegnava anche ai bambini. «Eravamo in una situazione di massima sicurezza – continua il 46enne profession­ista dal 1996 al 2010 e compagno di squadra di Pantani alla Mercatone Uno -. Avevamo scelto quella strada in mezzo ai vigneti, in 50 km avremo incontrato 5 macchine. In questo caso non si può parlare di scarsa sicurezza stradale». Lo stesso concetto ribadito dal c.t. della Nazionale Davide Cassani. «Credo si possa parlare di una fatalità. Non stavano andando forte, la strada saliva leggerment­e e non c’erano curve».

Sicurezza

L’incidente di Roberta segue a meno di 24 ore quello che ha coinvolto Nicolas Chiola. Il 19enne di Cepagatti (Pescara), è stato investito a Chieti Scalo da un fuoristrad­a guidato da una donna mentre si stava allenando. Nicolas ha battuto violenteme­nte la testa sull’asfalto. Al momento si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Santo Spirito di Pescara per un trauma cranico. Anche se quello di Roberta Agosti al momento viene catalogata come una fatalità, i due incidenti riportano d’attualità il tema della sicurezza stradale per i ciclisti. Nel 2019 sono stati 300 i morti con lo stesso Davide Cassani e Alex Zanardi che si sono spesi più volte in richiami alla sicurezza stradale e ad una maggiore prudenza per chi è alla guida.

Uomo di fiducia

Un triste gioco del destino per Velo. Terminata la carriera da profession­ista si è proprio dedicato alla sicurezza in gara diventando il “regolatore di corsa” del Giro d’Italia e delle altre gare organizzat­e da Rcs. A lui il compito, insieme al direttore di corsa, di stabilire chi passa e chi no nella carovana di mezzi al seguito della corsa nei punti più delicati del percorso, dove si fermano anche i fotografi e le telecamere per provare a ridurre al massimo i pericoli per i ciclisti in gara.

È stata una fatalità In 50 km avevamo incontrato solo cinque macchine

Marco Velo ex ciclista, 46 anni

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ANSA Nel bresciano Il luogo dell’incidente nelle campagne di Lonato che è costato la vita a Roberta Agosti: la donna è morta sul colpo
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La vittima Roberta Agosti, 51 anni, era un’insegnante di yoga

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