Governo, no al credito d’imposta sulle sponsorizzazioni
Respinte tutte le richieste al testo di conversione del «Decreto Rilancio» Leghe: «Futuro incerto per lo sport»
Niente credito d’imposta sulle sponsorizzazioni per salvare lo sport italiano dalle conseguenze post Covid19: tra le aggiunte al testo di conversione del «Decreto rilancio», il cui esame è terminato nella nottata tra venerdì e sabato alla Commissione Bilancio della Camera, non si trova infatti quella tanto attesa dalle leghe del «Comitato 4.0», ossia Lega Pro di calcio, Lega Basket Serie A, Lega Pallavolo maschile e femminile, a cui si sono aggiunte in seguito la Lega Basket femminile, la Lega Nazionale Pallacanestro e la Fidal-Runcard. La mancanza di coperture è alla base del «no» che mette nei guai tanti club che speravano in una boccata
Incertezza
«Dispiace apprendere che l’emendamento sia stato respinto. La misura era stata proposta per supportare la principale fonte di ricavo dei club che, a differenza della Serie A del calcio, non beneficiano di diritti tv o di altre forme di supporto, incentivando le aziende e i mecenati che, a causa delle ripercussioni della crisi, saranno ancora più in difficoltà nel sostenere le società sportive attraverso sponsorizzazioni – si legge nella nota del Comitato 4.0 –. Con la mancata approvazione di questo incentivo, si getta nell’incertezza il futuro dello sport italiano professionistico e dilettantistico di alto livello. È una battaglia di civiltà sportiva, la gestione dello sport italiano deve passare attraverso interventi strutturali e non finalizzati alla propaganda o al facile consenso. Rivolgiamo questo accorato appello affinché tutta l’intellighenzia sportiva italiana remi nella stessa direzione, cosa che ad oggi è stata clamorosamente ed inopinatamente disattesa. Chiediamo dunque che la misura venga adottata nei prossimi provvedimenti, e comunque un confronto strutturato con il Ministro dello Sport Spadafora e dell’Economia Gualtieri». Nel nuovo testo sono comunque entrati 30 milioni per finanziare le società dilettantistiche e 5 per le attrezzature paralimpiche.