La Gazzetta dello Sport

GASP ARRIVA INSIGNE C’È

Papetti poi Donnarumma: dopo 7 mesi ritorna la vittoria, la prima di Lopez

- Di Bianchi, Elefante, Cecchini, Pinna, Pugliese, Malfitano, Nicita

Atalanta: -1 dal 3° posto Il Napoli vola al quinto La Roma è agganciata ma ritrova Zaniolo

PRIMO TEMPO: 0-0 MARCATORI: : Papetti al 7’, Donnarumma al 51’ s.t.

BRESCIA (4-4-2)

Joronen; Sabelli, Papetti, Mateju, Martella (dal 23’ s.t. Semprini); Spalek, Tonali (dal 36’ s.t. Viviani), Dessena, Bjarnason (dal 39’ s.t. Zmrhal); Donnarumma, Torregross­a PANCHINA: Andrenacci, Gastaldell­o, Chancellor, Skrabb, Ghezzi, Mangraviti, Aye ALL. Lopez ESPULSI: nessuno AMMONITI: Martella, Papetti e Spalek per gioco scorretto

CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: Molto basso 47,9 M. POSSESSO PALLA: 36,1 %

VERONA (3-4-2-1)

Silvestri; Rahmani, Kumbulla, Empereur (dal 27’ s.t. Stepinski); Faraoni, Badu (dal 22’ s.t. Lucas), Veloso, Lazovic; Borini (dal 34’ s.t. Verre), Zaccagni (dal 22’ s.t. Di Marco); Di Carmine (dal 27’ s.t. Pazzini) PANCHINA: Berardi, Radunovic, Lovato, Bocchetti, Gunther, Terraccian­o, Pierobon ALL. Juric ESPULSI: nessuno AMMONITI: Di Carmine g. scorretto CAMBI DI SISTEMA: dal 27’ s.t. 4-4-4 BARICENTRO: Alto 55,3 M. POSSESSO PALLA: 63,9%

ARBITRO: Piccinini di Forlì NOTE: Tiri in porta 6 (con un palo e una traversa)-7. Tiri fuori 1-5. Angoli 311. In fuorigioco 1-1. Rec. p.t. 4’, st 7’

Salvarsi per il Brescia sarà lo stesso dura. Se però dovesse succedere, negli almanacchi si ricorderà che è cominciato tutto con il primo gol di un diciottenn­e di belle speranze alla quinta partita in A. Un centrale nato nel 2002 a Cernusco sul Naviglio, il paese di Gaetano Scirea, uno dei più grandi centrali del nostro calcio. Presto per i paragoni, per carità, ma le premesse sono molto interessan­ti. Andrea Papetti, prima implacabil­e in marcatura, è poi volato per colpire di testa e battere Silvestri su angolo-assist di un altro veterano, Andrea Tonali, classe 2000. Chiudendo di fatto il conto con il Verona forse più brutto della stagione (e di sicuro del post lockdown). Il Genoa, quartultim­o, adesso è a +6, e di mezzo c’è anche il Lecce, ma non daremmo niente per scontato.

Il digiuno

Il Brescia neanche ricordava come si facesse a vincere. L’ultimo successo risaliva al 2019 (dicembre), ancora durante il Corini-bis, quattordic­i partite fa.

Da allora era stato un precipitar­e verso la B, senza che Diego Lopez potesse opporsi. Ma ieri la storia è un po’ cambiata dopo un ennesimo tempo di sofferenza. Al 7’ della ripresa Papetti ha preso l’ascensore, al 51’ Donnarumma ha infilato il secondo gol, su azione di Torregross­a che è riuscito a prendere palo e traversa nella stessa partita. Il Brescia è vivo insomma, e forse non si può dire lo stesso di tutte le rivali, cominciand­o dal Torino che sfiderà nel prossimo turno.

Senza Amrabat è dura

Bene il Brescia e male il Verona. Il tecnico uruguaiano ha centrato il primo successo all’ottava panchina e non si può negare che abbia dei meriti. Intanto ha deciso di insistere con i giovani, poi non ha rinnegato il 4-4-2 appena fatto a pezzi dall’Inter. Ma non sarebbe bastato il nuovo equilibrio tattico se i rivali non avessero dato una mano. Senza Amrabat, lasciato a riposo, e senza strafare per un tempo, sembrava che Juric – con il solito andamento lento e le entrate improvvise – avrebbe avuto la meglio, agganciand­o la zona Europa League ormai alla portata. Poi il crollo nella ripresa, a spiegare che forse altri avevano più bisogno di Amrabat del turnover. Giocando sempre è giusto inserire nel turnover anche gli iron-man come il marocchino: ma è come se la luce se ne fosse andata (e la dinamo spenta). Il 3-4-2-1 era molto più lento e prevedibil­e del solito. Chi ne ha fatto più le spese è stato Veloso, senza il suo collega ideale accanto, costretto a perdere la sfida personale con un Tonali non trascenden­tale ma al sesto assist.

Un 4-4-2 equilibrat­o

Il nuovo 4-4-2 del Brescia consente di coprire meglio gli spazi in attacco e sembra cucito alla perfezione per il triplo lavoro di Torregross­a, un po’ centravant­i, un po’ trequartis­ta e mediano aggiunto, almeno finché fiato e gambe lo sorreggono. Lopez resiste un tempo senza troppi pericoli e nel secondo il Brescia viene fuori con personalit­à, mentre al Verona non serve neanche passare dal 3-4-2-1 al 44-2 con la coppia Pazzini-Stepinski: ormai i collegamen­ti sono saltati e la manovra è individual­e. Se per il Brescia salvarsi non sarà facile, neanche per il Verona agganciare l’Europa diventa una passeggiat­a. Non dopo questo stop che allontana il Milan e fa sentire il fiato sul collo di Bologna e Sassuolo. E la prossima c’è l’Inter.

di

IL MIGLIORE

Primo gol

(di testa) in Serie A: non sarà l’ultimo, visto che ha 18 anni e tutti i colpi per imporsi.

6,5 JORONEN Subito due esitazioni, poi si riscatta contro Zaccagni, Di Carmine e Verre.

5,5 SABELLI A lungo Zaccagni e Lazovic lo tengono in apprension­e.

6 MATEJU Non difficile stoppare Di Carmine ieri.

6 MARTELLA Un bell’anticipo su Faraoni e altre situazioni sbrogliate.

6 SEMPRINI Tiene bene la sinistra nel finale.

6,5 SPALEK Inesauribi­le. Tecnicamen­te non sarà un modello, ma è il primo a opporsi all’asse Lazovic-Zaccagni e il primo a partire in pressing.

6,5 TONALI Mezzo voto in più per l’assist a Papetti, ma non è al massimo, tanto che nel finale viene sostituito

6,5 DESSENA Più basso di Tonali, prende coraggio e nella ripresa spezza il gioco del Verona.

6 BJARNASON Un tempo anonimo, un altro nel quale presidia la destra

(Viviani sv). (Zmrhal sv)

6,5 DONNARUMMA Non la miglior partita, ma il gol della sicurezza cambia tutto. S’intende bene con Torregross­a.

7 TORREGROSS­A L’altro “migliore”. Un palo, una traversa, un lavoro infinito tra attacco e centrocamp­o. Come se ce ne fossero due.

6,5 ALL. LOPEZ Prima vittoria: coraggioso nell’investire sui giovani e nell’insistere sul 4-4-2 flagellato dall’Inter.

IL MIGLIORE

Un tempo da attaccante aggiunto, grande intesa con Zaccagni e l’illusione del gol. Poi cala come i compagni.

5 SILVESTRI Due palle perse all’inizio: lo salva il palo.

5 RAHMANI Viste versioni migliori. Torregross­a fa quel che vuole

5,5 KUMBULLA All’inizio il più attento dei tre centrali.

5,5 EMPEREUR Una bella incursione, un paio di chiusure, poi sacrificat­o al cambio di sistema.

5 STEPINSKI Lui e Pazzini per il 4-42 tendente al 4-2-4 nel finale. Non trova spazi.

6 FARAONI Più attento alla fase difensiva per equilibrar­e Lazovic.

6 BADU Diligente fino all’uscita per infortunio, ma Amrabat è un’altra vita. 5,5 LUCAS Subito in partita, ma niente di speciale.

5,5 VELOSO Perde il confronto diretto con Tonali. Poca regia, poco movimento.

6 BORINI Due volte al tiro in mezzora, poi un guaio muscolare.

6 VERRE Prima trequartis­ta, poi esterno. Una occasione nella ripresa. 6 ZACCAGNI Primo tempo che illude ma, come Lazovic, si spegne.

5 DI MARCO Finisce da terzino sinistro.

5 DI CARMINE Un bel tiro deviato in angolo, poco altro.

5 PAZZINI Non bastano esperienza e centimetri, anzi il Verona si sbilancia.

5,5 ALL. JURIC Logico dare un turno di riposo ad Amrabat nella partita in teoria meno impegnativ­a. Ma gli va male. 6 PICCININI (Arbitro) È una serata tranquilla per lui ma mantiene sempre un buon controllo della direzione come testimonia­no i cartellini dati senza eccessi 6 GALETTO (Assistente) 6 PRENNA (Assistente)

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 ?? LAPRESSE ?? Prima volta Il primo gol in A segnato da Andrea Papetti, 18 anni appena compiuti, difensore del Brescia
LAPRESSE Prima volta Il primo gol in A segnato da Andrea Papetti, 18 anni appena compiuti, difensore del Brescia
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