La Gazzetta dello Sport

MILAN-JUVE CHE INTRIGHI

Pioli, un’Euro scalata per il lungo addio Higuain e Bonucci ex Diavoli da scudetto

- Di Bianchin, Bocci, Della Valle, Gozzini, Pasotto, Pierelli

Le battaglie si risolvono al centro. Con il core business della squadra, che poi è anche il cuore pulsante. Come diceva un allenatore saggio, gli attacchi vincono le partite, le difese vincono i campionati. Ma alla fine, in un calcio bilanciato dal necessario turnover e costretto a confrontar­si con situazioni inedite, tutto torna lì. Al core business. E al cuore.

Nervi saldi

Il Milan è in una situazione strana, ormai da mesi. Tutti pensano di sapere che cosa accadrà, un’altra rivoluzion­e, signori in carrozza si riparte con una guida tedesca, all’avanguardi­a. Stefano Pioli, subentrato al meno pratico Giampaolo, fa finta di nulla. Sembra che tutto gli scivoli addosso. Sarà vero? Chi lo sa. Intanto anche l’altra sera, dopo il rotondo successo sulla Lazio all’Olimpico, ha parlato anche di quelli che hanno prolungato il contratto per via del Covid, ma sanno già che si tratta di poche settimane e ciao. Eppure nessuno tira indietro la gamba, come banalmente si suol dire. Subentrano a turno stanchezze e perdita di lucidità, però i giocatori sono tutti lì, decisi a

Fisicità L’ivoriano unico incontrist­a, ma dà equilibrio a tutto il reparto

chiudere bene con il tecnico che ha normalizza­to il Milan, approntato un centrocamp­o funzionale, valorizzat­o ragazzi come Saelemaeke­rs, corretto (non sempre) gli impeti di quello splendido difensoren­on difensore che è Theo Hernandez. Alla fine di questa stagione lunga quasi un anno solare, il Milan si troverà in casa dei piccoli tesori. Al centro, Ismael Bennacer e Franck Kessie. Il primo preso con un vero e proprio colpo di mercato e fantasia, l’altro sempre messo in forse, precario, pronto a partire. Ma ora, non c’è Bennacer senza Kessie. Che è il guardiano davanti alla difesa, in pratica l’unico incontrist­a della squadra. quello che consente al folletto algerino di spingersi qua e là a caccia di palloni da rubare per ripartire. E’ successo anche a Roma contro la Lazio e il mix è apparso perfetto. Magari davanti alla tv ci sarà chi, da esteta, preferisce i gesti rapidi di Bennacer e chi invece apprezza la diga (termine obsoleto, ma va sempre bene) che l’ivoriano costruisce davanti ai difensori. Che poi sono due, perché i terzini del Milan non sono proprio dei maestri nel ripiegamen­to estremo. Capita che qualcuno azzecchi una diagonale, però è una cosa piuttosto rara. Primo, spingere, mordere, attaccare, crossare, più o meno bene. E quando Kessie non è in forma in mezzo si aprono crepe evidenti.

Forma ok

L’ivoriano che sembrava il più indebolito dai giorni vuoti del virus è uscito in poche settimane dagli equivoci e la sintonia con Bennacer consente a Pioli di ricamare e cambiare i tre ispiratori dell’attaccante. Il Milan ha balbettato, ha caduto, si è rialzato. I tre punti di Roma non bastano per dirlo guarito, ma passi importanti sono stati fatti e dietro ai due centrali Pioli ha giocatori intercambi­abili a creare per l’attaccante unico. Tutto questo porterà in Europa, o forse no. Ma se il Milan continua così, ricomincia­re daccapo non sarà facile.

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 ?? LAPRESSE/GETTY ?? Guida Stefano Pioli, 54 anni, tecnico del Milan da ottobre 2019. A destra la sua diga di centrocamp­o: Franck Kessie, 23, e Ismael Bennacer, 22
LAPRESSE/GETTY Guida Stefano Pioli, 54 anni, tecnico del Milan da ottobre 2019. A destra la sua diga di centrocamp­o: Franck Kessie, 23, e Ismael Bennacer, 22

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