Per Calhanoglu solo contusione Già al lavoro: c’è ottimismo
Il turco uscito nel primo tempo dell’Olimpico verso la ripresa Pioli lo aspetta: «Fondamentale»
Il gol del vantaggio rossonero, altri buoni spunti e poi lo stop che lo ha costretto al cambio: già nel finale del primo tempo dell’Olimpico Calhanoglu aveva lasciato il campo per un problema muscolare. Nel finale di gara un’incomprensione aveva portato Pioli a spiegare in tv che il turco era uscito per un affaticamento, mentre la diagnosi, più ottimistica, è quella di una contusione al polpaccio destro. Una botta e niente di più, nulla che abbia impedito ieri al giocatore di allenarsi insieme al gruppo dei titolari di Roma in una seduta defaticante. E in effetti il recupero procede bene e nella direzione della ripresa piena: domani contro la Juventus Calhanoglu è atteso al suo posto, nella zona sinistra dei tre che sostengono il centravanti. Ma la certezza non può ancora esserci: sarà necessario aspettare domani o addirittura martedì per testare la tenuta fisica una volta per tutte. Sempre Pioli aveva aggiunto un altro concetto, che certifica al meglio il ruolo di primo piano che il numero 10 ormai riveste in squadra: «Mi auguro di poterlo recuperare perché sta dimostrando di essere molto importante per noi». Oggi più di ieri: Hakan è sempre stato titolare rossonero fin dall’estate del 2017, quella del suo arrivo per venticinque milioni dal Leverkusen. Era nell’undici tipo di Montella, Gattuso, Giampaolo e infine di Pioli, che oltre a farne un punto fermo ne ha finalmente valorizzato le qualità. Se Calhanoglu non dovesse recuperare, come due giorni fa all’Olimpico sarebbe Paquetà a prendere il suo posto.
Alternativa
Dopo le ultime settimane di lavoro con Pioli anche il brasiliano ha ritrovato buone giocate e soprattutto consapevolezza nei propri mezzi, così come testimoniano le parole dell’intervista rilasciata ieri a Sky: «Questo sono io, questo è Paquetà. Adesso c’è più fiducia, sono più tranquillo e concentrato». L’ex Flamengo insiste sul tema della fiducia riconquistata: «E’ la cosa più importante per un calciatore, in Brasile ne avevo tanta, ora la sto ritrovando e questo fa la differenza».