La Gazzetta dello Sport

Aggancio Napoli

MAGIA DI INSIGNE, ROMA RAGGIUNTA: È SFIDA EUROPEA

- Di Fabio Bianchi- INVIATO A NAPOLI

Il Napoli agguanta la Roma al quinto posto battendola con un capolavoro made in Insigne, il classico tiro a giro che beffa Pau Lopez, che fin lì aveva tenuto in piedi la squadra con una serie di ottime parate. Continua la cavalcata della banda Gattuso, interrotta soltanto dalla super Atalanta. Aveva ragione Rino ad arrabbiars­i dopo Bergamo. Con un successo nello scontro diretto avrebbe potuto davvero pensare a un posto in Champions perché questo è un Napoli che sa solo vincere: nelle ultime sette partite, 18 punti. La Roma invece non sa più vincere (3 sconfitte di fila), nemmeno in questa serata dove un po’ si è ritrovata, almeno nel gioco. E ha ritrovato pure Zaniolo, entrato nella ripresa. Non giocava dal 12 gennaio scorso. Bentornato.

Le chiavi

E per fortuna dei gialloross­i che il Verona abbia perso a Brescia. Per la zona Champions ormai ci vuole un oracolo, ma la Roma deve galoppare anche per mantenere almeno il traguardo minimo. Anche stavolta Fonseca ha operato un massiccio turnover, segno di evidente stato di disagio. Dopo averne cambiati otto dalla sconfitta di San Siro col Milan, il tecnico ne ha cambiati 10 rispetto alla partita persa con l’Udinese. Un po’ troppi. Però stavolta ha azzeccato l’assetto, un 5-3-2 con gli esterni Spinazzola e Zappacosta sempre pronti a partire e Kluivert a fianco di Dzeko. Un sistema che ha preso un po’ di sorpresa Rino Gattuso, che aveva preparato la sfida in modo diverso. La Roma gli ha dato meno punti di riferiment­o, così in fase difensiva ha avuto qualche problema, soprattutt­o a sinistra dove Spinazzola sfornava volate e cross velenosi. Di Lorenzo era quello più in difficoltà, preso in mezzo tra «Spina» e Mkhitaryan. La partita, seppur a ritmi post covid, è stata piacevole, perché il pressing era blando, la squadre palleggiav­ano bene e riuscivano ad arrivare abbastanza facilmente in fondo. Solo per caso si è andati negli spogliatoi sullo 0-0. Nel primo round la Roma, che ha perso Smalling per un infortunio alla mezzora (dentro Fazio) ha fatto più la partita ma il Napoli ha creato più occasioni.

Due su tutte: un aggancio strepitoso di Zielinski in area con tiro immediato ma Pau Lopez ha respinto. E la traversa di Milik con una bella girata di testa su cross di Zappacosta. Ma onestament­e non poteva fare di più. La Roma ha avuto la grande chance al tramonto del primo tempo, grazie a un’altra travolgent­e azione di Spinazzola con cross teso finale finito a Zappacosta dall’altra parte che ha servito Pellegrini. L’azzurro in scivolata ha mandato alto da due passi.

Arrivano i gol

Nel secondo round il Napoli, che nel frattempo ha preso le misure, ha alzato un po’ il baricentro e Insigne ha subito provato il suo numero speciale, il tiro a giro, che però Lopez ha neutralizz­ato in angolo. Con le squadre abbastanza lunghe e propense all’offesa, c’era spazio e tempo per le occasioni. E il Napoli ne ha sfruttata presto una con il cross da sinistra di Mario Rui che trovava il taglio giusto di Callejon al centro, non seguito da Ibanez: scivolata e palla alle spalle del portiere spagnolo. Guarda caso, in gol il meno attivo della truppa, perché fino ad allora le operazioni di arrembaggi­o erano affidate perlopiù a Insigne e a un pimpante Zielinski. Ma non si capisce perché dopo il vantaggio il Napoli si sia fatto trovare completame­nte sbilanciat­o da un’apertura di Dzeko per Mkhitaryan che ha percorso una trentina di metri prima di fiondare il rasoterra preciso nell’angolo di Meret. Uno dei motivi è la stanchezza, difatti Gattuso è corso ai ripari facendo quattro cambi in due slot prima della mezzora. Fonseca invece soltanto Zaniolo che ha affiancato in attacco Dzeko al posto di un Kluivert spento ed infruttuos­o. Il super talento gialloross­o ovviamente ha fatto quasi da comparsa, e ha dovuto assistere al numero speciale del suo compagno d’azzurro, Insigne, stavolta però riuscito: palla a giro nell’angolo lontano del pur bravo Pau Lopez. Giusto così, la Roma un po’ si è ritrovata rispetto agli scivoloni vissuti con Milan e Udinese, ma non abbastanza per questo Napoli in stile Ringhio.

Callejon porta in vantaggio la squadra di Gattuso, pari di Mkhitaryan e poi la magia del capitano. Terzo k.o. di fila per i gialloross­i, quinti ma con gli azzurri

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Rino Gattuso, 42 anni, con Lorenzo Insigne, 29, dopo il gol
INSIDE Il ringhio di gioia Rino Gattuso, 42 anni, con Lorenzo Insigne, 29, dopo il gol

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