La Gazzetta dello Sport

Lorenzo e il tiro alla Del Piero «Con Rino cambio di marcia Ora mi sento importante»

Insigne prende per mano il Napoli e si conferma un leader Gattuso: «Un ragazzo smart e intelligen­te, capisce tutto»

- Di Mimmo Malfitano- NAPOLI

Spettacola­re, come tutti i suoi gol, che sembrano fotocopiat­i. Il solito destro a giro, la sua specialità, che ha reso vano l’allungo di Pau Lopez, volato sulla propria sinistra per evitare il crollo romanista. Una meraviglia quella di Lorenzo Insigne, che ha rimesso in carreggiat­a il Napoli, dopo la sconfitta di Bergamo. Mancava da un po’ quella prodezza, anche se il capitano l’ha cercata spesso, ma con risultati parecchio modesti. Ieri sera, invece, ha indovinato la traiettori­a giusta col pallone sistemato nell’angolo più lontano difeso dal portiere romanista. Alla Del Piero, suo modello, che racconta di aver studiato tanto da ragazzino. Bello il gol, tanto che persino Rino Gattuso ha abbandonat­o la sua area tecnica per congratula­rsi. I due si sono stretti in un abbraccio che rappresent­a la sintesi del rilancio del Napoli che ha avuto proprio nell’allenatore e nel capitano i protagonis­ti. La formazione gialloross­a è un vero talismano per l’attaccante napoletano: negli ultimi sei confronti, ha preso parte a cinque gol (3 reti e 2 assist). «E’ un ragazzo intelligen­te, molto smart - dirà Ringhio dopo il match —. Quando gli propongo una cosa in allenament­o ci arriva subito». E lui risponde così: «Da quando è arrivato il mister, abbiamo cambiato marcia. Con lui mi sono sentito subito importante».

Decisivo

È il sesto gol realizzato in campionato, il decimo in stagione, che porta Insigne in doppia cifra anche quest’anno. Un rendimento che non sempre è stato continuo, soprattutt­o nella prima parte della stagione. Lorenzo

ha subito, talvolta accennando reazioni dettate più dalla rabbia che non dai sentimenti, perché lui vive per questa maglietta e mai la svestirebb­e. L’avvento di Gattuso è servito soprattutt­o per fargli capire che c’è un solo modo per dimostrare l’attaccamen­to: andare in campo e riprenders­i la scena. Le potenziali­tà non gli sono mai mancate, ma le avrebbe dovuto rimettere al servizio della squadra. Sarebbe stato più marcato il suo apporto se non ci fosse stato lo stop imposto dal Covid-19. In quel periodo, Lorenzo si è preoccupat­o di svolgere per bene gli allenament­i in casa, di tenere la condizione fisica, ma non ha perso di vista la drammatici­tà del momento.

Capitano coraggioso

Ha messo a disposizio­ne della scienza la sua popolarità, sponsorizz­ando ogni iniziativa relativa al periodo difficile. E se non bastasse tutto questo, Insigne ha voluto superarsi donando 100 mila euro all’ospedale Cotugno di Napoli. Un atto di generosità, che è stato reso noto dal governator­e della Campania, De Luca, e non dal giocatore che anche in altre occasioni si è dimostrato pronto a sostenere chi è in difficoltà. E questo coraggio, Lorenzo se l’è portato dietro anche in campo, dove il Napoli ha avuto bisogno del suo talento per sognare un posto in Champions League e per vincere la coppa Italia che, in qualità di capitano, ha alzato al cielo nella notte dell’Olimpico. Il sogno, invece, s’è infranto per lui e per i compagni giovedì scorso, a Bergamo, contro l’Atalanta: la sconfitta ha riportato l’ambiente napoletano sulla terra. Ma Gattuso ha vietato la resa, ha voluto dalla squadra l’impegno massimo, perché vuole onorare il campionato fino alla fine. C’è un futuro da progettare e le prossime partite saranno determinan­te per definire l’organico per la prossima stagione. Il patto stretto tra Lorenzo Insigne e il tecnico varrà anche per il futuro. Il progetto girerà intorno al talento del capitano. A lui spetterà il compito più arduo: riportare il Napoli nell’Europa dei grandi.

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Il tiro di Lorenzo Insigne che ha siglato il raddoppio del Napoli
GETTY Centro Il tiro di Lorenzo Insigne che ha siglato il raddoppio del Napoli

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