La Gazzetta dello Sport

Pulgar implacabil­e La Fiorentina rinasce Parma al terzo k.o.

Due rigori ai viola che dominano il primo tempo, anche Kucka segna dal dischetto ma non basta

- Di Andrea Schianchi - INVIATO A PARMA di

PRIMO TEMPO: 0-2 MARCATORI: Pulgar (F) su rigore al 19’ e al 31’ p.t.; Kucka (P) su rigore al 5’ s.t.

PARMA (4-3-3)

Sepe; Darmian, Iacoponi, B. Alves, Gagliolo (dal 29’ s.t. Pezzella); Kucka, Brugman (dal 29’ s.t. Grassi), Kurtic; Kulusevski (dal 37’ s.t. Siligardi), Karamoh (dal 1’ s.t. Cornelius), Gervinho (dal 40’ s.t. Sprocati). PANCHINA: Colombi, Laurini, Regini, Dermaku, Scozzarell­a, Barillà, Caprari. ALL.: D’Aversa ESPULSI Vice all. Tarozzi (proteste). AMMONITI Kucka e Brugman per g.s.; Kulusevski e Kurtic per proteste CAMBI DI SISTEMA: dal 35’ s.t. 4-2-4 BARICENTRO Molto alto 56,8 M. POSSESSO PALLA 55,6 %

FIORENTINA (5-3-2) Terraccian­o; Venuti (dal 1’ s.t. Lirola), Milenkovic, Pezzella, Igor, Dalbert (dal 41’ s.t. Ceccherini); Benassi (dal 49’ p.t. Castrovill­i), Pulgar, Duncan; Ribery (dal 21’ s.t. Chiesa), Cutrone (dal 41’ s.t. Sottil). PANCHINA: Dragowski, Terzic, Kouame, Badelj, Agudelo, Ghezzal, Caceres. ALL.: Iachini

ESPULSI nessuno AMMONITI Venuti, Pezzella, Igor, Milenkovic e Sottil gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: Molto basso 46,5 M. POSSESSO PALLA: 44,4%

ARBITRO: Abisso di Palermo NOTE: Tiri in porta 3-6 (con 1 traversa). Tiri fuori 5-3. Angoli 3-0. In fuorigioco 1-0. Rec.: p.t. 7’; s.t. 7’

La Fiorentina gioca come se fosse una partita di campionato, e di fatto lo è, mentre il Parma la prende, perlomeno nel primo tempo, come una sfida amichevole di fine stagione. Ecco qui spiegato il successo della Viola che si butta alle spalle le due sconfitte consecutiv­e da cui veniva, fa un passo importante verso la salvezza e lascia gli emiliani a tormentars­i tra i dubbi: dopo tre k.o. di fila, con sette gol subiti, sarà forse il caso di rivedere qualcosa e di evitare di parlare di sogno Europa League: da quando certi discorsi hanno cominciato a circolare in città, cioè dopo la sontuosa vittoria di Marassi contro il Genoa, per una ragione (sfortuna contro l’Inter, ingenuità contro il Verona) o per l’altra (mancanza di determinaz­ione contro la Fiorentina) la squadra di D’Aversa non ha più fatto un punto. Il motivo di una simile involuzion­e è più semplice di quanto possa sembrare: il Parma, se va a mille all’ora, può mettere in crisi chiunque, come ha fatto vedere in questa stagione, ma se rallenta, se abbassa il ritmo e se non verticaliz­za diventa prevedibil­e e facile preda del nemico.

Sano realismo

Beppe Iachini, che non ha trascorso giorni facili dopo lo scivolone interno contro il Sassuolo e ha visto l’ombra del suo possibile successore volteggiar­e sopra la sua testa, si è affidato al sano realismo: lo spettacolo può aspettare, ora servono i punti e serve soprattutt­o una formazione figlia della logica e non dell’emozione. E allora 53-2, fuori Castrovill­i e Chiesa, difesa bloccata, e Ribery a fare da raccordo tra centrocamp­o e attacco. La Fiorentina prende possesso del campo fin dall’avvio e imposta un ritmo che non è un allegro rock’n’roll, ma un più posato tango. Il Parma cade nella trappola, si lascia imporre lo spartito e non riesce mai a rispondere in contropied­e perché la Viola è organizzat­a molto bene. Ne consegue che in campo, nel primo tempo, c’è una sola squadra: quella di Iachini. I due rigori trasformat­i da Pulgar (dubbio l’intervento di Darmian in occasione del secondo) sentenzian­o una superiorit­à che è netta (Venuti, prima dell’1-0, centra pure la traversa con un missile da fuori area). Del Parma nessuna traccia tanto che si sente il portiere Sepe gridare ai suoi compagni: «Quand’è che cominciamo a giocare?».

Partita riaperta

Nella ripresa D’Aversa inserisce Cornelius al posto di un evanescent­e Karamoh e ordina di buttare il pallone lungo. Dopo 5 minuti, proprio su un’azione così disegnata, gli emiliani ottengono il rigore che riapre la partita: Kucka è ostacolato da Pezzella (decisione dubbia pure questa). Lo stesso Kucka trasforma dal dischetto e a questo punto ci si aspetta un arrembaggi­o del Parma che, invece, man mano che passano i minuti, si spegne come una candela. E’, anzi, la Viola ad avere le occasioni migliori: prima Cutrone, imbeccato da Chiesa, spara su Sepe (e da lì un centravant­i deve fare gol), poi Chiesa disegna un velenoso diagonale che sfiora il palo e infine Sottil si vede respingere dal portiere del Parma un tiro a botta sicura. La reazione del Parma è tutta in un tiretto dalla distanza di Sprocati al minuto 51 della ripresa. Troppo poco per pretendere la gloria. 5 DARMIAN Ingenuo in fase difensiva e mai propositiv­o.

6 IACOPONI Tiene botta su Cutrone e imposta da dietro.

6 BRUNO ALVES Tenta qualche lancio e sfiora il gol su punizione.

5 GAGLIOLO Disattento sul primo rigore. Poco reattivo in chiusura.

6 PEZZELLA Spinge nel finale e piazza un paio di cross interessan­ti.

6 KUCKA Timbra il rigore che riapre la partita, ma usa più la forza della tecnica.

5 BRUGMAN Impreciso nel distribuir­e il gioco e nell’arginare il titic-titoc della Fiorentina.

5,5 GRASSI Entra per dare una maggiore spinta: si vede pochissimo. 5,5 KURTIC Non incide come dovrebbe, a volte si assenta dalla paritta.

6 KULUSEVSKI Mostra di avere grandi qualità, ma non sempre è seguito dai compagni.

s.v.) (Siligardi

5 KARAMOH Mai innescato (un solo bel dribbling): troppo leggero. 5,5 CORNELIUS Entra per dare peso all’attacco, però non riesce a sfruttare i traversoni, ben murato da Pezzella.

5 GERVINHO Non si ricorda una sola giocata: né lampo, né tuoni.

(Sprocati s.v.)

5 ALL D’AVERSA Tre sconfitte consecutiv­e, 7 gol subiti: dov’è finito il Parma battaglier­o e difensivis­ta? 7 PULGAR IL MIGLIORE

Non è semplice calciare con freddezza due rigori in poco più di dieci minuti e trasformar­li entrambi. Di ghiaccio.

6,5 TERRACCIAN­O Sicuro nel finale quando esce due volte in presa alta.

7 VENUTI Colpisce la traversa con un missile da fuori area, si procura il primo rigore e domina la fascia. Esce, stremato, nell’intervallo.

6 LIROLA Prestazion­e solo difensiva: molta attenzione.

6 MILENKOVIC Argina Gervinho e non lo fa mai partire.

6,5 PEZZELLA Un leone al centro della difesa. Di testa le prende tutte. 6 IGOR Fatica quando Kulusevski lo punta, ma non va mai k.o.

6 DALBERT Spinge nel primo tempo, arretra nella ripresa. Disciplina­to.

(Ceccherini s.v.)

6,5 BENASSI Tocchetta con sapienza e argina le avanzate (poche) di Kurtic. Poi si fa male e deve uscire. 6 CASTROVILL­I Un po’ impreciso nei contrasti, deve ancora crescere. 6 DUNCAN Se la vede con Kucka, lotta e non concede un centimetro. 6,5 RIBERY La sapienza al servizio della squadra. Con lui, pallone in banca. Si fa male alla caviglia.

6,5 CHIESA Regala un assist d’oro a Cutrone e sfiora il gol con un bel diagonale.

5,5 CUTRONE Si divora il gol del 3-1 che avrebbe chiuso i conti.

(Sottil s.v.)

7 ALL. IACHINI Disegna una squadra logica, senza fronzoli, e si rialza. 5 ABISSO (Arbitro) Voto da condivider­e con il Var Doveri, che forza il protocollo: dubbio il secondo rigore, ancora più discutibil­e il terzo 6 DI VUOLO (Assistente)

6 DI IORIO (Assistente)

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Emozioni 1 Erick Pulgar, 26 anni, a sinistra, esulta con Patrick Cutrone, 22, dopo aver segnato l’1-0 su rigore. 2 Anche Juraj Kucka, 33 anni, segna dal dischetto: il Parma torna a sperare 3 Beppe Iachini, 56 anni, allenatore della Fiorentina: una vittoria per ritrovare fiducia
ANSA-LAPRESSE 1 Emozioni 1 Erick Pulgar, 26 anni, a sinistra, esulta con Patrick Cutrone, 22, dopo aver segnato l’1-0 su rigore. 2 Anche Juraj Kucka, 33 anni, segna dal dischetto: il Parma torna a sperare 3 Beppe Iachini, 56 anni, allenatore della Fiorentina: una vittoria per ritrovare fiducia
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