Iachini: «Una vittoria, era ora» D’Aversa: «Approccio sbagliato»
Il tecnico della Fiorentina respira: «Ha chiamato Commisso per fare i complimenti. Le voci sul mio futuro non ci hanno aiutati»
Beppe Iachini si gode la ventata di allegria, perché il clima a Firenze cominciava a farsi pesante. «Ha chiamato il presidente Commisso per fare i complimenti per la vittoria, che è dedicata a lui – esordisce il tecnico - Importante il successo, lo inseguivamo da tanto ed era tanto che non raccoglievamo quanto seminato. Non siamo stati bravi ad indirizzare le partite, commettendo errori che ci possono stare. Qui a Parma la vittoria è arrivata, abbiamo giocato con la mentalità giusta e con le motivazioni giuste per ottenere il successo. Chiesa e Castrovilli fuori? Avevano speso molto, ho preferito tenerli per la ripresa. Noi dobbiamo ancora essere più concreti, anche contro il Parma abbiamo sprecato delle occasioni importanti». Inevitabile
che il discorso ritorni sulla sua posizione. «Le voci? Il presidente ha detto cose giuste su di me a marzo, non capisco il polverone che si è alzato. Non faceva una grinza. Poi è ripartito il campionato e hanno cominciato a girare voci, questo ovviamente non ci ha fatto bene. Fondamentalmente ci è mancata la fortuna, meritavamo di avere dei punti in più. Le dichiarazioni di ieri della società ci hanno rasserenati. Ribery è uscito perché ha preso una botta, ma i grandi giocatori hanno sempre recuperi eccezionali». Roberto D’Aversa è nero. «E’ incommentabile come abbiamo affrontato la prima parte della gara. La percentuale dei contrasti vinti da parte della Fiorentina e quella di contrasti persi da parte nostra è un dato eloquente. Nel secondo tempo c’è stata una reazione, la volontà di portare a casa il risultato, ma non ci siamo riusciti. Ci può stare di perdere, ma non ci deve essere rimorso. Devo ammettere che nel primo tempo non ho visto quell’atteggiamento che ha caratterizzato il nostro cammino».