L’Udinese scappa All’ultimo respiro il Genoa la riprende
Fofana e Lasagna per il 2-0 bianconero Pandev e Pinamonti agguantano il pari
Fino al minuto 80 l’Udinese si stava permettendo e meritando il lusso delle due vittorie consecutive che mancavano da gennaio. Poi si è buttata via. Udinese fuori ugualmente dalla mischia per la sopravvivenza? L’indicazione è quella, la distanza però è di sette punti sulla terzultima e non di nove. Adesso avrà subito altri due scontri diretti, con la Spal e la Sampdoria. Dovrà organizzare la sua rabbia. Non ha vinto perché non è riuscita a gestire con maturità gli ultimi minuti: cross anziché corse verso la bandierina, un fallo inutile di Zeegelaar su Biraschi al 97’, nell’ultima azione. Orsato lo ha dovuto vedere al video,
Musso aveva anche parato il penalty, ma sulla respinta Pinamonti ha infilato il 2-2.
Il recupero
Il Genoa al minuto 80 sentiva il Lecce sempre dietro di un solo punto, si incupiva perché anche il Brescia rientrava in gioco. Ha sfruttato gli sbagli dei rivali, che erano anche in possesso palla sull’azione del 2-1. Un rinvio intercettato di Troost-Ekong, un rimpallo su Nuytinck, la rete di Pandev. Poi anche un salvataggio prodigioso di Goldaniga su Teodorczyk, prima dell’apparizione finale, un rigore piovuto dal cielo. Il Genoa è alla sesta trasferta senza sconfitta, ma è soltanto al secondo punto dopo la ripartenza: da 2-0 a 2-2 come a
Brescia. Nicola avrà anche la carta degli scontri diretti per evitare il peggio: dovrà vedersela con Torino, Lecce, Spal e Sampdoria. Ma più che agli avversari, deve badare a se stesso. Non sempre i miracoli riescono.
Bellezze e difetti
Il secondo peggior attacco del campionato nelle ultime tre esibizioni è andato a bersaglio sei volte. Il risveglio dell’Udinese è passato soprattutto dalla capacità di trovare la porta e non impaurirsi quando la vedeva. Kevin Lasagna, quattro centri tra Atalanta, Roma e ieri, ha la concretezza smarrita in inverno. Due volte Perin lo blocca, ma il 2-0 è il frutto di un contropiede in cui lui va a nozze. Lo accelera, lo chiude. Prima l’inserimento decisivo è di un centrocampista, Fofana. L’Udinese individua nel fianco sinistro del Genoa la strada più percorribile verso la porta. Larsen affonda, De Paul parte dalla trequarti e costruisce la superiorità; la rete viene da uno scambio preciso e rapido, un dentro-fuori in cui il Genoa viene preso sempre in ritardo. Sul cross di De Paul Sturaro è metà strada, Fofana no. L’Udinese è tornata dalla trasferta romana venerdì mattina alle cinque, il Genoa ha giocato due sere prima e in casa. Non sono dettagli, nel campionato di luglio. Però è la banda di Gotti a tenere meglio il campo. Dieci cambi, equamente divisi, nei titolari rispetto all’ultima uscita: altre 10 sostituzioni durante la gara. Alla fine sbagliano di più le riserve dell’Udinese. Il Genoa del primo tempo è tutto in una punizione di Falque dopo nemmeno due minuti, a Musso serve un prodigio. Ma dopo il Genoa è troppo scollegato. L’attacco leggero e tecnico (Sanabria-Falque) deve cercarsi da solo le opportunità, perché il massimo che arriva da dietro è un lancio. Nella ripresa entra Pinamonti, Falque passa trequartista (3-41-2). Idem con Pandev, Favilli, e chiusura a tridente con Destro. Confusione e carattere, ma il pareggio arriva.