La Gazzetta dello Sport

Per lo sprint finale il Toro ha ritrovato il partner di Belotti

La buona prova di Simone con la Juve conforta Longo in vista del Brescia. E Zaza è sulla strada del recupero

- Di Nicola Cecere - INVIATO A TORINO

Come può consolarsi il Torino dopo un derby perso 4-1? Cosa resta di positivo? Beh, pensando al prossimo confronto contro il Brescia la consapevol­ezza che la coppia di attacco Belotti-Verdi possa funzionare in uno sprint finale dove si dovrà ottenere per forza qualche vittoria per poter chiudere il torneo in serenità. Già, al solito Gallo, che sia pure su rigore ha firmato il quarto gol nelle ultime quattro partite, filotto che in Serie A non gli era mai riuscito, si aggiunge stavolta la migliore prestazion­e stagionale di Simone Verdi. Documentat­a pure dalle pagelle della critica: un 7 e tanti 6,5 gli hanno fruttato la mediavoto più alta tra i granata in campo al J stadium.

Giudizi unanimi

Tutti gli osservator­i hanno riconosciu­to come in un derby cominciato male, con il precoce vantaggio di Dybala doppiato da Cuadrado, Verdi sia stato il granata più continuo e ostinato nella ricerca di trame offensive che potessero procurare qualche apprension­e a Buffon, sollecitat­o direttamen­te con un paio di tiri da fuori area. E pure superato, di testa, in una mischia originata da una conclusion­e di Berenguer respinta alla meno peggio da Gigione: sarebbe stato il 2-2 ma l’azione era viziata da un fuorigioco di partenza di Belotti.

Recupero lampo

Atleticame­nte Verdi sta bene, molto bene. Ed è facile pensare che se Ronaldo non avesse segnato il 3-1, Longo non lo avrebbe sostituito a metà ripresa con il giovane Millico. È stato lo stesso allenatore a spiegare in modo esaustivo la sua decisione: «Verdi è appena rientrato da un infortunio e, pur avendo giocato molto bene, non riesce ancora a tenere i novanta minuti». In effetti Simone ha recuperato a tempo di record da una lesione al bicipite femorale che aveva fatto temere una lunga assenza e si è presentato al derby molto carico, dopo il collaudo non esaltante fatto con la Lazio.

In virtù di questa freschezza atletica che gli permetteva di andare via in velocità, ha potuto svolgere il ruolo di partner di Belotti assicurand­o pure quei rientri sulla trequarti chiestigli dall’allenatore. In alternativ­a a un Berenguer apparso invece impreciso sul piano tecnico e indeciso al momento della rifinitura.

Morsa bianconera

Con Belotti stretto nella morsa Bonucci-De Ligt, ecco che Verdi ha cercato di mettersi in proprio per superare la difesa bianconera, ricorrendo sia ai dribbling che alle triangolaz­ioni con i compagni. Al Toro sono mancate le idee a ridosso della zona pericolosa, come ha ben spiegato

Longo: «Abbiamo trovato Berenguer più volte tra le linee. Ci è mancato l’ultimo passaggio o la scelta: anziché calciare in porta abbiamo cercato il filtrante o viceversa. Verdi? Come tanti altri, ha fatto una buona gara. L’ho impiegato in quella posizione un po’ dietro Belotti e l’ha interpreta­ta bene. E un modulo, il 3-42-1, che stiamo utilizzand­o anche per l’assenza di Zaza. Avevamo trovato una quadra contro Parma e Udinese con Zaza e Belotti davanti. Che vanno messi nel loro ruolo».

Varchi centrali

E siccome Zaza viene dato in forte recupero, ecco che contro il Brescia il tridente d’attacco dovrebbe vedere Verdi ispiratore alle spalle dei due centravant­i. Quindi un 3-4-1-2. Con il Gallo pronto a svariare a sinistra e Zaza a destra in modo da aprire al trequartis­ta piazzatosi dietro di loro dei varchi centrali dove poter sfruttare il suo tiro e la sua velocità. Finora Verdi ha dato al Toro molto meno di quello che il Toro sta dando a lui. Però in questa fase conclusiva è ancora in tempo per diventare protagonis­ta. Oltretutto proprio domenica prossima Simone festeggia i 28 anni: quale regalo migliore di un gol col Brescia?

 ?? IPP ?? Cresciuto nel Milan Simone Verdi è nato a Broni (PV) il 12 luglio 1992. A 11 anni entra nel vivaio del Milan. A 19 ne esce per andare proprio al Toro, in B. Tra le altre, fa significat­ive esperienze con Empoli, Bologna e l’anno scorso Napoli
IPP Cresciuto nel Milan Simone Verdi è nato a Broni (PV) il 12 luglio 1992. A 11 anni entra nel vivaio del Milan. A 19 ne esce per andare proprio al Toro, in B. Tra le altre, fa significat­ive esperienze con Empoli, Bologna e l’anno scorso Napoli
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E’ pavese Simone Verdi, 27 anni

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