Ladri nella sua casa e ora futuro in bilico «Prima la famiglia»
Il francese sotto choc: «Anzitutto devo tutelare i miei cari». La moglie più morbida, Commisso prova a mediare
Il re, anzi Le Roi, è nudo. Al rientro dalla trasferta di Parma Franck Ribery ha trovato la propria villa svaligiata dai ladri. Più che il rolex, i gioielli o le borse della moglie, è la privacy violata ad aver scioccato FR7. «Sono rientrato a casa mia – ha scritto su Instagram - ed ecco quello che ho trovato. Dunque, mia moglie ha perso qualche borsetta, qualche gioiello, ma grazie al cielo niente di essenziale. Quello che mi scuote è l’impressione di essere nudo e questo non lo accetto!».
Allarme scollegato
I ladri si sono introdotti nella casa del campione, pare, riuscendo a manomettere il sistema di videosorveglianza mentre l’allarme diretto con le forze dell’ordine non era collegato. Ancora Ribery: «Mia moglie e i miei figli sono al sicuro a Monaco, ma come faccio ad essere sereno oggi? Come possiamo sentirci bene qui? Non corro dietro ai milioni, grazie a Dio non mi manca niente, in compenso corro sempre dietro a un pallone perché è la mia passione. Ma, passione o meno, la mia famiglia passa avanti a tutto e noi prenderemo le decisioni che saranno necessarie al nostro benessere». Molti pensano semplicemente ad uno sfogo dovuto allo shock del momento, però le parole sono pesanti. In discussione c’è il futuro abitativo nella splendida zona del Comune di Bagno a Ripoli (Fi) dove vive. Ma, stando alle sue frasi, a rischio potrebbe teoricamente esserci anche l’avventura in Italia. In serata sui social la moglie Wahiba, pur molto scossa, ha provato a smorzare i toni. «Sapete quanto ami Firenze, città che ci ha accolti così calorosamente, amo tutte le persone incontrate dal nostro arrivo. Ma sono ferita in qualità di donna, di sposa e di mamma. E ho il diritto di essere triste e di avere paura».
La caviglia colpita
Ribery a Parma aveva subito un duro colpo alla caviglia destra. Ma il morale negli spogliatoi era molto buono. La squadra era tornata alla vittoria e il problema è subito parso meno grave del temuto (oggi ulteriori esami), anche se resta in dubbio per la sfida di domani con il Cagliari. A essere ferito invece è stato l’animo della famiglia Ribery. E la moglie Wahiba su Instagram ha spiegato il perché: «Quando si arriva a rovistare nel cassetto della biancheria intima non parlo più di furto, ma di violazione della nostra intimità. L’essere umano può essere davvero cattivo. Voi che avete preso delle scarpe di mia figlia e alcuni dei miei gioielli, avete un cuore cattivo. Spero solo che dietro a questo atto ci siano dei Robin Hood che metteranno gli
●Due immagini postate su Instagram dal calciatore francese. La prima documenta l’incursione dei ladri nella sua vila di Bagno a Ripoli, elegante zona residenziale. Si vedono i cassetti rovistati alla ricerca di preziosi e denaro. Poi la foto sorridente di Franck insieme con la moglie Wahiba, che non era in casa al momento della «visita» dei malviventi oggetti rubati a disposizione di persone che ne hanno bisogno».
Serenità minata
Il pianeta viola ha subito capito come l’episodio abbia minato la tranquillità del proprio campione. Rocco Commisso ha chiamato Franck sincerandosi delle sue condizioni, poi ha scritto: «Sono molto colpito da quanto è successo. Sono situazioni che oltre ai danni economici rappresentano traumi perché ti viene a mancare la serenità che ognuno di noi deve avere quando lascia a casa la propria famiglia. Faremo il possibile per fare tornare a Franck la tranquillità necessaria e affronteremo insieme a lui questo bruttissimo momento. Sono sicuro che anche i fiorentini saranno al suo fianco facendogli sentire il loro affetto». «Mi dispiace molto per quanto accaduto a Ribery – dice il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini -. Il nostro però è un territorio sicuro, dove gli episodi di furto sono costantemente in calo, tra i più bassi dell’area fiorentina e non ci sono praticamente altri tipi di reato. Moltissime famiglie scelgono di venire a vivere qui, compreso calciatori, cantanti, attori e manager di alto livello. Purtroppo il rischio zero non esiste».