Inzaghi amaro a metà: «Difficile fare di più in queste condizioni»
Il tecnico: «Troppi infortuni e la stanchezza si è fatta sentire. Ora prendiamoci la Champions»
Il sogno poteva riaccendersi, invece è quasi svanito. La sconfitta di Lecce, la terza nelle cinque partite giocate dopo la ripresa del campionato, non consente alla Lazio di sfruttare il k.o. della Juve a San Siro. Resta invariato il distacco dai bianconeri, ma sono le condizioni generali di una squadra che sembra letteralmente crollata a rendere molto difficile la rimonta. «Ma ai ragazzi posso solo dire grazie per le emozioni che mi hanno regalato in questa stagione e più in generale negli ultimi quattro anni», dice Simone Inzaghi. Nelle sue parole c’è il sacrosanto orgoglio di un allenatore che è stato capace di sfiorare un miracolo, ma anche quasi una resa che non fa tuttavia rima con delusione. PerLa ché la Lazio è stata comunque protagonista di una stagione straordinaria. Che comunque vada lascerà in dote un altro trofeo (la Supercoppa vinta contro la Juve) e una qualificazione in Champions attesa da tredici anni, per la quale manca solo la matematica. «Purtroppo - aggiunge Inzaghi - sono successe cose imprevedibili dopo la sosta. Gli infortuni ci hanno impedito di far ruotare la rosa e la stanchezza si è fatta sentire. Leiva e Cataldi non sono neanche al 50 per cento, in condizioni normali non avrebbero mai giocato. Avrei dovuto utilizzare qualche ragazzo della Primavera, ma non me la sono sentita».
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