Fino all’ultimo gol
Bologna contro Sassuolo: non ci sono mezze misure Attacchi feroci, ma anche due difese che subiscono molto Miha su Juwara: «Bella storia di vita, non ancora di calcio»
Se finirà zero a zero sarà tutto opera di una congiunzione astrale. Se c'è una cosa che non puoi prevedere è ovviamente come andrà, ma la domanda da farsi è: quanti gol a quanti gol finirà? Prima di tutto perché Bologna e Sassuolo il gol in più dell’altra lo cercano anche fregandosene di quello che succede alle proprie spalle. In secondo luogo perché se è vero che De Zerbi ha incassato 13 reti nelle ultime 5 gare è altrettanto assodato che Mihajlovic vede la propria difesa che s’inchioda (con almeno un gol preso) da 25 partite di fila. Concessioni costanti. Difese sulla pista da ballo.
Completezza e... soldi
Ecco uno dei derby della Via Emilia: giostra del gol in action. Entrambe, nel periodo recentissimo, hanno fatto arrossire l’Inter a San Siro: chi di più (il Bologna, vincendo) e chi un po’ meno (ma abbastanza), ma sostanzialmente vivono di gol fatti senza guardare troppo a quelli subìti. Sempre cercarne uno in più: l’obiettivo dichiarato è quello. «Il Sassuolo è un’ottima squadra, gioca bene e ha speso anche un sacco di soldi per alcuni giocatori... Se non vinciamo la vittoria a Milano non sarà completa - racconta Sinisa Mihajlovic -. Sì, sarà stata bella e rimane importante, ma per dargli ulteriore risalto bisogna fare un’altra vittoria che dia il salto di qualità. L’importante è che questa volta la mia squadra giochi da subito, e non dopo i primi 25’ che a San Siro hanno fatto schifo...». Sinisa tiene tutti con le antenne dritte perché un anno fa, dopo quell’altra vittoria a San Siro, il suo Bologna pareggiò in casa col Genoa. E oggi, lockdown compreso, non vince in casa dall’1 febbraio (Brescia). «Dobbiamo essere concentrati e resilienti - dice Miha -: se giochiamo come sappiamo possiamo vincere con chiunque. Ogni tanto lo dimentichiamo».
Defrel e i tre tenori
Da una parte e dall’altra mancheranno Soriano e Djuricic, squalificati. «Ma ho una rosa forte - ha detto Roberto De Zerbi dopo la vittoria sul Lecce -. La società ha costruito una rosa ampia dove cambiano le caratteristiche ma non i valori. Con il Lecce c’era fuori Defrel che ha giocato quasi per 90’ a Firenze e giocherà probabilmente con il Bologna perché poi è
Le difese concedono sempre, gli attacchi hanno qualità e profondità, gli allenatori insegnano a cercare di fare un gol in più a prescindere da quelli presi: Bologna e Sassuolo, a distanza di un punto in classifica, cercano di sognare l'Europa a suon di gol e spettacolo. squalificato Djuricic». Il Sassuolo vive soprattutto dei suoi Tre Tenori, il Be-Bo-Ca, Berardi (11 gol), Boga (11), Caputo (15): trentasette reti in tre, mentre il Bologna manda in rete più giocatori diversi.
Musa brothers
Dopo San Siro, il Bologna cercherà di rispondere coi Musa brothers. Barrow è a quota 6 in 11 gare, mentre su Juwara Mihajlovic diventa serio. «Quando i giocatori sono bravi io li lancio, non importa che età hanno. Ma adesso piano... Ha fatto un gol e cinque gare in A e subito vogliono farlo diventare fenomeno. Piano: è una bella storia di vita ma non è ancora una storia di calcio. E’ appena cominciata, volete farli diventare fenomeni dopo un gol: deve stare coi piedi per terra, continuare a far vedere il motivo per cui è in prima squadra».
Liberi di... sognare
Insomma, prepariamoci a vedere una partita... slacciata: entrambe hanno archiviato la parola salvezza (che Sinisa nemmeno vuole sentire più nominare); tutte e due, ora, guardano in alto, verso l’Europa, perché hanno mezzi, autostima e qualità. E se poi finirà 0-0? L’imponderabile.
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realizzati dai Tre Tenori del Sassuolo di De Zerbi, ovvero Domenico Berardi (11 reti), Jeremie Boga (11) e Francesco Caputo (15)