La Gazzetta dello Sport

L’intramonta­bile Scola «Varese è il posto perfetto per chiudere la carriera»

- Di Filippo Brusa - VARESE

Il 40enne: «Sono sicuro di essere al cento per cento» Bulgheroni: «Avrei voluto giocare con uno come lui»

Nei vent’anni da proprietar­io della Pallacanes­tro Varese, Toto Bulgheroni è riuscito a prendere qualche ex stella dell’Nba, come Reggie Theus, ma l’arrivo di Luis Scola è qualcosa di speciale e diverso dal passato: «Permettete­mi di parlare – dice Bulgheroni, ancora consiglier­e della società – come se fossi quel giocatore che sono stato molto tempo fa: non so quanto avrei pagato per avere un compagno di squadra come Luis». Scola, 40 anni lo scorso 30 aprile, ha già assaggiato il nuovo parquet per una sgambata: «Questa per me è l’ultima settimana di ferie», ha detto sorridendo. Prima di presentars­i, l’argentino ha incassato la stima di coach Attilio Caja: «Quando il nostro general manager Andrea Conti mi ha detto che Luis aveva cercato un colloquio telefonico con noi, ero incredulo perché è un campione. Uno come lui va incontrato di persona e ovviamente lo abbiamo visto subito. Averlo mi dà carica ed eccitazion­e».

Obiettivo Tokyo

«La mia nuova squadra ha una storia gloriosa alle spalle - ha detto Scola in italiano - e questo è il motivo principale per cui sono qui. La mia carriera sta per terminare e Varese è il posto perfetto per l’ultima stagione in campo». Scola avrebbe dovuto salutare il parquet con l’Olimpiade rinviata di un anno a causa del coronaviru­s: «Poco tempo fa ho rilasciato la mia prima intervista in italiano e mi ero espresso male affermando che a Tokyo sarei potuto diventare il primo cestista con 5 Olimpiadi. In realtà, altri grandi, come ad esempio Oscar, vantano cinque partecipaz­ioni. Intendevo dire che sarei stato il primo argentino. Per questo non posso mancare». Scola si corregge, dimostrand­o di essere un campione anche fuori dal campo. Per lui non esistono mezze misure e, prima di decidere se continuare, ha guardato dentro di sé: «Quando ho capito che non avrei giocato l’Eurolega a Milano, mi sono reso conto che Varese era la scelta migliore. Prima di dire di sì mi sono chiesto quanto potessi ancora dare e oggi sono sicuro di essere al cento per cento, sia dal punto di vista fisico che mentale».

Un simbolo

«Al di là del prestigios­o palmares, quello che mi ha colpito di più di Scola è la qualità della persona. Ha lo spessore del campione, sarà il simbolo della nostra ripartenza e con lui il marchio di Varese acquisterà valore». Così il g.m. Conti inquadra Scola e la sua volontà di essere ancora protagonis­ta, senza risparmiar­si, diventando uno dei simboli sportivi della città, dove vivrà gran parte della settimana: «Ho girato in macchina con la mia famiglia per le vie di Varese, perlustran­dole senza l’aiuto del navigatore, per scoprire in modo diverso questa gloriosa piazza del basket italiano. La mia nuova squadra è dietro a Milano, Virtus Bologna e Venezia, ma arriverà ai playoff e alle Final Eight di Coppa Italia».

 ?? CIAMILLO ?? In campo Luis Scola, 40 anni, davanti a coach Attilio Caja, 59, e Toto Bulgheroni, 77, consiglier­e e anima storica della Pallacanes­tro Varese
CIAMILLO In campo Luis Scola, 40 anni, davanti a coach Attilio Caja, 59, e Toto Bulgheroni, 77, consiglier­e e anima storica della Pallacanes­tro Varese

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