L’intramontabile Scola «Varese è il posto perfetto per chiudere la carriera»
Il 40enne: «Sono sicuro di essere al cento per cento» Bulgheroni: «Avrei voluto giocare con uno come lui»
Nei vent’anni da proprietario della Pallacanestro Varese, Toto Bulgheroni è riuscito a prendere qualche ex stella dell’Nba, come Reggie Theus, ma l’arrivo di Luis Scola è qualcosa di speciale e diverso dal passato: «Permettetemi di parlare – dice Bulgheroni, ancora consigliere della società – come se fossi quel giocatore che sono stato molto tempo fa: non so quanto avrei pagato per avere un compagno di squadra come Luis». Scola, 40 anni lo scorso 30 aprile, ha già assaggiato il nuovo parquet per una sgambata: «Questa per me è l’ultima settimana di ferie», ha detto sorridendo. Prima di presentarsi, l’argentino ha incassato la stima di coach Attilio Caja: «Quando il nostro general manager Andrea Conti mi ha detto che Luis aveva cercato un colloquio telefonico con noi, ero incredulo perché è un campione. Uno come lui va incontrato di persona e ovviamente lo abbiamo visto subito. Averlo mi dà carica ed eccitazione».
Obiettivo Tokyo
«La mia nuova squadra ha una storia gloriosa alle spalle - ha detto Scola in italiano - e questo è il motivo principale per cui sono qui. La mia carriera sta per terminare e Varese è il posto perfetto per l’ultima stagione in campo». Scola avrebbe dovuto salutare il parquet con l’Olimpiade rinviata di un anno a causa del coronavirus: «Poco tempo fa ho rilasciato la mia prima intervista in italiano e mi ero espresso male affermando che a Tokyo sarei potuto diventare il primo cestista con 5 Olimpiadi. In realtà, altri grandi, come ad esempio Oscar, vantano cinque partecipazioni. Intendevo dire che sarei stato il primo argentino. Per questo non posso mancare». Scola si corregge, dimostrando di essere un campione anche fuori dal campo. Per lui non esistono mezze misure e, prima di decidere se continuare, ha guardato dentro di sé: «Quando ho capito che non avrei giocato l’Eurolega a Milano, mi sono reso conto che Varese era la scelta migliore. Prima di dire di sì mi sono chiesto quanto potessi ancora dare e oggi sono sicuro di essere al cento per cento, sia dal punto di vista fisico che mentale».
Un simbolo
«Al di là del prestigioso palmares, quello che mi ha colpito di più di Scola è la qualità della persona. Ha lo spessore del campione, sarà il simbolo della nostra ripartenza e con lui il marchio di Varese acquisterà valore». Così il g.m. Conti inquadra Scola e la sua volontà di essere ancora protagonista, senza risparmiarsi, diventando uno dei simboli sportivi della città, dove vivrà gran parte della settimana: «Ho girato in macchina con la mia famiglia per le vie di Varese, perlustrandole senza l’aiuto del navigatore, per scoprire in modo diverso questa gloriosa piazza del basket italiano. La mia nuova squadra è dietro a Milano, Virtus Bologna e Venezia, ma arriverà ai playoff e alle Final Eight di Coppa Italia».