Marino, ricordi? Empoli da brividi con il Frosinone
Il tecnico lasciò per il flop del 2017 Ora cerca punti per fare i playoff
a notte del 29 maggio 2017, Pasquale Marino entrò nella sala stampa del vecchio stadio Matusa di Frosinone e, prima di iniziare a rispondere alle domande dei giornalisti, disse quello che c’era da dire. «Mi sembra ovvio che dopo una partita del genere, al di là dei contratti, io mi faccia da parte». La partita «del genere» è una delle più folli che la storia recente della Serie B ricordi: semifinale di ritorno dei playoff, FrosinoneCarpi, la squadra di Marino che aveva pareggiato già 0-0 in trasferta all’andata - in doppia superiorità numerica. Tutto semplice, fino alla punizionebeffa di Letizia, con il pallone che rimbalzò davanti a Bardi e finì in porta, condannando il Frosinone a restare in B e mandando il Carpi in finale contro il Benevento, poi promosso.
Tutto è cambiato
Fu l’ultima partita giocata dal club nel vecchio impianto, ma anche l’ultima di Marino a Frosinone, in una stagione che era nata sotto i migliori auspici e finì con la squadra contestata sotto la curva: domani sera, invece, tutto questo non conterà nulla, perché Empoli-Frosinone è una delle ultime occasioni per l’Empoli di Marino di rientrare in zona playoff, contro un Frosinone che - dopo essere scivolato a -4 dal secondo posto, nonostante il successo di una settimana fa contro lo Spezia - perdendo rischierebbe di essere risucchiato nella corsa agli spareggi. Il Frosinone di Marino, con un po’ più di attenzione, quei playoff non li avrebbe neanche giocati: chiuse il campionato al secondo posto (la B di allora era a 22 squadre) con 74 punti, gli stessi del Verona che aveva il vantaggio negli scontri diretti e andò diretto in A. Pesarono come piombi la sconfitta a Benevento alla penultima, le 5 partite senza vincere tra fine marzo e aprile, e anche un avvio col freno a mano: solo due vittorie nelle prime 7, con l’unico alibi di una squadra ancora scottata dalla retrocessione dell’anno prima e che, dopo lo straordinario ciclo di Stellone (dalla C alla A), doveva abituarsi a una realtà diversa. «Il giudizio su lui è molto difficile - disse il presidente Maurizio Stirpe commentando le dimissioni perché il confine tra la tragedia sportiva e i successi è labile. Posso dire che non è stato fortunato. Detto questo, il mio rapporto con lui è stato buono». Marino, che l’anno dopo sarebbe subentrato a Boscaglia a Brescia e successivamente esonerato, a Frosinone aveva un contratto blindato: i patti prevedevano che il rinnovo automatico sarebbe scattato dall’undicesima posizione in su. L’allenatore di Marsala, però, lo lasciò sul tavolo e andò via.
Quanti incroci
Marino a Empoli ha ritrovato Simone Romagnoli, che quella sera fu suo avversario (era al
Carpi) e Riccardo Fiamozzi, che era suo giocatore a Frosinone e che in quella famosa partita entrò nell’ultimo quarto d’ora. Ma non sarà l’unico ex della serata. Ci sono Mimmo Maietta (un anno e mezzo a Frosinone tra il 2009 e il 2010), Raffaele Maiello (una stagione e mezza in Toscana prima di essere acquistato proprio dal Frosinone) e Lorenzo Ariaudo (metà torneo 2015-16 a Empoli), mentre non sembra ancora essere il momento di Andrea La Mantia che, dopo essere stato liberato dalla Roma, concluse il suo percorso nelle giovanili proprio in Ciociaria. Zero minuti dalla ripresa del campionato: Marino, contro il Frosinone, dovrà fare affidamento sugli altri per dimenticare quella notte del Matusa.