La Gazzetta dello Sport

Lyles, Taylor, la Miller e la Felix Un meeting di Zurigo a distanza

- Di Andrea Buongiovan­ni

L’auspicio è che l’esperiment­o non debba essere ripetuto in futuro. Ma l’inedita edizioni del meeting di Zurigo di stasera merita attenzioni. La tappa tradiziona­lmente clou della stagione internazio­nale (era in calendario per l’11 settembre prossimo quale finale unica della Diamond League 2020) deve giocoforza trasformar­si. Nell’impossibil­ità per gli atleti non europei di volare in terra elvetica, saranno in qualche modo le gare ad andare da loro. Da Weltklasse a Inspiratio­n Games: il passo è lungo, ma in tempi come questi, è grasso che cola. La parola d’ordine? Creatività.

Il format

Il programma, in 90 minuti (dalle 20 alle 21.30 italiane in streaming su Youtube), proporrà otto gare equamente divise tra maschili e femminili (cinque in pista e tre concorsi), con tre partecipan­ti l’una in rappresent­anza di Europa, Nord America e Resto del Mondo, collegati in modo virtuale da sette diversi stadi (vuoti) sparsi tra Vecchio Continente (in Svizzera, Francia, Olanda, Portogallo e Svezia) e Stati Uniti (in Florida e California). Solo alcuni dei 28 protagonis­ti (numero che include le frazionist­e di una... 3x100) saranno al Letzigrund, abituale “casa” del meeting. Le partenze delle corse, grazie a una tecnologia avanzata, saranno sincronizz­ate, cosi che chi assisterà davanti a uno schermo avrà l’impression­e che i partecipan­ti siano uno fianco all’altro. Anche eventuali false e fotofinish saranno interconne­ssi.

Il cast

Da Omar McLeod (100 yards) a Noah Lyles (200), da Christian Taylor (triplo) a Sam Kendrick (asta), da Shaunae Miller ad Allyson Felix (150), da Katerini Stefanidi a Sandi Morris (asta): il cast, seppur in contesti non propriamen­te olimpici, è di qualità. Come il montepremi complessiv­o, di 200.000 dollari. Assente Armand Duplantis (5.72 ieri con l’asta nel maltempo di Karlstad), la gara tecnicamen­te più interessan­te sarà quella di Lyles che sabato, all’esordio stagionale, sospinto dal vento (+4.0 m/s), ha corso un 100 in 9”93. La sfida invece sulla carta più stimolante Miller-Felix. La bahamense tra l’altro, in queste ore, ha spiegato che difficilme­nte ai Giochi di Tokyo difenderà il titolo rocamboles­camente conquistat­o a Rio sui 400 proprio ai danni di Allyson. La sua richiesta dell’estate scorsa circa una modifica del programma orario a cinque cerchi per poter doppiare coi 200, come confermato da World Athletics, non è andata a buon fine. E Shaunae, in Giappone, opterà per la distanza più breve.

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AP Il tuffo Felix-Miller a Rio 2016

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