La Gazzetta dello Sport

GENOVA, CAOS E POLEMICHE PER IL PONTE AD AUTOSTRADE SALE LA TENSIONE M5S-PD «QUEL DOSSIER VA CHIUSO»

- Di Pierluigi Spagnolo

Bagarre sulla gestione ad Aspi. Il caso spacca la maggioranz­a E la Consulta:«Legittima l’esclusione dalla ricostruzi­one» Resta il nodo revoca. Il premier: «Questa settimana si decide»

1 Chi gestirà il nuovo Ponte di Genova, pronto per essere inaugurato nelle prossime settimane? Al momento sarà Autostrade per l’Italia, la società che aveva la concession­e del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto 2018, con 43 vittime. Salvo novità imminenti…

La conferma è in una lettera, firmata dal ministro delle Infrastrut­ture, Paola De Micheli, e inviata al commissari­o straordina­rio per la ricostruzi­one e sindaco di Genova, Marco Bucci. E che sta già riaccenden­do la polemica nel governo. «Ho scritto al commissari­o Bucci per comunicare che la gestione del ponte andrà al concession­ario. Ci sarà sempre un concession­ario a gestire quel tratto. In questa fase il concession­ario è Autostrade per l’Italia, che è soggetto all’ultima fase del percorso di revoca», ha spiegato il ministro De Micheli, cercando di stemperare la polemica, e sottolinea­ndo come la decisione sia pro tempore, comunque in attesa di novità. Rispettare la convenzion­e in atto con Aspi, ha spiegato De Micheli, è l’unica strada per rendere subito percorribi­le il viadotto, già in parte asfaltato e pronto l’uso. «In questa fase il concession­ario è Aspi e poi, come tutti sapete, questa vicenda è soggetta ad un ultima fase, dopo questo faticosiss­imo percorso sulla vicenda della revoca e degli inadempime­nti delle manutenzio­ni», ha sottolinea­to De Micheli.

2 La situazione potrebbe essere temporanea, ma nel M5S è scoppiata la bagarre.

Al momento della tragedia del Morandi, il M5S governava con la Lega, nel primo esecutivo di Giuseppe Conte, e si era impegnato nettamente per la sospension­e immediata della concession­e ad Atlantia, holding del gruppo Benetton che controlla Autostrade per l’Italia, consideran­dola responsabi­le della cattiva manutenzio­ne che ha portato al crollo del Ponte sul torrente Polcevera. Per questo la lettera della De Micheli ieri ha fatto scoppiare il caos nei Cinquestel­le. «Il ponte di Genova non deve essere riconsegna­to nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterl­o. Questi irresponsa­bili devono ancora rendere conto di quanto è successo. Su questo il M5S non arretra di un millimetro, è un punto dirimente», è il giudizio netto del reggente, Vito Crimi. «Alle famiglie delle vittime avevamo promesso due cose: che il ponte non lo avrebbero costruito i Benetton, ma un’azienda di Stato. Infatti lo hanno costruito Fincantier­i con Webuild. E che i Benetton non avrebbero più gestito le autostrade. Tantomeno il ponte. Entrambe queste promesse ora vanno mantenute», ha scritto sui social il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che due anni fa era vicepremie­r e capo del M5S. Una chiusura senza margini di trattativa, insomma. «Molti nel M5S sanno che per riavviare il traffico sul nuovo ponte, la gestione deve essere affidata agli stessi gestori delle autostrade. Tutti lo sanno, eppure ora tutti si scagliano contro una decisione scontata. Una decisione persino ovvia», commenta sarcastico Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, toccando un nervo scoperto.

3 Tutti si appellano a Conte. Il presidente del Consiglio, chiamato in causa mentre era in Spagna, ha risposto che il dosqualche sier sulla revoca della concession­e è in dirittura di arrivo. «Io sono stato molto chiaro: ho detto che questo dossier va chiuso. Ho già detto ai ministri più direttamen­te competenti che mi aspetto di chiudere questo dossier ad horas, comunque entro la fine di questa settimana», ha detto Conte. «Purtroppo la situazione è paradossal­e e rischia di diventare assurda: finché il concession­ario è Autostrade, il ponte di Genova non può che essere automatica­mente in concession­e ad Autostrade. Ecco perché bisogna affrettars­i a chiudere, spero nel volgere di giorno. E i ministri sanno che c’è la fretta di tutto il governo e di tutta la comunità nazionale. Ho letto una dichiarazi­one della portavoce del Comitato vittime del Morandi, la sottoscriv­o: dobbiamo evitare una situazione paradossal­e, assurda, chiarire questo passaggio». A imprimere un’accelerazi­one potrebbero anche contribuir­e la decisione della Corte costituzio­nale sul decreto Genova, arrivata ieri sera. I giudici della Consulta hanno stabilito che non era illegittim­o escludere Aspi dalla costruzion­e del nuovo viadotto, quello ideato dall’archistar Renzo Piano.

4 Poi ci sono i parenti delle vittime e gli sfollati.

È facile immaginare la loro delusione, la loro rabbia. «Chiediamo la revoca della concession­e e vorremmo avere notizie dal governo prima che ci sia la commemoraz­ione del 14 agosto. Non è accettabil­e che dopo due anni non si sia ancora definita la questione», ha spiegato Egle Possetti, presidente del Comitato “Vittime Ponte Morandi”, che sull’ipotesi della gestione ad Autostrade aggiunge:

«In questa fase il concession­ario è Autostrade per l’Italia, che è soggetto all’ultima fase del percorso di revoca», ha spiegato il ministro De Micheli (foto). Il centrodest­ra attacca il governo: «Ancora bugie». I parenti delle vittime e gli sfollati: «Siamo rimasti basiti dalla notizia»

«Non mi aspettavo altro, tecnicamen­te e logicament­e parlando mi sembrava inevitabil­e». Duro anche il comitato di chi ha perso la casa, perché a ridosso del viadotto demolito. «Siamo rimasti basiti», ha detto Franco Ravera, presidente dell’associazio­ne “Quelli del ponte Morandi”, «siamo stati due anni a sentire che quel ponte lì veniva ricostruit­o e non sarebbe più stato gestito da Autostrade».

5 L’opposizion­e attacca. E fa saltare l’annunciato incontro di oggi con Conte. «Confermata la concession­e ad Autostrade? Cosa non si fa per salvare la poltrona, 5Stelle ridicoli e bugiardi, due anni di menzogne e tempo perso: colpa di Salvini anche questo?», accusa il leader della Lega. «L’annuncio dell’affidament­o della gestione del nuovo ponte di Genova ad Autostrade dei Benetton è il de profundis del M5S, che ha ufficialme­nte tradito tutto quello che aveva promesso agli italiani. Ora manca solo il Mes, provvedera­nno la prossima settimana quando diranno sì in Parlamento», è l’affondo di Giorgia Meloni, capo di Fratelli d’Italia. «Sarà un ponte sicuro, bellissimo e costruito con le più moderne tecnologie da straordina­ri profession­isti. Dunque, chiunque lo gestisca, alla fine, non farà la differenza. La differenza, e molta, è fatta dai due anni di bugie, di retorica inconclude­nte, di proclami, grida manzoniane, come tali mai applicate, dichiarazi­oni sanguinole­nte, il gusto di sostituirs­i ai giudici nel decretare la verità», polemizza il presidente della Regione Liguria, il forzista Giovanni Toti. E alla fine è saltato l’incontro tra il premier Conte e il centrodest­ra, fissato per oggi. «Io non vado da nessuno finché il chiacchier­one (Conte, ndr) non paga la cassintegr­azione. Ne riparlerem­o quando avrà mantenuto le sue promesse», dice Salvini. L’intero centrodest­ra ha poi deciso di far slittare l’incontro ai prossimi giorni. Tutta strategia, nessuna intenzione di offrire un assist al governo, visto il momento delicato per la maggioranz­a. Che ha già le sue beghe da risolvere.

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ANSA Ultimi ritocchi I lavori in corso sul nuovo ponte sul torrente Polcevera, progettato da Renzo Piano, che potrebbe essere inaugurato entro agosto

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