La Gazzetta dello Sport

MILAN IL FUTURO CHIAMA

Sfida l’Inter per Tonali Anche Schick nella lista E non è detto che Ibra...

- di Luigi Garlando

Conteso

Sandro Tonali, 20 anni, regista del Brescia. Sopra, Ralf Rangnick, 62 LAPRESSE

Il Diavolo è ripartito alla grande: il tecnico emiliano vuole uscire a testa alta. Da Schick al gioiello bresciano, club al lavoro per il tedesco e la sua rivoluzion­e verde

Il Milan si è ritrovato coinvolto nella lotta scudetto, anche se indirettam­ente: la vetta è lontana, ma l’arrampicat­a rossonera è passata dalle vittorie su Juventus e Lazio, prima e seconda della classe. Tornata dal lungo stop la squadra si è riscoperta grande contro le grandi, come quest’anno non lo era ancora mai stata. E’ stata una scalata continua, a passi sempre più grandi: due gol alla Roma, tre alla Lazio, quattro alla Juventus. Il modo migliore per mettere in sicurezza l’Europa, l’eredità più pesante che Pioli e il gruppo vogliono consegnare alla prossima stagione.

Patto di spogliatoi­o

Gli ultimi risultati sono conseguenz­a del lavoro sul campo e di un patto di spogliatoi­o. Contro Roma e Lazio, il Milan ha portato a quota 11 il numero delle partite senza subire gol, di cui 9 nella gestione attuale: solo la Juve mantiene il passo. Dall’altra parte l’attacco ha prodotto quindici gol nelle ultime cinque partite, con sette marcatori differenti (e un’autorete). Il centrocamp­o protegge la difesa e sostiene l’azione offensiva.

Dietro i numeri ci sono le parole, raccolta in uno slogan: «Lavorare con disponibil­ità e chiudere senza rimpianti». Un motto sottoscrit­to da tutta la squadra, un imperativo più che un semplice spot. Pioli ne è stato primo portavoce, i giocatori lo hanno seguito: lavorare con profession­alità e disponibil­ità massime con l’obiettivo di dare il meglio fino alla fine, azzerando possibili rimpianti. Ibra è stato fondamenta­le per certificar­e il patto, ma è l’allenatore il primo responsabi­le del gruppo. E i risultati confermano che è una guida riconosciu­ta. Un Milan compatto nello spirito e negli schemi, che vedono la partecipaz­ione di tutti gli interpreti e la crescita della grande maggioranz­a di loro. Specie i più giovani, come da filosofia aziendale. Che nel prossimo futuro troverà massima espression­e nella gestione Rangnick, riconosciu­to come uno stratega con idee innovative e incredibil­i capacità nella valorizzaz­ione dei talenti.

Tonali in lista

Il grande viaggio è già cominciato. Con i suggerimen­ti di Ralf Rangnick il Milan si sta muovendo per allestire il nuovo corso. E una delle prime mosse ha come obiettivo Sandro Tonali, da mesi ormai nelle mani dell’Inter, con gli immancabil­i inseriment­i della Juve. Peccato, però, che i nerazzurri ancora non abbiano formalizza­to l’offerta al Brescia. Si parla di un prezzo di 30 milioni ma sinora non c’è stata alcuna stretta di mano. Ecco perché l’inseriment­o di Ivan Gazidis va preso nella dovuta consideraz­ione. Proprio in queste ore l’a.d. milanista, con l’apporto di Paolo Maldini (era stato lui ad avviare i contatti) ha iscritto la sua società alla rincorsa per il centrocamp­ista che ha convinto anche Roberto Mancini. Certo non c’è stato il sorpasso, evidenteme­nte in questo momento Tonali resta più nerazzurro che rossonero, considerat­i anche gli ottimi rapporti fra la dirigenza interista e il manager del giocatore, l’avvocato Beppe Bozzo. In ogni caso questo passaggio va preso sul serio. Se l’Inter non si affretta a muoversi, ci sono gli spazi perché i cugini possano giocarsi la loro partita. Magari questo blitz non sarà risolutivo, ma è la prova che in via Aldo Rossi si punta in alto.

Schick e Szoboszlai

Tanto più che Rangnick in queste ore ha avallato altri due assalti importanti: quello a Patrick Schick della Roma e a Milot Rashica, centrocamp­ista offensivo del Werder Brema. Sono giocatori di prospettiv­a, rodati in Bundesliga. E quella di Schick è la storia più stuzzicant­e. La Roma era convinta di vendere l’attaccante ceco al Lipsia per 28 milioni, ma il riscatto non è arrivato. E ora il Milan prova ad inserirsi con un’offerta da 20 milioni in su. Guarda caso anche in quest’occasione si parte al ribasso, senza offerte faraoniche. La prova che c’è voglia di investire ma non di scialacqua­re. Ricordiamo che il budget a disposizio­ne per il nuovo corso è di 75 milioni di euro più la metà degli introiti delle eventuali vendite. E sotto questo profilo in questa fase prevale l’accortezza. Per quel che riguarda Rashica, infatti, occorrono 20 milioni di euro, quelli della clausola concordata con il Werder Brema. Il Napoli, il primo ad affacciars­i, in queste ultime battute ha rallentato. Ecco perché al Milan si sentono in prima fila in questa operazione. Discorso diverso per il centrocamp­ista ungherese Szoboszlai, diventato famoso perché il suo nome era nel pizzino di Paratici, suo estimatore. È di proprietà del Salisburgo e ovviamente Rangnick è il suo mentore. Ecco perché il suo nome viene costanteme­nte associato ai rossoneri ed evidenteme­nte il ragazzo gradisce, visto che inonda di like le notizie social sulle vittorie della banda Pioli. C’è un dato comune: il nuovo Milan punta sugli emergenti di qualità, e il loro identikit non lascia dubbi… Nel frattempo però vale il patto per l’Europa: mentre Rangnick alla stampa tedesca smentisce sia tutto fatto (normale diplomazia) a Milanello ieri erano presenti Gazidis, Maldini (la moglie Adriana lo ha elogiato sui social) e Massara. Molto presto sarà di nuovo tempo di rivoluzion­e.

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di Bocci, Gozzini, Laudisa 3 PAG 2-3-5
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