La Gazzetta dello Sport

È SORPASSO ATALANTA CONTE DEVE RISPONDERE

BASTA DELUSIONI L’INTER SI RICARICA IL SECONDO POSTO È LA NUOVA MISSIONE

- Angioni, D’Angelo, Elefante, Vernazza, Commento di Bianchi

A Bergamo decidono Toloi e Muriel: 2-0 alla Samp e terzo posto a -2 dal secondo Oggi Inter a Verona: Lukaku con Sanchez per tornare su

I k.o. di Juve e Lazio alimentano le recriminaz­ioni ma danno una chance a Conte: vincere a Verona significa -1 da Inzaghi e controsorp­asso all’Atalanta

Non avere rimpianti. In questo primo anno di Inter Antonio Conte l’ha detto tante volte. «Diamo il massimo», «diamo tutto», poi si faranno i conti. Ora che l’ultima curva si avvicina, con la Coppa Italia che poteva essere e non è stata e con la corsa scudetto diventata impraticab­ile, è impossibil­e non averne di rimpianti. L’Inter poteva fare di più? Sì. Anche se società e squadra non erano programmat­e per essere lassù già al primo anno di Antonio, riguardare il film della stagione non può non far arrabbiare. L’ultimo flash è di due sere fa, con le sconfitte della Lazio prima e della Juventus dopo. E Conte che sicurament­e si sarà mangiato le mani per non aver fatto percorso netto dopo la ripresa. Sapeva che qualsiasi errore l’Inter l’avrebbe pagato carissimo. E così è stato. Sarri è lontano 11 punti, Inzaghi 4, l’Atalanta di Gasperini ha fatto il sorpasso ed è a +2 dopo la nona sinfonia di fila. Ecco perché vincere stasera a Verona è obbligator­io: i rimpianti per il passato non possono certo scomparire ma l’Inter deve trasformar­li immediatam­ente in rabbia e furore per provare a prendersi il secondo posto. Visto che con 3 punti la squadra di Inzaghi sarebbe davvero a un passo. «La delusione per la sconfitta contro il Bologna c’è – ha detto ieri l’allenatore –, il fatto che la partita successiva arriva dopo poco tempo è meglio perché rimane sicurament­e qualcosa a livello di amarezza ma dobbiamo impegnarci e concentrar­ci per il prossimo avversario». Insomma, non c’è tempo per le recriminaz­ioni né per fare i processi: l’Inter ha il dovere di andare a tutta.

Tante occasioni

Se il Sassuolo non avesse acciuffato il 3-3 quando i giochi sembravano fatti e Lautaro non avesse sbagliato il rigore con il Bologna, dove sarebbero adesso i nerazzurri? Di certo non si parlerebbe di rivoluzion­e, di epurazioni, di scarsa personalit­à, di nuovi arrivi necessari. Con i se e con i ma non si fa la storia, però al di là delle frenate post ripresa, l’Inter deve prendersel­a con se stessa per aver sprecato troppe occasioni – e quindi aver lasciato punti – lungo tutta la stagione, soprattutt­o nel 2020. Otto volte rimontata in Serie A, 18 punti persi dopo essere stata in vantaggio: i dettagli fanno la differenza e questi dettagli condannano l’Inter, soprattutt­o perché le dirette rivali d’alta classifica hanno fatto molto meglio. Tante volte Conte ha comandato la partita senza sferrare il pugno del k.o. e alla fine ha pagato pesantemen­te. Colpa dell’assenza di giocatori che sanno portare in porto la partita anche quando arrivano le difficoltà. Colpa delle alternativ­e non al livello dei titolari, che in alcune occasioni non hanno conservato ciò che è stato costruito dai com

Dopo lo sfogo

Antonio chiede di più a tutti: non bisogna guardare indietro

E ora le risposte

L’allenatore: «C’è amarezza, però ho fiducia in tutta la rosa»

pagni. Si vince anche con l’esperienza. Non si vince solo con le statistich­e. Che nel postCovid premiano l’Inter. Su questo l’allenatore è stato chiaro, parlando degli ultimi inciampi: «Abbiamo giocato buone partite, abbiamo sempre voglia di proporre il nostro gioco e questo è importante. Abbiamo numeri buoni su possesso e azioni pericolose: il problema è che quando non viene il risultato non bastano i numeri...».

Colpo del k.o.

Già, l’Inter di oggi deve essere in grado di trasformar­e le statistich­e in punti, deve azzannare le partite, ammazzare l’avversario come Conte ha chiesto più volte ai suoi giocatori. A San Siro domenica sera lo sfogo di Antonio dentro lo spogliatoi­o è stato oltre il livello di guardia. E sicurament­e avrà funzionato. Ora devono arrivare le risposte, da tutti. In ordine di disposizio­ne in campo, l’Inter è costretta a crescere innanzitut­to in difesa: prima del lockdown aveva una media di 0,9 gol incassati a partita, ora siamo saliti a 1,4. E sicurament­e il rientrante Skriniar e il recuperato Godin avranno voglia di rifarsi. Anche a centrocamp­o la rabbia sarà sicurament­e più forte dei rimpianti: Brozovic deve dimostrare di essere un leader e un trascinato­re, Gagliardin­i dimenticar­e gli errori. Poi c’è Eriksen, che ha fatto cambiare faccia tattica all’Inter ma ha inciso troppo poco per essere vero. Infine l’attacco, con Lukaku che oggi è pronto a giocare accanto a Sanchez. «Ho fiducia in tutta la rosa, perché so che lo spazio che do viene ben ripagato nella prestazion­e, nell’attitudine, nella voglia e nella determinaz­ione». Così ha detto Conte, ma a Verona anche lui dovrà fare di più. Per non avere rimpianti.

 ??  ??
 ??  ??
 ?? GETTY ?? Tre volte scudettato Antonio Conte, 50 anni, è alla prima stagione sulla panchina dell’Inter: in campionato ha un bilancio di 19 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte (due con la Juve, più Lazio e Bologna). In A ha allenato anche Atalanta e Juventus, vincendo 3 scudetti di fila con i bianconeri
GETTY Tre volte scudettato Antonio Conte, 50 anni, è alla prima stagione sulla panchina dell’Inter: in campionato ha un bilancio di 19 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte (due con la Juve, più Lazio e Bologna). In A ha allenato anche Atalanta e Juventus, vincendo 3 scudetti di fila con i bianconeri
 ??  ?? ●VE>ONA
CARICA
●VE>ONA CARICA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy